Florian Mesuti nasce a Durazzo, in Albania, nel 1989. Proviene da una famiglia umile. Ed è per questo che nel 2000 decide di raggiungere la sorella, Brucela, in Italia, a Bari.
Inizialmente Florian vive nella stessa casa della sorella e piano piano cerca e svolge diversi lavori umile, anche 2 lavori contemporaneamente perché doveva aiutare anche i genitori in Albania.
A Durazzo si trovava anche la sua amata fidanzata, con la quale aveva progettato il matrimonio, che sarebbe celebrato il 31 dicembre 2014, in Albania.
Il 29 agosto 2014, Florian si trova a passeggiare in quartiere Libertà di Bari, sta andando a trovare degli amici.
Proprio a due passi da lui c’è una lite accesa e violenta; un ragazzino insieme alla sua mamma sono aggrediti da un gruppo. Florian decide di intervenire per difendere la donna con il figlio, si mette in mezzo e li separa, e dà uno schiaffo al ragazzo che stava aggredendo gli altri con violenza. Ma Florian non sa e non può sapere che il ragazzo che ha rimproverato è il figlio del boss, membro del clan del quartiere Libertà di Bari. Così poco dopo, in tre e armati raggiungono Florian al bar dove si trovava a prendere un caffè con una sua amica. Vengono sparati tre colpi, e Florian morirà durante il trasporto in ospedale, all’età di 24 anni e a 4 mesi dal suo sogno di sposare la sua amata Matilda.
Il nome di Florian verrà ricordato insieme alle altre vittime innocenti di mafia il giorno 21 marzo di ogni anno in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno.
La città di Bari non dimentica
E per questa ragione ha deciso di onorare il suo ricordo il 16 ottobre 2020 è stato inaugurato una targa con il suo nome al porto di Bari. Nell’occasione hanno partecipato le autorità italiane e baresi. Alla cerimonia di scoprimento della targa promossa dal Comune di Bari in collaborazione con l’associazione Libera Bari hanno partecipato il Prefetto di Durazzo Roland Nasto, il vice Sindaco di Durazzo Florian Tahiti, la console generale di Albania a Bari Genta Mburimi insieme a tutta la truppe del consolato, il Prefetto di Bari Antonia Bellomo, il Presidente delle Autorità Portuali Ugo Patroni Griffi e la Presidente del Primo Municipio Micaela Paparella. Presente con la sua testimonianza anche Pinuccio Fazio, il papà di Michele Fazio ucciso anni fa a Bari vecchia per mano della criminalità.
Nel suo intervento alla cerimonia Il Sindaco di Bari Antonio Decaro ha detto: “Abbiamo voluto affiggere questa targa, qui, nel porto, dove Florian ha incontrato per la prima volta la nostra città – ha spiegato il sindaco Decaro, intervenuto alla cerimonia -, perché qui, su questa banchina, dove sono sbarcati i sogni e le gambe di migliaia di giovani anime come Florian, noi vogliamo lasciare una traccia di umanità.
Al mare, lo stesso mare che ha condotto Florian Mesuti nella nostra terra, lo stesso mare che per secoli ha segnato il destino della nostra città, noi affidiamo il ricordo di una giovane vittima morta per mano mafiosa. Perché per questa città il mare ha sempre rappresentato un ponte, un amico, una ricchezza, un lavoro, una possibilità di crescita, un anello di congiunzione tra culture differenti. Le stesse cose che per Flori rappresentavano l’Italia e Bari. Con lui e la sua famiglia, in quel lontano agosto di 6 anni fa, presi un impegno”.
Il testo della targa, composto dall’intellettuale albanese Piro Milkani, è stato tradotto in italiano da Alma Hado, docente di italianistica. La scelta della targa riporta il testo in entrambe le lingue per ricordare il profondo legame tra il popolo albanese e la città di Bari in un luogo di approdo e partenza tra le due sponde dell’Adriatico. La targa recita:
Non vi sono parole per il tuo gesto di amore per la vita.
Difendendo gli indifesi e i più deboli, sei ormai ambasciatore di pace
in questo mondo pieno di odio, intolleranza e assurdità.
Benedetti siano i genitori che ti hanno dato questo bellissimo nome. Florian!
di oro sei tu con il tuo gesto sublime “
1989-2014
Presenti nella cerimonia oltre i famigliari e altri cittadini erano anche le ragazze dell’associazione “Le Aquile di Seta”, che si sono unite intorno al dolore dei genitori e della sorella. Un dolore che non troverà mai una soluzione nel cuore della mamma di Flori, Suzana Mesuti, che in maniera spontanea dopo che hanno concluso i sentiti saluti istituzionali ha voluto piangere a voce alta suo figlio. Urlando il suo dolore ma nello stesso tempo onorando il ricordo del figlio in maniera tradizionale albanese nell’occasione di una grande luto famigliare.
Il ricordo di Florian Mesuti non si dovrà fermare a una data e a una targa, ma dovrà essere tenuto in vita nella memoria di tutti noi per esprimere rifiuto ai gesti criminali che si concludono in una tragedia e spezzano una giovane vita e segnano una vita intera di una famiglia, che da 6 anni convive con una grande perdita.