Ermir Lushnjari è un praticante avvocato albanese che da anni vive e lavora in Italia. A Febbraio di quest’anno ha avuto un’idea unica: creare un app che curi – per coloro che hanno poco tempo o pochi strumenti economici ma non solo – la procedura di cittadinanza.
L’applicazione Çaj Mali (tè di montagna) gli è valsa l’invito a Tirana, lo scorso Giugno, da parte del ministro della diaspora Pandeli Majko. Ad agosto La Stampa ha dedicato un bellissimo articolo ad Ermir Lushnjari, mentre, ad ottobre, Rai 3 ha realizzato un servizio nella sua rubrica di EstOvest .
Il servizio
La porta dello studio dove lavora Ermir Lushnjari si apre ogni mattina di buon ora. A suonare, per ottenere informazioni, sono in buona parte stranieri che hanno maturato i requisiti per ottenere la cittadinanza italiana.
E’ lo stesso percorso che il 35enne praticante legale di origine albanese ha seguito, a partire da quando – sul finire degli anni ’90 – arrivò in Italia senza documenti a bordo di una nave.
Da allora di strada ne ha fatta davvero molta: prima operaio, poi falegname, nel frattempo gli studi di sera e di notte per arrivare infine alla laurea in giurisprudenza con l’idea di aiutare altri stranieri alla ricerca di un futuro nel nostro paese.
“Ho capito poco a poco questo meccanismo. L’ho fatto mio, per me e i miei famigliari e man mano poi per i conoscenti e gli amici.” – afferma Ermir.
Da oltre vent’anni, Ermir, vive a Verbania sulle sponde del lago Maggiore, dove nel campo del turismo lavorano e si sono inseriti centinaia di cittadini stranieri. Tanti di questi, grazie anche al passaparola, si sono rivolti proprio a lui e, da questa forte richieste di informazioni, è nata la sua ultima idea.
Un’app gratuita di facile utilizzo attraverso la quale chi è nella condizione di poter richiedere la cittadinanza italiana può avviare e monitorare la propria pratica.
“Con un semplice click , l’utente vede lo stato della pratica poiché l’app si collega con un link del ministero degli interni. L’altra funzione disponibile, è quella di poter inviare dei solleciti.” – continua Ermir.
Fino ad ora l’app è stata scaricata 3000 volte ma il bacino potenziale è molto grande. Solo lo scorso anno sono stati 146.000 i nuovi italiani, con un leggero rallentamento rispetto agli anni precedenti.
“Çaj Mali, che vuol dire tè di montagna. Perché io volevo un’app semplice da utilizzare, molto facile da utilizzare anche per un bambino che vuole aiutare il suo genitore. Facile, come la preparazione del tè di montagna.” – afferma Ermir riguardo al nome dell’app.
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