Una della domande più frequenti che ci vengono poste, ha a che fare con le difficoltà nel fare informazione, i problemi e le sfide con le quali ci confrontiamo, portando avanti questo giornale.
Sarebbe però fuorviante considerare il nostro lavoro se non all’interno del mondo dell’informazione in Italia. AlbaniaNews.it è un giornale che si inserisce in un schema più complesso all’interno di questo paese. Il giornale è registrato in Italia, parla di vicende italiane, siavalla di tanti collaboratori italiani.Bisogna fare chiarezza su cos’è l’informazione in Italia, e successivamente capire come si inserisce il nostro giornale.
Tutte le fonti internazionali che stilano classifiche sulla libertà di stampa in Italia, non fanno che declassificarla ogni anno che passa. Nell’ultima Classifica di Freedom House, prestigioso organismo americano, l’Italia non solo risulta al 72-simo posto, ma da un paese “libero” diventa un paese “parzialmente libero”.E’ l’unico paese dell’Europa Occidentale che è parzialmente libero. È una situazione grave ma niente allarmismi, non è nuova. Del resto la retrocessione dei paesi europei è un trend degli ultimi anni, in comune anche con la vicina Francia.
Nel 1993 l’ONU ha istituito la figura del “Special Rapporteur” al fine di promuovere e proteggere il diritto alla libertà di espressione. Il 18 marzo 2005 è stato reso noto a Ginevra il rapporto sulla situazione italiana.
Citando testualmente “According to the information received by the Special Rapporteur, the public television network RAI has been strongly politicized since its creation in 1954. At the time, and until the major political changes of the end of the 1980s, Italian public television was controlled by the political party in power, the Christian Democrats.”
Il rapporto è molto interessante, perché non dice affatto che in Italia non c’è libertà di stampa, bensì che questa è fortemente condizionata dalla politica. E non potrebbe essere altrimenti visto che buona parte dei giornali italiani vivono di/per finanziamenti pubblici. Ovviamente nel momento in cui lo Stato, tramite suoi esponenti, finanzia certi giornali, riesce anche a condizionarli. Questo è ovvio, scontato, matematico, ragionevole, presumibile, inevitabile. Non c’è che in Italia non c’è la libertà di stampa. Solo che spesso è in vendita al miglior offerente. Usufruire della libertà di stampa significa non solo dare le notizie che i lettori vogliono, ma soprattutto quello che non vogliono leggere.
E qui c’è il secondo problema
Le entrate degli editori dalle vendite dei giornali sono una cifra irrisoria in confronto agli utili dalla pubblicità? Spesso molti giornali non giungono neanche in edicola, proprio perché questo sistema ha eliminato il lettore in quanto tale, e lo ha trasformato in un consumatore al quale vendere spazi pubblicitari. I giornali possono vivere senza l’euro classico che paghi in edicola, ma non possono sopravvivere se tu non compi quel gesto.
Non è il lettore che sta comprando il giornale, è il contrario: la sta vendendo. Questo porta a spingere i giornali ad avere più lettori. E per avere più lettori c’è un unico semplice modo: offrire le notizie che i lettori vogliono. E’ un fenomeno molto pericoloso perché i lettori possono scegliere le notizie più futili, frivoli, e i giornali dedicati troppo agli utili possono spingere sempre di più in quella direzione. Insomma, fare intrattenimento e non informazione.
E’ una strada che potevamo prendere: fare intrattenimento e vendere tanto spazio pubblicitario.Non a caso uno degli articoli più letto e commentato nel giornale erano un paio di righe e una foto di Miss Albania. Era possibile continuare su quella scia che avrebbe sicuramente portato più pubblicità al sito,ma è una strada che abbiamo scelto di non prender e che mai prenderemmo. Solo per mettere le cose in chiaro: gli introiti che abbiamo adesso sono bastati malapena a pagare le stesse spese del sito, della registrazione e altre noie burocratiche. E una parte importante hanno avute le donazioni e le spese da noi stessi sostenute.Per di più però, ci si mette anche l’ipocrisia.
Da tanti anni sentiamo dire che non certe persone non riescono a trovare un interlocutore straniero col quale discutere i vari problemi. Si lamentano del fatto che non esistono associazioni ben organizzate oppure anche giornali come AlbaniaNews.it. Io penso che una comunità e un’esperienza come quella che si è creata attorno al giornale va studiato, valorizzato e possibilmente esportata anche in altri ambiti. Così non succede, e preferisco non soffermarmi sui perché.
E quindi, come si fa a fare informazione su Albania News?
Come fa il giornale ad andare avanti?
Semplice: con il lavoro volontario di tanti stupendi collaboratori. Con la coscienza di stare dalla parte giusta e con una precisa idea dell’Italia. Con una coscienza politica e civile, con la forza di resistere un giorno in più. In direzione ostinata e contraria ma non per capricci chic, voglia di pubblicità o di gratificazione. Per capire, spiegare e quindi anche modificare la realtà esterna che a volte assomiglia alla pressione del fondo del mare, nel senso che distrugge qualsiasi cosa che si muove. E’ un lavoro di sacrifici e dubbi, ma è un lavoro che negli ultimi anni ci ha reso delle persone migliori. E questo è importante!