Durazzo, presentazione generale
Ad una mezz’ora di macchina da Tirana si trova Durazzo (in albanese Durrës), la seconda città in Albania per numero di abitanti e il primo porto marittimo d’Albania e uno dei più importanti di tutto l’Adriatico.
Abitata da più di 3000 anni, è stata culla di grandi Imperatori, visitata dagli Apostoli e da altri personaggi del mondo antico. La città è una perfetta fusione di passato e presente: le antiche rovine di cui è costellata sono silenziose testimoni di un periodo fiorente e si fondono in armonia con la pianta urbana che ha preso oggi Durazzo.
Ampie spiagge e clima mite, con uno dei più grandi porti marittimi della costa adriatica, città di famosi musicisti e poeti, vecchi quartieri vivi con bar lussuosi e edifici moderni, gente ospitale sempre pronta ad accogliere visitatori e ospiti: questo e molto altro offre Durazzo, una delle più importanti mete turistiche e non solo di tutta l’Albania.
Storia
Durazzo fu fondata intorno al 627 a.C. col nome di Epidamnos da una colonia di Corciresi (abitanti di Corfù) e Corinzi (abitanti di Corinto) nell’insediamento della tribù illirica dei Taulanti.
Epidamnos appare per la prima volta sulle monete del V secolo a.C. come parte dei Regni di Cassandro e Pirro. Nel 229 a.C., i Romani conquistarono la città e cambiarono il suo nome in Dyrrhachium. Rendendola una colonia semi-autonoma dell’Impero romano, venne usata come avamposto militare per le milizie romane stanziate in Grecia e nei Balcani.
Di qui partiva la famosissima Via Egnatia, che attraversava tutti i Balcani meridionali per arrivare a Bisanzio.
Per tutta la sua storia antica, Dyrrachium, anche in forza della sua posizione geografica, si è legata a doppio filo alle vicende militari dei più grandi Imperatori romani: Giulio Cesare, Gneo Pompeo, Augusto, Traiano (realizzò a Durazzo l’Anfiteatro Romano, all’epoca il più grande di tutti i Balcani), Diocleziano.
Al pari dell’Impero Romano, anche Dyrrachium subì la devastazione di un’invasione barbara: l’assedio di Teodorico, re degli Ostrogoti, nel 481 d.C.
Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Dyrrachium entrò nei territori amministrati dall’Impero Bizantino.
Curiosamente, la storia medievale dell’odierna Durazzo sembra uno spin-off d’oltre Adriatico di quella italiana: dalla città albanese sono passati, ad esempio, i Normanni, gli Svevi, gli Angioini. Questi ultimi, intorno al 1270 d.C. , fecero di Durazzo la capitale del Regno d’Albania contro l’Imperatore bizantino Michele VIII.
Nel 1392 i Veneziani occuparono Durazzo, annettendola alla cosiddetta Albania Veneta. Nel 1466 riuscirono anche a respingere un primo tentativo di occupazione turca della città. Poi, come per tutta l’Albania, anche Durazzo cadde definitivamente sotto l’occupazione ottomana dopo la morte di Skanderbeg.
Durante i moti indipendentisti di liberazione nazionale del 1910-1912, Durazzo attraversò una fase critica. Ismail Qemali aveva sollevato la bandiera albanese il 26 novembre 1912, ma i serbi occuparono la città tre giorni dopo e ci rimasero fino al 1913. Nel 1914 il Principe Guglielmo di Weid arrivò a Durazzo, proclamandola capitale del neo-nato Principato d’Albania.
Nel frattempo, Durazzo era stata coinvolta dai venti della Prima Guerra Mondiale. Occupata dagli italiani nel 1915, poi nel 1916 dagli austro-ungarici, perse lo status di capitale d’Albania quando decadde il governo filo-italiano. La nuova capitale divenne Tirana.
Durante il regno del re Zog (dal 1928 al 1939), la città conobbe un boom economico grazie agli investimenti di capitali stranieri italiani. Il terremoto del 1926 la danneggiò pesantemente. Fu durante la ricostruzione post-terremoto che la città acquistò il suo aspetto più moderno. Dopo la Seconda Guerra Mondiale la città conobbe un altro periodo di crescita e divenne più industrializzata.
Oggi la città è un importante collegamento con l’Europa occidentale grazie al suo porto marittimo strategico e alla breve distanza dalle principali città portuali italiane.
Durrës Beach
Durazzo ha circa 10 km di quelle che si possono definire spiagge ‘urbane’, cioè di competenza proprio del territorio cittadino. Le più facili da raggiungere sono quelle che affiancano il lungomare.
In estate, diventano un formicaio. Oltre ai locali, i primi stranieri che le prendono d’assalto sono i vicini kosovari. Il divertimento è garantito da molteplici attività, come il calcio balilla o gli sport acquatici. Le spiagge sono piene di ristoranti, per cui non c’è bisogno di ritornare in città per mangiare.
Se in Italia c’è il venditore con carretto del ‘cocco bello’ o della fetta d’anguria, in Albania gli ambulanti macinano milioni di passi sgusciando fra i bagnanti (quasi tutti a piedi, qualcuno anche con l’asinello!) e proponendo solitamente banane, uva o bicchieri di more. Vi può capitare chi vi vuol vendere mais abbrustolito o i semi di girasole. Questi, specie i secondi, lasciateli agli albanesi. Il loro intestino è abituato, il vostro anche no. Rischiate di ricordare la giornata al mare per motivi diversi dagli splash in acqua.
Anfiteatro
Sicuramente uno dei più grandi pezzi di architettura antica in Albania, se non nei Balcani, l’Anfiteatro di Durazzo fu costruito nel 100 d.C. da Adriano e fu riscoperto solo negli anni ’60. Fu usato per circa 300 anni e all’epoca poteva arrivare a 20.000 spettatori. La grande gradinata fa parte di ciò che rende speciale questo sito archeologico, ma gli studiosi sono concordi nell’affermare che è uno degli esempi migliori di sito archeologico nato pagano e transitato verso il cristianesimo. All’interno di questo sito si trova, infatti, una cappella con splendidi mosaici murali di santi, che mostrano come l’anfiteatro abbia assunto uno scopo religioso molti anni dopo la sua costruzione.
Museo Archeologico
Il più grande museo archeologico in Albania, raccoglie le testimonianze di tutte le civiltà che hanno abitato questa regione dei Balcani. Si trova a pochi passi dal lungomare ed è stato istituito nel 1951, con collezioni che coprono ogni periodo dell’antica cultura illirica, attraverso l’epoca romana, il periodo bizantino e il dominio dell’Impero ottomano. Gli oggetti romani sono particolarmente affascianti e includono busti in miniatura di Venere e sarcofagi in pietra. Anche il Museo archeologico è stato saccheggiato nei disordini nel 1997, per poi essere completamente rifatto nel 2010. All’inaugurazione del 2015, ospite illustre del Museo è stato il critico d’arte italiano Vittorio Sgarbi.
Foro Bizantino
Nel cuore di Durazzo c’è la suggestiva serie di colonne corinzie che costituivano il cosiddetto Macellum (mercato) di era post-romana. Risale al periodo tra il 600 e l’800 ed è pavimentato con pietre di marmo scavate. Un tempo al centro della piazza veniva eretta una statua per qualunque imperatore bizantino fosse al potere in quel momento. Vicino al mercato si trovano le terme romane di Durazzo, che furono scoperte insieme all’anfiteatro negli anni ’60. Ciò che rimane è un ipocausto (quello che era il vecchio sistema di riscaldamento a pavimento ) e una piscina di cinque metri per sette.
Torre Veneziana
Questo monumento, costituito da un’unica torre e da un muro, risale al 400, durante il regno dell’Imperatore bizantino Anastasio I che nacque in questa città, ed è ciò che rimane del vecchio castello di Durazzo. Sin dalla sua costruzione, il castello ha subito alcuni importanti interventi, come la fortificazione che vi operarono i veneziani poco prima della conquista di Durazzo da parte degli ottomani. Nel 1939 il castello fu la base operativa di una improvvisata adunata di patrioti albanesi che cercavano di ritardare l’avanzata dell’esercito italiano. Circa 360 locali rimasero a difendere Durazzo, fino a quando le unità italiane corazzate sbarcarono nel porto e presero la città.
Moschee
Una è quella più famosa, ma in realtà a Durazzo ce ne sarebbero due da vedere: la Moschea di Fatih (Xhamia e Vogël, Moschea piccola o Xhamia e vjetër, Vecchia Moschea) e la Grande Moschea (Xhamia e Madhe, chiamata anche Xhamia e Re, la Moschea Nuova). Per darvi un riferimento stradale, la prima è quella più vicina alla Torre Veneziana e alla casa-Museo Moissi. Potete prendere come riferimento proprio la strada che si chiama ‘Rruga Xhamia‘.
La Grande Moschea è quella vicina al Palazzo del Comune di Durazzo, nella famosa piazza con la fontana a filo-pavimento dai getti multicolore.
Se usate su Google Maps la vista dall’alto satellitare, le distinguete subito. La Grande Moschea è quella col cupolone giallo or. Non potete sbagliare.
Casa-museo di Alessandro Moissi
Una casa tipo chalet costruita nella seconda metà del XIX° secolo, negli anni ’30 fu anche il quartier generale del Consolato inglese. Questo edificio per i suoi valori architettonici è stato dichiarato “Monumento culturale”.
Dopo il restauro nel 1983 fu istituita la “Mostra di cultura popolare”. In tre sale espositive vengono svelati i valori artistici dell’area di Durazzo e dei suoi dintorni. Altre due sale, intitolate ad Alexander Moisiu (1879-1935) sono dedicate alla figura di questo attore di origine albanese che a Durazzo completò il primo ciclo di studi e scrisse le sue memorie in uno schizzo dal titolo ‘Ëndërr fëmijërie’ (Sogno d’Infanzia)
Villa reale
La monarchia albanese, che durò dal 1928 al 1939, ha un interessante promemoria in edificio in cima a una collina di Durazzo. È conosciuto come Villa Reale perché fu costruito nel 1937 per il re Zog I, che riuscì, però, a rimanerci solo per un anno. Dopo lo scioglimento della monarchia, la Villa divenne un grande edificio a uso comunista per accoglierci le grandi personalità politiche del tempo, come Nikita Krusciov e Jimmy Carter. Durante i conflitti civili del 1997, l’edificio è stato fortemente vandalizzato, tuttavia, da allora, è rimasto inalterato nella sua quiete, per cui quello che ci potete vedere all’interno vi dà la cifra di quella che poteva essere l’Albania ai tempi di Re Zog.
Le spiagge verso sud
Golem e Mali i Robit
A circa 10 km da Durazzo, in direzione Kavaja, si trovano due delle spiagge forse più rinomate dei dintorni di Durazzo. Se le altre che troverete sotto nell’elenco sono all’insegna del relax, Golem e Mali i Robit, anche per il tipo di investimento turistico che ci è stato fatto negli ultimi anni, compresi i villaggi turistici, sono più votate all’intrattenimento a 360 gradi.
Gjenerali
Comunemente nota come Spiaggia del Generale, si tratta di una insenatura sabbiosa a forma di ferro di cavallo contornata da una rigogliosa vegetazione. Grazie a questa posizione favorita, offre, come Spille, la possibilità di avere spiagge pulitissime e relax a tutto spiano.
Munitevi di binocolo. Se capitate nel periodo giusto, potrete vedere la cova delle uova che fa qui una specie rara di tartaruga marina.
Spille
A pochi chilometri da Durazzo, si trova questo villaggio le cui spiagge permettono di fare una vacanza di mare relativamente ‘intima’, nel senso che non vi trovate l’affollamento spropositato che, purtroppo, caratterizzata generalmente, il mare di Durazzo.
Spiaggia pulita e spazio a sufficienza tra un ombrellone e l’altro rendono una giornata al mare trascorsa qui veramente rilassante. Il top della tranquillità è la pinetina che fiancheggia la spiaggia.
Kallmi
Lontana dai rumori di Durazzo, è una vera e propria insenatura vergine. Il vantaggio è soprattutto nel fatto che la spiaggia è libera, benchè ci sia qualche stabilimento balneare se volete un minimo di comfort.
Ovviamente, la lontananza dall’affollamento tipico di Durazzo si riflette anche sulla qualità dell’acqua, veramente trasparente.
Tirana
In realtà non siamo proprio nei dintorni di Durazzo, ma considerando che Durazzo è egregiamente collegata con ogni angolo d’Albania e la capitale è la prima tappa di chi va in Albania quando non fa turismo di mare, allora inseriamo nell’elenco anche Tirana. Scegliete voi se farvi questi 35 km di distanza in auto, autobus o furgon. Ci sarebbe anche la ferrovia Durazzo-Tirana, ma lasciamo a voi scegliere se volete provare il brivido lento di quest’avventura. Ovviamente, vi rimandiamo alla guida di Tirana per vedere cosa poter fare nella capitale.
Basilica di San Michele
Situata ad Arapaj, un sobborgo sud-orientale di Durazzo, si trovano le rovine della Basilica di San Michele, una chiesa paleocristiana del 400 d.C. La Basilica fu riscoperta durante uno scavo archeologico nel 1974 e il suo pezzo forte è il grande e dettagliato mosaico della chiesa che copre 54 metri quadrati, rimasto in uno stato quasi immacolato di conservazione perché sepolto sotto la terra per centinaia di anni. Nel sito ci sono anche i resti delle navate della chiesa e un frammento di un pilastro con un rilievo decorativo inciso al suo interno.
Castello di Capo Rodoni
C’è da farsi quasi un’ora e mezza in auto, ma ne vale la pena. Un aspro promontorio con una bella spiaggia ai suoi piedi. Da un punto di vista naturalistico, Capo Rodoni si presenta più o meno così.
In realtà, è molto di più. Soprattutto storia, grazie al suo Castello. Si trova su una fiancata del promontorio, quasi a livello del mare. Fatto costruire da Scanderberg per aumentare il numero di fortificazioni costiere per difendersi dall’avanzata turca, il castello non riuscì a resistere agli attacchi degli ottomani.
Nel 1466 la famiglia di Scanderbeg usò l’affaccio diretto a mare del castello per imbarcarsi verso il sud Italia, direzione Brindisi, quando la disfatta contro gli ottomani divenne evidente. Lasciarono in tempo il castello, che venne completamente distrutto dai turchi appena un anno dopo. Poi la fortezza venne ricostruita nel 1500 dalla Repubblica di Venezia.
Il castello non è visitabile direttamente arrivandoci in auto. Bisogna usare la barca messa a disposizione dal vicino ristorante. In pratica, farete in senso contrario il percorso che fece la famiglia Scanderbeg all’epoca della fuga.
Piatti tipici
Durazzo è una città di mare, per cui anche la sua cucina si basa molto sul pesce. Questo soprattutto nei ristoranti, che devono venire incontro alle richieste dei turisti.
Ma la vecchia cucina di Durazzo, quella tradizionale, è basata sui prodotti della terra e tra i prodotti tipici della città e dei suoi dintorni possiamo citare questi sotto.
- Byrek con porri e latte (il ripieno è preparato con porri strapazzati, latte, uova, pepe e formaggio)
- Byrek con riso (il ripieno è fatto con riso bollito)
- Tuçmaç, ossia una sorta di pasta a quadrucci ripiena di fegato di pollo.
La sfoglia della pasta è preparata con farina, uova, acqua e sale. Poi viene tagliata a strisce quadrate e farcita con un impasto a base di fegatini (qualche volta anche petto) di pollo, precedentemente bolliti con cipolle e un po’ di riso. Dopo, viene ricomposta in forme tonde o triangolari, fritta leggermente e bollita con un po’ di brodo di pollo.
Festivali Ndërkombëtar i Muzikës së Dhomës
Il Festival Internazionale di Musica da Camera (Festivali Ndërkombëtar i Muzikës së Dhomës) si svolge ogni anno a Durazzo nell’ambito delle iniziative create dall’Associazione Arte e Cultura Italo-Albanese creata nel 2004. Maggiori informazioni al sito chamberfestdurres.com
DanceAlbFest
Durazzo è anche una delle tappe del DanceAlbFest, chiamato anche Albania Dance Meeting, Festival internazionale dedicato alla danza contemporanea. Il programma, che si estende a cavallo dei mesi di ottobre e novembre, è consultabile al sito dancealbfest.com
L’aeroporto internazionale di Tirana Nënë Tereza si trova a 35 km da Durazzo. All’uscita dei terminal, è possibile prendere sia uno dei taxi che utilizzare gli autobus che vanno in direzione Durazzo.
Durazzo è ben collegata con l’autostrada per Tirana e tutte le altre città del Paese.
Alcune distanze:
- Tirana-Durazzo (35 km)
- Scutari-Durazzo (140 km)
- Kukës-Durazzo (222 km)
- Korça-Durazzo (209 km)
- Pogradec-Durazzo (168 km)
Linee regolari di autobus e minibus (i cosiddetti furgon) sono disponibili dalle prime ore del mattino fino a tarda notte per i viaggiatori che vogliono andare a Durazzo da Tirana, Fier, Argirocastro, Korça, Valona, Saranda, Scutari. La principale stazione degli autobus si trova all’uscita del porto.
Ricordiamo che mentre gli autobus hanno un orario regolamentato con fermate indicate dalla cartellonistica stradale, i furgoni non hanno orario fisso e partono solo una volta pieni. Tenetelo presente nel caso voleste organizzare i vostri spostamenti usufruendo solo dei mezzi pubblici.
Come muoversi in città
Per muoversi usando gli autobus, potete consultare questa tabella, presa dal sito istituzionale del Comune di Durazzo.
Sarà nostra premura controllare sistematicamente le variazioni, che, se conoscete l’albanese anche per sommi capi, potete controllare anche voi al seguente link: durres.gov.al
Lo sport – la squadra della città
La città vanta un club calcistico nella massima divisione albanese, la cosiddetta Kategoria Superiore (equivalente alla serie A italiana), che si chiama Klubi sportiv Teuta.
Il suo sito internet è kfteuta.com
L’impianto sportivo cittadino è il Niko Dovana Stadium, che ha una capienza di 13.000 posti.