Il leader dei Democratici, Lulzim Basha, si è dimesso, lasciando così la guida del PD, affinché possa essere favorita la riunificazione del partito.
Il passo indietro
Durante il suo discorso, Basha ha dichiarato che non è il momento delle polemiche e delle spiegazioni: non è urgente e necessario ora, spiegare quanto accaduto in questi anni, in cui ha cercato di riportare al potere il Partito Democratico. Questo è il tempo di fare un passo indietro, affinché il partito possa ritrovare l’unione.
Personalmente ho investito tutto per una soluzione che potesse essere utile al Pd e all’agire con trasparenza. Oggi, non voglio soffermarmi su cosa è successo e come è successo, chi aveva ragione e chi aveva torto; sono convinto che il tempo farà chiarezza.
Sfortunatamente, il mio tentativo di mantenere unito il PD è fallito. Io e altri abbiamo dovuto affrontare una serie di attacchi sleali e non veritieri, che hanno generato una dimensione di scissione e di conseguenza oggi, il Partito Democratico sta attraversando una profonda crisi.
Per questo, e per aiutare il Partito e i Democratici a mettere da parte le divisioni senza princìpi, consapevole dell’impegno che ho assunto per quella che ho definito la mia decisione politica più difficile, ho deciso di fare un passo indietro, rassegnando le dimissioni dall’incarico di presidente del PD, intenzionato e determinato ad aiutare per la resurrezione e l’unificazione dei Democratici e del Partito come unica speranza per gli albanesi.
L’attacco al governo
La crisi, sempre più profonda che stiamo vivendo da anni, è principalmente dovuta alla mancanza di capacità reali governative e di responsabilità consapevoli. Il 25 aprile è stato un giorno triste e pesante per i Democratici, per la democrazia e per le speranze di cambiamento degli albanesi, dopo otto anni di promesse non mantenute, corruzione e ridicolizzazione del dolore del popolo. In realtà, solo un governo che arriva dalla volontà popolare, può comprendere i suoi problemi, capire e offrire soluzioni reali per il popolo stesso
Il massacro elettorale del 25 aprile, che ha bloccato il cambiamento, ha impedito la formazione di un governo con un programma e un’offerta concreti.
La speranza di rinascere attraverso una forte opposizione si è affievolita a causa dei colpi sleali inferti . I nostri sforzi per offrire agli albanesi una buona opposizione, attraverso denunce e repressioni contro la corruzione del governo alle commissioni investigative sulla corruzione e nell’ambito dell’indagine sul 25 aprile, sono stati oscurati da una guerra intestina.
Un discorso pennellato di grande drammaticità, narrando di una decisione che potrebbe aprire le porte a qualche volto nuovo e a un ricambio più rapido della classe politica, cosa di cui l’Albania ha fortemente bisogno, insieme a una maggiore presa di coscienza.
La carriera politica di Lulzim Basha
Lulzim Basha entra nella scena politica albanese nel 2005, come nuovo volto del Partito Democratico, diventando Ministro dei Trasporti.
Nel 2007 il procuratore capo d’Albania, Theodhari Sollaku, chiede al Parlamento di abbattere l’immunità di Basha, in modo tale da sottoporlo a indagine per aver appaltato la costruzione dell’autostrada di 60 chilometri Rruga e Kombit. Ispezione chiusa dalla Corte Suprema d’Albania, per decorrenza dei termini.
Nel 2009 diventa Ministro degli Interni.
Nel 2011 viene eletto sindaco di Tirana, sfidando l’uscente Edi Rama e leader del Partito Socialista d’Albania. Dopo un lungo processo per il conteggio dei voti, Basha riceve la carica.
Nel 2013, dopo le dimissioni di Sali Berisha da presidente del partito, Basha diventa il nuovo volto del Partito Democratico, carica poi rinnovata nel 2017 e nel 2021.
Nel settembre 2021, dopo otto ore di riunione, Basha espelle Sali Berisha dal gruppo parlamentare a causa del riconoscimento, da parte degli Stati Uniti, dell’ex Presidente come persona non grata e come conseguenza delle proteste messe in atto da Berisha contro la sede del PD, l’8 gennaio dello stesso anno.