Lunga e futile è la controversia sull’origine della città di Amantia, se sia illirica per alcuni studiosi albanesi o greca soprattutto per quelli greci.
Amantia, la città illirica nella provincia di Valona
In realtà, menzionata a partire dal V-IV sec. a.c. la città, inizialmente fondata dalla tribù illirica degli Amanti, divenne nel tempo una importante città greca con una propria moneta fino a diventare parte della provinca romanda dell’Epiro nuovo.
Il sito si trova ad una trentina di km dal centro di Valona, in una delle valli interne del fiume Vjosa, la valle di Shushica. Preservato dall’ imperante ossessione per la modernità, si trova in mezzo a una natura stupenda e ancora assomigliante alle descrizioni tolemaiche sulla regione di Labëria.
Della città antica si conservano parti delle 2.100 m di mura come la porta dell’ingresso, la basilica, l’acropoli e la necropoli, ma soprattutto lo stadio con le scalinate di pietra ancora intatte.
Basti pensare che, con ironia, i Valonesi che reclamavano uno stadio decente ai tempi d’oro del loro Flamurtari, (quando, negli anni ’80, vinceva contro il Barcellona) dicevano: “andremo a giocare ad Amantia, che ha uno stadio più grande”.