BIRN Albania, un’organizzazione mediatica non governativa con sede a Tirana, specializzata in rapporti investigativi ha intervistato dei giovani lavoratori, i quali confermano di avere subito grandi problemi durante il loro lavoro nel confezionamento di calzature e abbigliamento.
Odori pesanti, aria satura di sostanze chimiche e mancanza dei dispositivi di protezione, sono i problemi principali che si presentano dentro questi edifici. Varie indagini segnalano cifre molto elevate di minori che prestano lavoro, una pratica che va contro le leggi stabilite per i lavoratori minorenni. Lo sfruttamento dei minorenni sul posto di lavoro è un argomento costante in Albania e come riportato da uno studio dell’UNESCO del 2017, circa il 5,2% dei bambini di età tra 7 e 14 anni lavora, mentre seguono gli studi obbligatori.
L’Ispettorato del Lavoro però garantisce che il numero di minori impiegati in questa industria è in calo. In base alle loro verifiche il numero dei minori impiegati nel 2017 era 108, sceso a 67 tra gennaio-settembre 2019.
Gjergji Gjika, presidente della Camera dei Fasonisti in Albania, considera il lavoro minorile come frutto della povertà ereditata, causato anche dall’elevato livello di povertà del paese in generale ed afferma che oggi, diversamente dal passato, l’impiego dei bambini tra 14 o 15 in questo settore non è contemplato.
“In Albania, la normativa sul lavoro viene spesso violata. Tra le violazioni più palesi possiamo menzionare il fatto che i minori vengono impiegati in lavori pericolosi, oltre ad altre violazioni che possono seguire” afferma il legale Holta Ymeri per BIRN.
Il rappresentante dell’Istituto per la Critica Sociale e l’Emancipazione, Arlind Qori, il quale ha condotto due studi sui diritti dei lavoratori, ha dichiarato a BIRN che la disoccupazione dei genitori è la causa principale che spinge i bambini a cercare lavoro.
“Generalmente è la grave situazione economica che spinge i genitori a portare i loro figli a lavorare. Fare una legge e farla rispettare è una sfida e noi siamo estremamente lontani. Siamo in una situazione in cui i lavoratori in Albania hanno meno diritti in confronto con altri momenti della storia dell’Albania” ha detto Qori per BIRN.
Durante il 2019, l’Ispettorato ha inflitto solamente una multa di 260 mila Lek (circa due mila euro), per gravi violazioni. Per gli altri solo un avvertimento.
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