Mariol Peqini è un cittadino italo – albanese (il padre è originario di Lushnjë, invece la madre è di Kukës) ed è stato rieletto nel consiglio comunale di Luzzara, un comune di 9.132 abitanti, che si trova nella provincia di Reggio Emilia in Emilia-Romagna.
Per lui è il secondo mandato essendo stato eletto per la prima volta quando aveva 19 anni ed era il più giovane consigliere comunale.
“A quell’età volevo fare da tramite tra i miei coetanei e l’amministrazione comunale – afferma Mariol. Sono sempre stato in mezzo a numerose realtà come il calcio, la palestra e l’associazionismo. Tutto questo mi permetteva di ascoltare tantissime persone che appartengono a diversi orientamenti politici.
Sono riuscito molto bene a raccogliere i suggerimenti da parte dei miei concittadini ma non sono riuscito a portare a termine tutto. Ed è anche per questo che mi sono ricandidato. Non amo parlare di grandi cose ma vorrei cercare di migliorare tutte le piccole cose, quelle di tutti i giorni che possono fare contente più persone possibili.
Se mi chiedete dell’importanza dei valori considero l’antifascismo uno dei nostri valori cardine. Mi sono rivolto a tutti senza nessuna distinzione e cercherò di mantenere le promesse fatte a tutta la cittadinanza sia se queste persone sono italiani, albanesi o di altre nazionalità”.
Rivolgiamo a Mariol le stesse domande rivolte anche ad altri giovani eletti nei consigli comunali.
Qual è la tua proposta all’interno del programma della tua lista?
Sono cresciuto in mezzo al mondo dell’associazionismo e lavorerò affinché ci sia un ricambio generazionale in questo aspetto. Per fortuna abbiamo tante persone con molta esperienza che si prendono cura del nostro Paese, ma credo sia fondamentale che anche i più giovani si propongono in prima persona per il bene del nostro comune, luogo in cui vivono e che cerchino di migliorarlo dedicando parte del proprio tempo al volontariato.
Vorrei inoltre lavorare sulle piccole cose per migliorare Luzzara, come per esempio cercare di aumentare i cestini lungo le strade delle frazioni, cercare di curare di più i marciapiedi e cercare di aumentare le zone ciclopedonali. Sarà fondamentale prendersi cura degli impianti sportivi e ricreativi che ci sono già, cercando di implementarli ancor di più. Lavorerò molto sullo sport, promuovendolo anche come momento di scambio comune e di integrazione.
Secondo te perché ti hanno votato?
Le persone che mi conoscono apprezzano la mia sincerità e disponibilità. Non ho mai mentito o fatto promesse che non sarei poi riuscito a mantenere e questa onestà è stata ripagata pienamente. Stare in mezzo alle persone, ascoltarle ed esporsi al loro giudizio non è sicuramente facile ma quando si riesce a fare qualcosa per loro, per migliorare la loro vita, è qualcosa di davvero speciale e gratificante.
Essere in possesso di una doppia cittadinanza, appartenere a più culture e parlare più lingue è un punto di vantaggio o di svantaggio secondo te e perché?
Appartenere a più culture ed essersi integrato pienamente è qualcosa di speciale e di vantaggioso sicuramente. Crescere in mezzo a queste due culture mi ha arricchito e mi ha permesso di andare oltre ai pregiudizi.
Sei di origine albanese. Cos’è l’Albania per te?
L’Albania è il mio paese d’origine, da cui proviene la mia famiglia, la quale mi ha trasmesso i valori dell’amore, del lavoro e del sacrificio.
Cosa significa avere un nome straniero nella tua quotidianità?
Convivere con il mio nome straniero è molto semplice, a volte sono Mario, altre volte la principessa Marion. L’importante è non essere permalosi.
Cosa significa essere integrati secondo te e quali sono le proposte da fare per migliorare le politiche che riguardano l’immigrazione?
Essere integrati significa sentire che si appartiene ad un luogo e apprezzarne il vivere insieme. Fino ad oggi è stata fatta secondo me solo accoglienza e si è lavorato poco sull’integrazione. Per lavorare su questo tema però occorre la volontà di entrambe le parti e se l’Italia ha già fatto la sua parte, anche le diverse comunità devono fare la loro. Per me la scuola, lo sport e il volontariato sono i tre veicoli principali per una sana e completa integrazione.
Noti qualche differenza tra i tuoi genitori e te nel modo in cui vivete l’Italia?
I miei genitori sono persone semplici che lavorano per i propri figli e per il loro futuro. Non noto grosse differenze nel modo in cui vivono qua, forse io sono ancor più integrato perché ho fatto tutto il mio percorso di studi in Italia e questo mi ha permesso di condividere con la cultura italiana molte più cose.
Sei di origini albanesi, ma quale è la tua lingua madre?
In casa con i miei continuiamo a parlare in albanese perché è una ricchezza, secondo me, che va preservata. Per questo motivo cercherò di trasmetterla anche ai miei figli. È sicuramente un vantaggio crescere sapendo più lingue.
Mariol, anche se è un giovane di seconda generazione di immigrati, è stato il terzo più votato della sua lista con 165 voti, solo 7 in meno della prima eletta e anche i suoi voti hanno aiutato nell’elezione della sindaca di Luzzara, Elisabetta Sottili.
Anche se è entrato nel consiglio comunale, la prima volta, a soli 19 anni, il suo impegno e la sua costanza lo hanno premiato con un secondo mandato.
Auguriamo a Mariol, di fronte a questo l’impegno politico e civico che ha intrapreso, che riesca a realizzare più promesse possibili fatte ai cittadini di Luzzara, perché solo così ripagherà la fiducia che loro hanno riposto in lui.
Un grande in bocca al lupo Mariol.