Non solo il Sindaco di Firenze, l’arcivescovo Giuseppe Betori, ma anche Ilir Meta, presidente d’Albania hanno festeggiato ieri, 1 novembre, i 90 anni del Cardinale albanese Ernest Simoni. Gli auguri sono arrivati anche dal Papa Francesco, letti giovedì nella messa di Ognissanti in Duomo.
La giornata si è presentata come una doppia festa. Il Sindaco Nardella, ha consegnato il Sigillo della Pace a Don Simoni riconoscimento che in passato è stato consegnato a personalità come Giovanni Paolo II, Michail Gorbaciov e il Dalai Lama.
Da anni Don Simoni, nominato cardinale da Papa Francesco nel 2016, è accolto nella diocesi di Firenze nominato canonico onorario del Capitolo Metropolitano.
“È un grande onore consegnare questo riconoscimento a Don Ernest Simoni per la sua testimonianza di uomo di pace, libertà e pace”. È con queste parole che il sindaco Dario Nardella ha consegnato il Sigillo della Pace al cardinale Ernest Simoni, che da tempo vive a Firenze.
Ringraziamenti vivi sono arrivati anche dal Presidente Meta che ha ricordato il legame di Firenze con l’Albania, oltre che il gemellaggio di Firenze con Tirana, che proprio durante quest’anno è stata rimessa in moto grazie ad una visita del Sindaco fiorentino a Tirana.
Don Ernest Simoni: la biografia
Per il semplice fatto di essere prete, nel 1963 – durante il regime comunista – don Ernest Simoni viene arrestato e messo in cella di isolamento. Sottoposto a torture e condannato a morte, si vede commutare la condanna capitale in diciotto anni di lavori forzati, di cui dodici trascorsi in miniera.
Durante il periodo della prigionia don Ernest Simoni continua a celebrare la messa a memoria, in latino, e a distribuire la comunione di nascosto.
Uscito dal carcere, viene nuovamente condannato ai lavori forzati: questa volta è assegnato alla manutenzione delle fogne della città di Scutari. Torna libero nel 1990, quando crolla il regime comunista.
Con la libertà di culto, comincia per don Ernest Simoni un periodo di intensa attività pastorale volta soprattutto alla riconciliazione. In vista della stesura di questo libro l’autore ha intervistato personalmente don Ernest Simoni, le cui parole, spesso citate testualmente, consentono di ricostruire un quadro completo delle vicissitudini che hanno coinvolto lui e la sua famiglia. Sullo sfondo, il clima degli anni bui della dittatura, ma anche le speranze legate alla rinascita.