La mamma albanese residente a Cupra Marittima nelle Marche ha vinto la causa contro l’INPS e il comune di residenza.
Con l’ordinanza del 6 maggio 2019m il tribunale di Fermo si pronuncia in merito alla richiesta di riconoscimento del c.d. bonus mamma previsto dall’art. 74 d. lgs. 151/2001.
Nel caso concreto, alla ricorrente, giovane madre di cittadinanza albanese, regolarmente soggiornante in Italia con permesso di soggiorno per motivo di famiglia, veniva respinta la richiesta perché, secondo la posizione dell’Amministrazione, non era in possesso di valido titolo di soggiorno, ossia il permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo UE.
Questa richiesta appariva del tutto discriminatoria perché si tratta di una prestazione di sicurezza sociale e non può non essere riconosciuta alla giovane mamma in situazione di basso reddito comprovato dall’ISEE. Ricorreva nei confronti dell’INPS, quale Ente erogatore della prestazione, nonché del Comune di residenza in quanto responsabile per la valutazione dell’istanza.
Secondo il Tribunale di Fermo, la domanda meritava accoglimento e statuiva che, “Deve essere pertanto ordinata la cessazione della condotta discriminatoria consistita nell’avere rigettato la domanda e nell’avere negato l’erogazione della prestazione, in quanto la condotta è stata oggettivamente discriminatoria, a prescindere dal relativo intento, per avere comportato una esclusione illegittimamente basata sulla nazionalità̀;
il riconoscimento della prestazione comporta la cessazione della condotta discriminatoria subita dalla ricorrente e la rimozione di tutti i suoi effetti, risultando integralmente satisfattiva delle ragioni della ricorrente, per cui non ricorrono le condizioni per le ulteriori statuizioni pure richieste; per l’effetto, l’INPS, in quanto ente erogatore, deve essere condannato a corrispondere la prestazione, nell’importo non contestato di Euro 1.713,10, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria dal dovuto al saldo”
“Si tratta dell’ennesima pronuncia con la quale i Tribunali riconoscono la natura discriminatoria delle disposizioni che tendono ad escludere dalle prestazioni, soprattutto di sicurezza sociale, cittadini stranieri regolarmente soggiornanti nel territorio nazionale”, ha detto l’avvocato Arjol Kondi, legale della cittadina di origine albanese
Avv. Arjol Kondi è attivo nelle cause contro le discriminazioni, immigrazione e diritto penale ed è inoltre tra i fondatori e Vicepresidente dell’Associazione Avvocati Albanesi in Italia A.A.I. fondata nel 2019