Il prossimo 26 maggio, in contemporanea con le elezioni europee, si terranno le elezioni amministrative italiane. Ci siamo attivati a trovare i candidati di origine albanese che potete consultare qui
Ieri vi abbiamo presentato il primo candidato, Admir Toto. Oggi vi presentiamo la seconda candidata, Uljana Gazidede, nata a Durazzo, Albania.
Uljana Gazidede, nata a Durazzo – Albania il 16.12.1972. Vive a Bari sin dall’anno 1993. Ha studiato Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” si è laureata oltre 19 anni fa.
È Dottore di Ricerca dall’anno 2014. È Presidente della A.A.I. (Associati degli avvocati albanesi in Italia).
Esercita la professione di avvocato a Bari sin dall’anno 2004 ed è esperto in materia del Diritto dell’immigrazione. I suoi assistiti provengono da tutte le parti del mondo Italia compresa.
“Posso dire di avere tutto il mondo a casa mia e sono abituata a conoscere persone di tutte le lingue, religioni, razze, e colore, usi e costumi”
Intervista a Uljana Gazidede
«Non mi arrendo e sono pronta a restituire tutto il bene che ho ricevuto da Bari»
1. Qual è la tua proposta all’interno del programma della lista “Democratici Ecologisti Progressisti per Bari”
- Una città più pulita ed ordinata, più verde pubblico, parchi per bambini ed anziani, strade e marciapiedi aggiustate, negozi che rispettano le regole minime dell’ordine e della pulizia, i sottani che devono essere ripuliti e non affittati come abitazioni agli stranieri senza rispettare i requisiti minimi della abitabilità, il centro e la periferia devono essere considerati alla stessa stregua al fine di evitare i ghetti che creano solo esclusione sociale e marginalizzazione degli ultimi che nella nostra città di Bari sono i poveri e gli immigrati.
- Creazione di spazi fruibili dalla cittadinanza senza essere “occupati” da fenomeni di spaccio che creano allarme sociale.
- Più controllo delle forze dell’ordine nei luoghi di ritrovo, ossia piazze, stazione e quartieri
2. In caso di vincita cosa pensi di proporre di innovativo per tutta la cittadinanza?
Penso che Bari ha bisogno di smuovere le coscienze in tema di accoglienza ed inclusione sociale e vorrei proporre alle istituzioni di agevolare tali politiche sociali che arricchiscono la città e farla diventare un modello non solo a parole.
3. Secondo te perché ti dovranno votare?
Penso che è arrivato il momento che questa città aspetta da tempo ossia quello di avere al Comune un suo cittadino anche se nato all’estero che la ama più di ogni altra cosa, la rispetta, la lode anche quando non è il caso, la conosce in tutte le sue sfaccettature fino ad arrivare anche a conoscere il suo dialetto. Ora i baresi hanno l’opportunità di votare un candidato come me e far vedere che sono pronti e senza pregiudizi e che hanno tralasciato il preconcetto dell’albanese “tipo”.
Spero di non rimanere delusa.
4. Essere in possesso di una doppia cittadinanza, appartenere a più culture e parlare più lingue è un punto di vantaggio o svantaggio secondo te e perché?
Per me lo è sempre stato. Anzi posso dire che mi ha agevolato nell’avere una visione più aperta delle cose; essere pronta ad accettare l’altro senza giudicare; mi sono messa sempre nei panni dell’altro proprio perché so cosa significa fare sacrifici per andare avanti, essere accettato, tollerato, e non discriminato.
5. Sei di origine albanese. Cos’è l’Albania per te?
La madre patria. Il mio cuore, il mio sangue, la mia terra, le mie origini, il mio respiro.
6. Cosa significa avere un nome straniero nella tua quotidianità?
All’inizio facevo fatica ad accettare il fatto che nessuno sapeva pronunciare il mio nome. Persino nelle aule di Tribunale tantissimi Giudici prima mi facevano domande sul nome, sulla provenienza, su dove avevo studiato e poi mi facevano discutere la causa.
Ora tutto questo mi diverte anche perché devo dire che dopo tantissimi anni sto notando un’inversione di tendenza.
Ora trovo tanta gente che si vanta di essere stata in vacanza in Albania e di essersi divertita molto e quindi finalmente posso dire che qui a Bari non è più necessario negare di essere albanese, come purtroppo accadeva diversi anni fa, per via di una certa stampa che di certo non ci faceva una bella pubblicità.
7. Sei abbastanza italiano per chi ti voterà?
Sono abituata a sentirmi dire le seguenti frasi: Uljana sei più italiana di me … oppure mamma mia capisci pure il dialetto … oppure tu sei la vera barese ed io l’albanese … insomma credo che chi mi conosce non avrà difficoltà in tal senso.
8. Ci tieni ai sondaggi? Cosa dicono della lista in cui ti sei iscritto?
Si ovvio, anche se non mi fido molto dei sondaggi.
9. Cosa significa essere integrati secondo te e quali sono le proposte da fare per migliorare le politiche che riguardano l’immigrazione?
Evitare la creazione di ghetti in certi quartieri che non agevola nessuno né lo straniero né il cittadino.
10. Esiste una comunità albanese organizzata dove ti sei candidato/a? (tipo qualche associazione, una scuola, ecc). Quanti sono gli albanesi nella tua circoscrizione?
Purtroppo devo dire che noi albanesi non siamo organizzati.
A Bari non c’è una associazione simile anche se in città ci sono oltre 4 mila residenti di origine albanese con cittadinanza italiana e tantissimi altri con il permesso di soggiorno.
11. Non pensi che ti abbiano scelto solamente per attingere i voti della tua comunità?
Lo penso certamente, e non si può negare il fatto però che dopo 30 anni una comunità come la nostra dovrebbe avere un suo rappresentante che siede nelle istituzioni al fine di evitare la creazione di differenze ed esclusioni sociali in tal senso.
12. Cosa hai da dire agli altri candidati di origine albanese che concorrono in altre liste?
A loro faccio i migliori in bocca al lupo e spero che qualcuno di noi faccia in modo di arrivare al traguardo. Sono orgogliosa per tutti loro e vedere tanta partecipazione mi fa sentire bene.
13. Vuoi aggiungere qualcosa o dire altro che ritieni importante?
Voglio aggiungere e dare un messaggio alla mia città di Bari ed ai miei concittadini: vorrei restituire tutto il bene che ho ricevuto da questa città che mi ha accolta come una figlia e mi ha fatto cresce in tutti i sensi e le sarò riconoscente per sempre perché non mi ha mai fatto sentire straniera.
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