Berat, una città millenaria, patrimonio mondiale dell’UNESCO, è l’orgoglio dell’architettura albanese e si trova a 120 km da Tirana.
La città di Berat forma una meravigliosa combinazione di culture orientali e occidentali, costumi, tradizioni e prospettive. Berat è un tesoro della storia e della cultura albanese e una testimonianza della tradizione di armonia religiosa del Paese.
La vita della città iniziò nel VI-V secolo a.C. come un insediamento illirico. Successivamente, nel III secolo a.C., fu trasformata in una città-castello nota come Antipatrea. Il castello si espanse in seguito, in particolare durante il dominio feudale della famiglia Muzakaj.
L’affascinante città albanese di Berat l’8 luglio festeggia la ricorrenza da quando è stata inserita nei patrimoni mondiali dell’UNESCO nel 2008, grazie ai suoi oltre 24 secoli di arte e di cultura.
Quella del 8 luglio, è una data molto particolare per la città di Berat (Albania) e i valori che essa rappresenta.
In quel giorno, nella trentaduesima assemblea del Comitato del Patrimonio Mondiale tenutasi in Canada, la città è stata ufficialmente iscritta nella lista dei patrimoni mondiali dell’UNESCO.
Lista a cui è entrata a far parte il 5 luglio anche la parte albanese del Lago di Ocrida (Liqeni i Ohrit), 40 anni dopo l’ingresso nei patrimoni dell’UNESCO della parte macedone del lago.
Berat, la città dalle finestre sovrapposte
Berat ha oltre 24 secoli di storia dell’arte e di cultura. E’ una di quelle città rare che appartengono all’umanità; basti pensare che era già un grande centro cittadino quando Londra era ancora un villaggio. Il castello di Berat, inoltre, risale addirittura al quarto secolo A.C.
L’ingresso della città nei patrimoni mondiali dell’UNESCO ha fatto segnare il massimo riconoscimento per i suoi valori, confermando questi non solo a livello nazionale ma anche internazionale.
Allo stesso modo, essere parte dei patrimoni mondiali, ha permesso alla città di divenire un luogo internazionale e di essere inserita negli itinerari di numerose guide turistiche, facendo tornare Berat una destinazione turistica mondiale.
Berat è la testimonianza di una città fortificata ma aperta, che è stata per un lungo periodo abitata da artigiani e mercanti. La vita della città iniziò nel VI-V secolo a.C. come un insediamento illirico. Successivamente, nel III secolo a.C., fu trasformata in una città-castello nota come Antipatrea. Il castello si espanse in seguito, in particolare durante il dominio feudale della famiglia Muzakaj.
Il suo centro urbano riflette la tradizione abitativa dei Balcani, esempi dei quali risalgono principalmente alla fine del XVIII e XIX secolo.
Testimonia, inoltre, la coesistenza di varie comunità religiose e culturali nel corso dei secoli. L’area della cittadella del castello, ad esempio, comprende numerose chiese bizantine, principalmente del XIII secolo così come diverse moschee costruite durante l’epoca ottomana che iniziò dal 1417.
Cosa visitare a Berat
Il Castello
E’ situato su una collina rocciosa di forma triangolare, con un perimetro murato di 1440 metri, 24 torri e due portoni. Con le sue fondamenta illiriche, ricostruite più volte nel VI, XIII, XV e XIX secolo, oggi non è solo uno dei più grandi castelli abitati, ma anche un archivio di stili e contributi di diversi periodi storici: illirico, romano-bizantino, albanese e turco.
Dimal
Nel 219 A.C. Demeter Fari, il re degli Ardiani, che in precedenza era stato il comandante dell’esercito della regina Teuta, aveva piazzato una guarnigione a Dimal, considerata una città che poteva finire nelle mani del nemico.
L’antico insediamento della fortezza di Krotina si trova a Ovest del monte Shpiragu nel comune di Cukalati, nel distretto di Berat. La fortezza ha preso il nome dall’omonimo quartiere del villaggio di Allamres, che si trova nella parte sud-occidentale della collina.
L’insediamento di Krotina sorge sopra una bellissima collina, che inizia dalla parte occidentale di Shpirag e continua alla sinistra della strada Berat-Fier. Da est a sud il castello è delimitato dai villaggi di Bistrovica e Allamres, mentre sul lato nord-ovest la collina scende in una serie di terrazze che raggiungono la valle del torrente Cukalat.
Il museo etnografico
E’ stato inaugurato nel 1979. Comprende la cultura etnografica popolare di Berat e quella dell’Albania meridionale. Il museo è ospitato in un edificio a due piani, tipico dell’area di Berat. Al primo piano c’è una sala dove è imitato un vicolo medievale con negozi tradizionali su entrambi i lati; ci sono, inoltre, anche un vecchio padiglione e gli strumenti che venivano utilizzati per la lavorazione dell’oliva.
Al secondo piano c’è una sala d’aspetto per gli ospiti. Qui ci sono archivi, telai, la ‘reception’ del villaggio, la cucina e la sala d’aspetto. Gran parte degli oggetti originali sono stati collocati all’esterno del museo.
La moschea del re
Costruita dal sultano Bajaziti II alla fine del XV secolo. E’ formata dalla sala di preghiera, dal portico e dal minareto. Nella sala di preghiera il massiccio dipinto sul soffitto, il mihrab e il mogano a due piani appoggiato su due pilastri di legno, formano la struttura decorativa.
Al centro del soffitto ci sono scritture con vari passi coranici. Il portico, invece, ha un altro mihrab in modo che molti credenti possano pregare proprio lì. Il portico è più recente rispetto alla moschea, visto che fu costruito alla fine del XVIII secolo da Usta Dush Barka.
La parte superiore del minareto è stata ricostruita negli ultimi anni, mentre la sua base è stata costruita con la tecnica del ‘clausonage’ ed è uno degli elementi architettonici che appartengono alla prima costruzione della moschea nel XV secolo.