Considerando il fatto che si tratta di una delle città più importanti, in cui si è svolta gran parte della storia del ‘900 albanese, sono tantissime le personalità di primo piano nate a Valona o nella provincia valonese, ma qui si è scelto di elencare soltanto alcuni nomi, forse nemmeno i più “famosi”, ma sicuramente i più importanti.
Ismail Qemal Vlora
Ismail Qemal Vlora (1844-1919). Della Famiglia dei Vlora, fra Gran Visir nell’Impero Ottomano e altri visir o ministri in Albania, scegliamo qui il solo Ismail Qemal Vlora, il Padre dell’Indipendenza albanese, diplomatico di grandi doti e straordinario erudito.
È definito dalla Cultura e dalla Storiografia albanese, appunto, i Urti, cioè “il saggio, il buono”. La conoscenza di numerose lingue, tra cui albanese, turco-ottomano, persiano, francese, italiano a livelli accademici e, arabo, greco e inglese a livello di comunicazione verbale, lo aveva portato ad avere a una vasta conoscenza delle culture umane.
Questo Cavour albanese rimane termine di paragone nobile per ogni agire politico in Albania, dall’idealismo all’arte diplomatica fino alla umiltà (poco albanese) del “mettersi da parte”.
La sua frase “cosa si potrebbe fare con un popolo che crede di essere governato meglio da un individuo mandato da stranieri potenti e non da uno dei suoi figli” rimane ancora attuale in un’Albania che ancora aspetta la propria salvezza dall’Europa.
Petro Marko
Petro Marko (1913-1991) – nato nella costa jonica della provincia valonese, nella meravigliosa Dhërmi – Vlonjati (il valonese), come firmava i suoi primi scritti polemici contro il regime del re Zog, è l’incarnazione dell’autentico spirito cittadino valonese, tanto che il Teatro della città porta il suo nome.
Petro Marko, è ritenuto il fondatore del romanzo moderno albanese e condivide con Kadare l’Olimpo della prosa artistica albanese. Tra i suoi capolavori citiamo i romanzi Hasta la vista, sulla guerra di Spagna, L’Ultima città e La notte di Ustica ambientati in quel terreno comune fra italiani e albanesi che è stata la Seconda guerra mondiale.
Ma, più della sua straordinaria arte romanzesca, Petro Marko è una figura unica nella storia albanese per il suo straordinario idealismo, la sua grandezza e forza d’animo con cui si rifiutò di scendere a compromessi con chi era ostile ai suoi ideali di libertà e di eguaglianza.
Il suo spirito ribelle alle imposizioni antidemocratiche lo portò a sperimentare per motivi politici le carceri di ogni regime in cui visse: monarchia autoritaria, fascismo italiano, e infine, il comunismo dei suoi stessi ideali.
Nel febbraio del 1999 nel 90° anniversario del primo spettacolo Teatrale, il Teatro della città ha preso il nome del grande autore, il Teatro Petro Marko
Shaban Demiraj
Shaban Demiraj (1920-2014), è uno dei più grandi linguisti e filologi albanesi. Demiraj è, insieme a Çabej, fondatore degli studi linguistici e filologici della lingua albanese in ambito accademico.
È sua la prima e unica Grammatica storica della lingua albanese; negli ultimi anni ha consegnato un eccellente contributo alla cultura albanese: La provenienza degli albanesi alla luce delle testimonianze della lingua albanese.
Ali Asllani
Ali Asllani (1884-1966) poeta e patriota. Oltre alla sua meravigliosa poesia popolare e dialettale, Asllani ha composto alcuni tra i versi più pregni di passione politica e sociale nella storia della letteratura albanese.
È sua la poesia “Hakërim”, una potente invettiva contro la mediocrità e la corruzione politica albanese degli anni Venti e Trenta ma che oggi, purtroppo, sembrerebbe attuale più che mai.
Fatos Arapi
Fatos Arapi (1929-2018), è nato a Zvërnec, a pochi chilometri dal centro cittadino. Nella tradizione poetica nazionale Arapi e Kadare rappresentano a partire dagli anni ’60, in pieno regime comunista, la nuova corrente modernista che rompe con la tradizionale forma poetica.
Arapi e Kadare, dopo Poradeci, hanno aperto la strada alle nuove correnti poetiche consacrando il nuovo corso della poesia albanese, a costo anche di rischiare con la propria vita durante gli anni peggiori della censura di regime.
Dhimitër Anagnosti
Dhimitër Anagnosti, nato nel 1936 a Vuno, paesino nella costa jonica della provincia di Valona, ha concluso in città le scuole superiori per poi studiare regia a Mosca.
È forse ritenuto il più grande regista albanese. Si potrebbe raccontare l’Albania di ogni epoca soltanto attraverso i suoi film, alla stessa maniera delle opere di Kadare.
Ricordiamo fra i suoi capolavori: Lulëkuqet mbi mure e Përrallë nga e kaluara.
Kujtim Laro
Kujtim Laro (1947-2004), uno dei più grandi compositori in Albania, autore delle più belle colonne sonore del cinema albanese, tanto da essere definito “il Morricone albanese”.
Tra le sue 35 composizioni per il cinema, spicca la suggestiva colonna sonora del film Lulëkuqet mbi mure, frutto della riuscita collaborazione con il regista Dhimitër Anagnosti e il motivo indimenticabile del Partizani i vogël Velo.
Drita Pelingu
Drita Pelingu (1926-2013), figura femminile capace di rappresentare la folta schiera di attori valonesi di primissimo piano, nonché una delle più grandi attrici albanesi. Pelingu lavorò sia nel cinema sia nel teatro in veste di regista e interprete di numerosi ruoli. Per anni è stata docente di arte drammatica all’Accademie delle Belle Arti di Tirana.
Tra i tanti grandi attori di origini valonesi e della provincia, Drita Pelingu è una figura eccezionale nel panorama nazionale.
Quando, nel dopoguerra, si iscrisse alla scuola di Arte aperta anche alle ragazze, era l’unica, diventando quindi la Prima donna albanese a diplomarsi in arte drammatica. Questo è un particolare molto significativo, anche perché consente di cogliere l’atmosfera di libertà e di emancipazione femminile che si propagò in quegli anni proprio da alcune città, tra cui soprattutto Valona.
La scuola pittorica valonese
Sono numerosi invece gli esponenti dell’arte pittorica in città, tanto che si parla, appunto, di una scuola valonese che ha contrassegnato e dato un contributo straordinario all’arte del ‘900 albanese. Trattasi di una tradizione che, soprattutto dal dopoguerra, si è consolidata e rafforzata attraverso le generazioni successive, in particolare attorno al liceo artistico Naim Frashëri in cui alcuni dei più grandi artisti hanno insegnato.
Caratteristica della scuola valonese è la fusione della cultura folklorica e dell’arte popolare intesa in senso più ampio (dai i disegni e colori dei vestiti tradizionali fino alla dimensione musicale e narrativa), con le con nuove tecniche dell’avanguardia pittorica modernista. Questo filone a cui appartengono i già premiati «artistë të popullit», quali Petrit Ceno (1937-2018), Skënder Kamberi (1939), Agron Dine (1948), Nestori Jonuzi (1944), nel tempo si è ampliato con l’aggiunta di una nuova generazione di artisti, tra i quali possiamo citare il riminese d’adozione Agim Sulaj e Artan Shabani.