Per viaggiare in autunno, nella valle di Valbona, bisogna prepararsi non solo materialmente per quello che si dovrebbe portare con sé, ma soprattutto spiritualmente, per affrontare e godere emozionalmente della bellezza sorprendente di questo Parco Nazionale dell’Albania del Nord, il quale ormai è frequentato non solo da turisti stranieri ma anche da albanesi, stufi del mare e in cerca di avventura.
Valbona non è solo una meta naturalistica dell’Albania, è una complessità di fenomeni interessanti, come tutto il resto delle Alpi albanesi, che comprende tutti i significati della bellezza. Valbona mostra ai suoi viaggiatori la sua maestosità attraverso le sue montagne, la sua profondità attraverso i boschi e le scogliere, la sua purezza attraverso l’acqua cristallina dove danzano le trote dorate, la sua ospitalità attraverso la gente meravigliosa che la abita, lasua bellezza attraverso i vestiti colorati delle donne della zona.
Ogni luogo che Valbona vi mostra, è sinonimo di bellezza. La strada per Valbona è una corsa stupenda tra montagne e acque sotterranee, passando per la valle di Fierza l’autunno ha donato ai cespugli un color “ruggine”, trasformando il paesaggio in un vero spettacolo di colori – con varie sfumature di rosso – che si riflette sulla superficie verde del lago.
La valle di Valbona si trova nella parte settentrionale del paese, ad est del massiccio delle Alpi albanesi, a Tropojë. La valle inizia a ovest con Qafa e Valbones e termina a sud ovest con la valle di Drin, nei pressi della diga della centrale idroelettrica di Fierze. La sua lunghezza dal Qafa e Valbones al fiume Drin è 50,6 km. Valbona è situata a 25 km da Bajram Curri e per raggiungerla bisogna passare attraverso il Canyon di Shoshani, Gryka e Klisyres e Gryka e Dragobise, e Quku i Dunishës. Dal Canyon di Shoshani fino a Valbona si passa attraversa una stretta valle che presenta su ambo i lati pendii rocciosi e foreste di faggi e abeti, mentre la strada è sterrata.
Le stupefacenti immagini che iniziano con il Canyon di Shoshani, proseguono con il gorgo di Kelcyra. Subito dopo appare Dragobia, il villaggio più grande della zona, con torri di pietra di 100, 200 anni e anche di più. Sempre sulla strada si trova anche una cascata situata a diverse decine di metri di altezza, perpendicolare alle pendici del monte. Una volta passata Dragobia, sul lato destro del corso di Valbona, ai piedi di una scogliera si trova la grotta di Bajram Curri.Valbona ha affascinato molti visitatori stranieri che, meravigliati, sono ritornati a visitarla. Finora però non era mai accaduto che i visitatori rimanessero lì per sempre. È questo ciò che è successo a Catherine Bohn, che è venuta dalla lontana America,”colpita dalle fate” di questo paese selvaggio. Le fate della montagna scossero la bacchetta magica sopra la testa di Alfred e incantarono la ragazza a tal punto che non ha più voluto tornare in America, ma ha scelto di rimanere lì, tra le rocce e i prati dove il ragazzo aveva la casa e viveva con i fratelli e con la madre Sose. Anche se in jeans e scarpe da ginnastica e non con l’abito tradizionale e il cappello bianco in testa, Caterina si è innamorata di questo ragazzo e ha deciso di vivere con lui tra le montagne, abbandonando per sempre la terra promessa. Oggi parlando di Valbona è impossibile non parlare anche di Alfred e Caterina, i quali sono i primi che ti accolgono a Valbona per accompagnarti nell’avventura.
Perché ho lasciato New York per Valbona“Sono venuta qui per la prima volta due anni fa – racconta Caterina. – Le mie vacanze erano state programmate per una settimana, e poi estese a 11 giorni. Ne avevo sentito parlare molto ed ero affascinata dall’idea di un luogo intatto, dalla vita selvaggia, dove non c’erano recinti, non c’erano confini, non c’erano negozi, non esistevano spazi in cui pagare (ovviamente) per sederti e per riposarti. C’erano solo montagne altissime che quasi toccavano il cielo, vallate verdi sia d’estate sia d’inverno e piccole casette o fattorie dove potevi bussare di giorno e di notte e trovare sempre qualcuno ad accoglierti a braccia aperte e che non ti lasciava mai fuori. Valbona per me si è trasformata in una favola per bambini, con boschi profondi dove ci si può perdere se si sbaglia il percorso, con donne anziane che lavorano continuamente a maglia, i bambini sempre con la gioia negli occhi, e con boscaioli che portavano la foresta nei caldi camini delle fattorie. Tutto ciò me lo avevano raccontato i miei amici.
Quando sono arrivata a Valbona, ho trovato anche di più. Valbona aveva anche un principe azzurro, proprio come nelle fiabe. Avevo letto su Internet di Alfred, che accoglieva i turisti in Fierez o a Valbona, e li accompagnava nelle passeggiate a piedi per le montagne. Ho pensato che sicuramente si trattasse di un vecchietto con più nipoti che denti in bocca e che con loro, passando per i monti, accompagnasse i turisti. Ho incontrato Alfred sul traghetto e quando ho visto invece del nonnino un bellissimo ragazzo, le mie prime parole, confusa dallo sorpresa, sono state: “Sono venuta per stare con te”. Lui mi ha risposto: “Naturalmente”.
Per capire e conoscere l’America o New York bisogna chiarire che non sono come nei film, tranne che nell’atmosfera Natalizia o in quella primaverile. L’America è un luogo dove si lavora. Fin dalla nascita ci è stato insegnato a lavorare, perché la pigrizia non porta niente di buono nella vita, mentre lavorando, rispettando le regole e le leggi, facendo ciò che ci è stato insegnato, avremo successo nella vita. Nessuno di noi si chiede a cosa assomigli il successo. Ci dicono solo che se lavoreremo molto avremo successo.
I giovani lavorano, i vecchi vengono messi negli istituti per anziani, dove si sentono trascurati e muoiono lentamente. Noi ci spostiamo da una città all’altra per lavoro e finiamo per non appartenere più a nessun posto. Coloro che non lasciano mai la loro città natale in genere sono classificati come falliti e fanno dei lavori insignificanti. Non importa quanto lavoriamo, tanto i soldi non bastano mai, quindi bisogna lavorare sempre di più. I genitori vedono poco i loro figli perché sono sempre a lavoro.
Tutto quello che ci circonda costa troppo e servono sempre più soldi di quelli che possediamo. Con questo ovviamente non voglio dire che la vita qui a Valbona sia più facile. Qui in inverno fa terribilmente freddo, l’energia elettrica manca di continuo, durante le stagioni fredde regna una monotonia mortale che uccide l’immaginazione e l’intelligenza dei giovani, intrappolati tra un passato che si rifiuta di andarsene e un futuro che non è ancora arrivato.“Journey to Valbona”
Oggi nessuno conosce meglio di lei i sentieri di Valbona. Caterina descrive con affetto ogni centimetro di terreno, ogni sentiero battuto e non battuto, ogni valle, ogni albero, ogni cima delle montagne e ogni tratto del fiume cristallino, dimostrando così un amore quasi irreale. Dall’amore e dalla passione per la natura di Valbona lei e Alfred hanno creato un’associazione per accompagnare i visitatori e mostrar loro la bellezza delle Alpi, hanno aperto anche un sito web, in cui Caterina mette le sue competenze e le sue conoscenze a disposizione del territorio e della gente che lo visita. Caterina e Alfred hanno chiamato la loro associazione”Journey to Valbona”. Alfred aveva avviato quest’attività già tempo prima a casa sua, insieme ai suoi fratelli.
Aveva incontrato Caterina proprio in uno dei gruppi che accompagnava per Valbona. Dopo l’arrivo di Caterina, hanno allargato l’iniziativa con l’apertura del albergo “Rilindja”. Tutta la famiglia contribuisce a questa attività a iniziare dall’accoglienza fino alle gite all’aperto con guide ben preparate che conoscono ogni percorso e sentiero. Questa organizzazione è il punto di riferimento per tutta la zona di Valbona e delle Alpi. Attraverso questo sito, ci si può mettere
in contatto con tutte le famiglie ospitanti di Valbona e non solo. Per avere un’idea generale del costo del soggiorno, una notte in una casa di accoglienza o nell’albergo Rilndja costa circa 25-30 euro, pasti inclusi.
L’Ospitalità della gente di montagna
Si è parlato molto della famosa ospitalità degli abitanti delle Alpi albanesi, ma soltanto visitando queste Alpi si può essere coinvolti emotivamente in alcuni codici umani meravigliosamente conservati in queste località. La sensazione che si prova grazie a questa ospitalità è indescrivibile. Se non si è là di persona per sentire le parole accoglienti di “madre Sose” mentre ti augura il benvenuto, se non si è là per vedere come è felice Caterina con il suo fidanzato albanese, se non si vede Alfred e i suoi fratelli, l’amore con cui preparano ciò che i turisti porteranno in viaggio con loro, come accarezzano i cavalli, quanta passione e affetto mettono dentro ai pasti che servono agli ospiti, non si può capire nulla di questa ospitalità. Pertanto l’unico modo di godere è quello di provare, l’unico modo per divertirsi è quello di osare, l’unico modo per sentire la bellissima Valbona è quello di andare là e vivere la sua ospitalità….
Come si raggiunge Valbona?
Per andare a Valbona da Tirana si deve viaggiare per 7 ore. La parte principale del viaggio, è il tratto Tirana-Bajram Curri, che comprende anche il viaggio in traghetto sul lago di Koman. L’incredibile vista delle pendici montane, perpendicolari alle acque del lago di Koman, è indimenticabile. I torrenti e le piccole valli che collegano il lago con il bacino del fiume Drini creano delle piccole baie che entrano ed escono dal massiccio montuoso. Durante il viaggio in traghetto si possono vedere anche le due dighe idroelettriche sulla cascata del fiume Drini. Il viaggio in traghetto dura due ore e mezzo e costa 300 “lek te rinj”(circa tre euro), mentre il viaggio da Tirana a Bajram Curri con i pullman di linea, costa 1000 “lek te reja” (circa 10 euro). Invece da Bajram Curri verso Valbona si può andare in macchine 4 x 4 ma anche con i pullman di linea, i cui biglietti costano 150 “lek te reja” (15 centesimi).
Il Parco Nazionale “La Valle di Valbona”
Situato nella provincia di Kukes e nel comune di Tropojë, 25-30 km a nordovest della città di Bajram Curri, il Parco si trova tra montagne alte, ripide e coperte da fantastici colori in ogni stagione, dando così l’immagine di una valle piena di labirinti e di sorprese. Quest’area si estende per 8.000 ettari ed è considerata il miracolo delle Alpi albanesi.
Le condizioni meteorologiche
Prevale il clima di montagna, noto anche come clima degli altopiani, ma con tanto sole durante l’estate. Le temperature non sono mai troppo alte a causa della posizione della zona. In inverno la neve supera il metro di altezza. Le precipitazioni annuali sono abbondanti, la maggior parte di loro cade tra l’autunno e l’inverno. Il clima in questa regione è più adatto al turismo estivo e invernale. Va sottolineato il fatto che a causa dello stato delle infrastrutture è difficile muoversi senza una guida per le strade della zona che d’inverno sono bloccate dalla neve. Grazie alle guide locali, tuttavia, la si può visitare anche d’inverno.
Flora e fauna
Il parco presenta innumerevoli biodiversità. Ci sono boschi di faggi, pini, abeti, boschi di castagni (Castanea sativa) intatti, torrenti, fiumi, ecc. È un parco ricco anche di endemismi e sub-endemismi. È uno dei pochi luoghi dove si trova l’abete rosso (picea abies). Vi si incontrano grandi mammiferi come l’orso (Ursus arctos), il lupo (Canis lupus), la lince (Felis lynx), le capre selvatiche (Rupicapra rupicapra), il capriolo (Capreolus capreolus), ecc. Si sottolinea inoltre la presenza di uccelli e tacchini selvatici (Tatrao urogallus) e dell’aquila di montagna (Aquila chrysaetos), ecc. Nelle acque delfiume vive la lontra, una specie in via di estinzione a livello mondiale (Lutra lutra).
Le varie attività e gli sport praticati
In generale prevalgono le passeggiate all’aria aperta ma si possono esercitare anche altri sport, ad esempio l’arrampicata. La caccia è consentita, ma solo in alcune stagioni e per determinati tipi di animali. Per gli amanti della natura c’è anche l’opportunità di campeggiare, sempre nel rispetto dell’ambiente e nelle aree consentite. Valbona è una delle zone più belle dell’Albania e il suo fiume ribelle può rappresentare una sfida per gli appassionati di sport estremi.
Articolo di Flora Xhemani. Pubblicato sulla sezione in lingua albanese di Albania News il 16 gennaio 2012. Titolo originale Valbona e Bukur .Tradotto per AlbaniaNews da Dorina Lulaj