Porta la firma di Stefano Boeri Architetti Una scuola aperta, il progetto che vede la realizzazione di tre nuove scuole a Tirana, a seguito di un concorso internazionale promosso dal Comune della capitale albanese, nel contesto del Piano Regolatore Tirana 2030.
Una scuola diversa, concepita come il focus della vita quotidiana di ogni quartiere e come epicentro di svariate attività, aperta a persone di ogni età, ogni giorno dell’anno.
È stata inaugurata il 16 dicembre 2021 la prima delle tre scuole collocate nel quadrante nord-occidentale della città (in località Don Bosco, Kodër-Kamëz e Piazza Shqiponja), una zona che accoglie già cinque altre strutture dedicate a un ciclo educativo pre-universitario. La costruzione dei tre nuovi edifici, permette di accogliere tutti gli studenti del posto, circa 1400, eliminando ogni tipo di turnazione. Ha presenziato all’inaugurazione il Premier Edi Rama, che ha avuto parole di ringraziamento nei confronti dell’Ambasciatore d’Italia in Albania, dell’Italia stessa e di quel rapporto di reciprocità tra i due Paesi che si fa sempre più forte.
…Siamo davvero due stati diversi, ma a dirla tutta siamo lo stesso popolo, nonostante il mare e la storia ci abbiano divisi…Oggi siamo sempre più consapevoli della benedizione che abbiamo nell’essere il cancello sul retro di quella meravigliosa casa che è l’Italia, nel giardino d’Europa. La cosa che rende questo veramente speciale, è il fatto che l’Italia sia sempre più attenta e sempre più pronta a essere parte integrante delle nostre sfide, perchè, ormai, tutti gli albanesi che sono in Italia, costituiscono un valore aggiunto per la penisola e non sono quel grosso problema che sembravano essere quando sono arrivati sulle coste del Paese
Edi Rama
Le scuole si estendono ognuna su una superficie media di 9000 mq e due su tre hanno una suddivisione degli spazi similare.
- Il complesso del Don Bosko è costituito da una scuola media, una scuola superiore, un settore per l’educazione prescolare e la nursery.
- Le Scuole Kodër-Kamëz avranno la stessa struttura del Don Bosko.
- Le Scuole Shqiponja sono dedicate all’educazione prescolare, con l’annessione di una scuola media e una nursery.
Le strutture, oltre agli spazi prettamente scolastici, ospitano mense, biblioteche e impianti sportivi, a libero utilizzo sia degli scolari che della comunità e per questo posizionate lungo il perimetro delle scuole, permettendo, così, l’accesso sia dall’interno, che dall’esterno. Le aree, quindi, stando all’obiettivo progettuale, diventano largamente fruibili e la scuola si trasforma in un vero e proprio punto di riferimento del quartiere, con un’apertura prevista di 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Secondo il comunicato stampa diramato dalla Stefano Boeri Architetti, durante la progettazione è stata posta grande attenzione nel creare un equilibrio tra gli spazi dedicati all’educazione scolastica e quelli di utilizzo comune. Altrettanto impegno c’è stato nella creazione del settore che ospita il confronto educativo comune tra alunni di età differente.
Il volume è stato concepito partendo dagli spazi aperti, ai quali sono stati dati lo stesso peso e importanza dedicati agli interni. Nell’ottica di creare un edificio accessibile, che dialoghi con il contesto urbano circostante, attraverso un accurato studio e controllo degli accessi al fine di garantirne la sicurezza, gli spazi che ospitano le funzioni pubbliche.
Francesca Cesa Bianchi, Project Director
Con queste parole, Francesca Cesa Bianchi, la Project Director, sottolinea l’attento studio che ha caratterizzato la creazione di ogni edificio.
Per la costruzione delle facciate, sono stati rispettati gli standard della tradizionale architettura italiana di Tirana, con l’utilizzo di gres rossi che fanno da contrasto con il basamento bianco. È stata meticolosa la scelta delle colorazioni per gli interni e dell’illuminazione, affinché si creasse un ambiente accogliente per gli studenti.
Tuttavia, il progetto, secondo alcuni pareri, presenta delle criticità evidenti. Qualcuno si chiede quanta reale attenzione si sia data al contesto educativo e quanta a quello urbano e soprattutto, guardando il progetto dal punto di vista della condivisione tra alunni di fasce d’età differenti, le prospettive non sembrano essere tra le più rosee.
Esiste un divario così grande, sostengono i più scettici, tanto da poter scatenare intolleranza e insopportabilità e fenomeni di bullismo già tristemente noti in altre strutture scolastiche. Sarebbe forse opportuno, sentenziano altri, tornare al modello scolastico di un tempo, dove la priorità era l’educazione. Troppa attenzione allo spazio architettonico quindi, dicono i più critici, e poco all’istruzione, la reale protagonista del progetto.
Del resto, è risaputo che la gestione degli spazi pubblici in Albania è una problematica importante e che, spesso, viene affrontata con soluzioni estreme. Una scuola aperta è un progetto che nasce con l’importante obiettivo di sposare educazione e urbanizzazione e solo il tempo potrà giudicare quanto riuscito sia.