La storica moschea Et’hem Bey, situata nel centro di Tirana nei pressi di piazza Scanderbeg, ha chiuso temporaneamente le sue porte.
La notizia è stata comunicata dal muftì di Tirana, Ylli Gurra, in seguito all’accordo firmato con il Ministero della Cultura e la comunità albanese. Questo a causa della ristrutturazione che subirà la moschea, simbolo della capitale albanese, che riaprirà tra due anni circa.
Dopo 27 anni, quindi, l’edificio simbolo del islam albanese richiude i battenti come durante il regime comunista. Quando, diversamente da altre moschee che si erano trasformate in magazzini per il regime, era rimasto un momento culturale conservato dallo stato.
La storia della moschea
La costruzione venne iniziata nel 1789 dal turco Molla Bey e completata nel 1823 da suo figlio, Haxhi Et’hem Bey, discendente di Sulejman Pasha, generale dell’impero ottomano di origini albanesi.
La moschea assunse importanza dopo la realizzazione di piazza Scanderbeg proprio nei suoi pressi, nel periodo del protettorato italiano dopo l’indipendenza dell’Albania dall’impero ottomano (1912). Come detto, chiuse durante il regime comunista.
Nel 1991, 10 mila persone, coraggiosamente vista l’opposizione delle autorità decisero di entrarvi per pregare, e la polizia non intervenne. L’evento fu una pietra miliare nella rinascita delle libertà religiose in Albania.
Gli affreschi all’esterno dell’edificio, più precisamente nel portico, contengono delle particolarità: vi sono disegnati alberi, cascate e ponti, elementi che si vedono raramente nell’architettura islamica, proprio perché non sono state affrescate da musulmani ma da veneziani.
La moschea è composta da sale di preghiera, portici a nord e ad est e da un minareto. Si estende in una superficie di 302 metri quadrati. È stata costruita con le pietre del villaggio di Shtish – Tufine, localizzato nel lato orientale di Tirana. Nessuna delle quattro facciate somiglia alle altre.
L’edificio è anche una delle principali mete preferite dai turisti, i quali quotidianamente si recavano all’interno della moschea, fatta eccezione per gli orari di preghiera.