L’uscita dell’eccellente articolo del mio amico, Marco Bagozzi, sullo Shkëndija Tetovë, avversario del Milan in questi giorni, mi fa correre alla memoria una squadra fondata undici anni prima in Albania: lo Shkëndija Tiranë, creata nel gennaio 1968 dall’Instituti i Lartë i Kulturës Fizike “Vojo Kushi” (poi Shkolla e Mesme e Futbollit “Loro Boriçi”). Non starò a ridire ciò già vergato da Marco, ma amplierò la questione.
La società di Tetovë – intenzionata a formare un emblema per il calcio albanese in Macedonia – ispirò il proprio nome allo Shkëndija Tiranë, e addirittura aveva l’ambizione di rappresentare tutti i calciofili albanesi della Jugoslavia, compresi i fratelli-rivali nel campanile del Còssovo.
Era chiaro non potesse chiamarsi Besa, Dinàmo, Flamurtari, Labinoti, Lokomotiva (oggi Teùta Durrës), Partizani, 17 Nëntori (oggi KF Tirana), Vllaznia, ecc. società queste di antiche tradizioni e successi: sarebbe stata una vera e propria provocazione contro granserbi e titisti.
Allora cosa fecero a Tetovë? Astutissimi! Unirono al marxismo-leninismo formalmente in vigore in Jugoslavia – “Shkëndija” è la traduzione di “Iskrà” giornale fondato da Lenin, il cui N. 1 uscì nel dicembre 1900 –, l’elemento nazionalistico pure con i colori rosso e nero della Patria. Presero come ‘trait d’union’, il predetto Shkëndija Tirana.
Come Partizani e Dinàmo, allora rispettivamente di Difesa ed Interni, –mentre il 17 Nëntori rappresentava, come adesso, la capitale – lo Shkëndija Tirana era una squadra nazionale, emanazione dell’ISEF albanese. Nel 1972-73 giunse alle semifinali di Coppa della Repubblica (8vi: Besa-Shk 2-0 0-3, 4ti: Apolonia-Shk 0-0 0-2; sem: Dinàmo-Shk 1-1 2-0), e nel 1973-74 arrivò sesta in Campionato come miglior prestazione assoluta, e si qualificò alla prestigiosa III Spartachiade Nazionale.

Scavalcò il Dajti (oggi Kamza) quale quarta squadra della capitale, e nei suoi primi tre campionati di Serie A (1971-72/1973-74) batté tutte le scudettate, e fra queste spicca il 3-0 alla Dinàmo nella 19ª giornata (21 aprile 1974) del Campionato 1973-74; la Dinàmo, un mese e undici giorni prima, aveva vinto la Coppa della Repubblica superando il Partizani per 1-0.

Lo Shkëndija Tiranë aveva anche una certa esperienza internazionale. Oltre ad aver superato in amichevoli squadre che avevano partecipato nelle più importanti coppe europee (Universitatea Cluj 2-1, ASA Târgu Mureș 1-0, ecc.), prese parte alla Coppa dei Balcani 1972: questa era la quinta per importanza dopo Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe (ultima edizione 1998-99), Coppe UEFA (oggi Lega Europa) e Mitropa Cup (ultima edizione: 1992).
Essa sfiorò la finale in modo rocambolesco, venendo eliminata solo per differenza-reti dopo che tutte e tre le squadre del girone eliminatorio eran giunte a pari punti. Vediamo come: 2 maggio: Shkëndija-Kavala (Grecia) 2-1; 16 maggio: Kavala-Shkëndija 2-0; 18 giugno: Kavala-Vardar (Jugoslavia/Macedonia) 1-0; 25 giugno: Vardar-Kavala 4-1; 17 settembre: Vardar-Shkëndija 1-1; classifica prima dell’ultima partita; Kavala p. 4 p., Vardar p. 3, Shkëndija p. 3.
Ultima partita, 24 settembre: Shkëndija-Vardar. Agli albanesi bastava vincere 1-0. Ed 1-0 era con una rete di Vasillaq Zëri, ma sino a poco dalla fine, quando il Vardar pareggio un incontro che doveva straperdere. La classifica finale: Vardar p. 4 (6-4), Kavala p. 4 p. (5-6), Shkëndija p. 4 (4-5). Una delle centinaia di buone occasioni buttate via dal calcio albanese negli ultimi cinque minuti.
Nel 1969 lo Shkëndija aveva vinto la Coppa dell’Unione della Gioventù Popolare d’Albania, nel 1972 la Coppa della Stampa Popolare Albanese (a pari merito con il Labinoti), nel 1975 la Coppa della Società Sportiva 17 Nëntori, nel 1976 il Gruppo C della Coppa del XXXV Anniversario della Fondazione del Partito del Lavoro d’Albania (ricordo ancora questo torneo attraverso le partite ascoltate alla radio a quel tempo).
Lo Shkëndija è stato quindici volte Campione d’Albania Under 19-Juniores (1969-70, 1971-72/1975-76, 1977-78, 1982-83/1985-86, 1987-88, 1989-90, 2002-03, 2012-13). Mentre nella stagione 2016-17 la squadra seniores è pervenuta ottava in Serie D (Kategoria e Tretë/Niveli i katërt).
Fra i suoi allenatori: Myslym Alla, Loro Boriçi, Skënder Dedja, Zyber Konçi, Sabri Peqini, Shyqyri Rreli.
Fra i calciatori: Arben Arbëri, Dashnor Bajaziti, Ramiz Bisha, Kliton Bozgo, Ilir Bozhiqi, Agim Canaj, Leonidha Çurri, Alfred Dyrmishi, Kristaq Eksarko, Alfred Ferko, Alpin Gallo, Skënder Gega, Josif Gjergji, Petrit Gjoni, Agron Gjyrezi, Milto Gurma, Astrit Hafizi, Arjan Hoxha, Skënder Hodja, Eduard Kaçaçi, Ilir Kepa, Agustin Kola, Hasan Lika, Ilir Luarasi, Saimir Malko, Sulejman Mema, Halim Mersini, Kristaq Mile, Pjerin Noga, Bedri Omuri, Artan Pali, Ledio Pano, Besnik Prenga, Sokol Prenga, Astrit Ramadani, Ferid Rragami, Ilir Shulku, Mehmet Spahiu, Sulejman Starova, Agron Sulo, Rudi Vata, Arben Vila, Agron Xhafa, Amarildo Zela, Vasillaq Zëri e tanti altri di cui mi scuso se mi siano sfuggiti.
Il “caso” volle che proprio nel 1979-80 lo Shkëndija Tiranë – ormai esauritasi la propria carica propulsiva, com’era ben noto a tutti (13ª/14 con sole 6 vittorie su 26 partite disputate) – retrocedesse in B dopo nove serie A consecutive, e lo Shkëndija Tetovë fosse fondato (27 agosto 1979). A Napoli direbbero: “Capisciammè” ricordando i Trettrè.

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