Nonostante la pandemia COVID-19 abbia rallentato il ritmo degli ultimi anni, gli imprenditori albanesi in Italia hanno fatto registrare un altro aumento delle loro attività nel primo semestre del 2020.
Unioncamere e InfoCamere hanno pubblicato gli ultimi dati statistici – riguardanti il primo semestre di quest’anno – sul numero delle attività gestite da imprenditori stranieri immigrati in Italia.
Gli imprenditori albanesi si inseriscono al quarto posto di questa speciale classifica, alle spalle di marocchini, cinesi e rumeni, con un totale di 34.020 imprese e facendo registrare una crescita, seppur lieve, rispetto allo stesso periodo del 2019, quando le imprese gestite da cittadini albanesi erano 32.901.
La maggior parte di queste imprese è concentrata nel settore edile, dove gli imprenditori albanesi (23.183 il numero esatto) sono preceduti soltanto da quelli marocchini. Le rimanenti attività si dividono principalmente nel settore del commercio (2564 in totale) e in quello alberghiero e della ristorazione (1725 in totale).
Geograficamente parlando, invece, le imprese albanesi sono maggiormente concentrate nella provincia di Milano (5,3%).
Imprese albanesi in Italia
I dati della Unioncamere e InfoCamere, inoltre, testimoniano come gli effetti della pandemia COVID-19 siano stati avvertiti dagli imprenditori albanesi ma anche stranieri immigrati in Italia. Di fatti, il tasso di crescita delle imprese straniere nella prima metà del 2020 è stato del +1,1% con l’apertura di sole 6.119 nuove attività. Confrontandolo con lo stesso periodo di un anno fa, quando la loro crescita era di oltre 10.000 nuove imprese, si nota una notevole decrescita che raggiunge addirittura il 40%.
La concentrazione maggiore di imprese di stranieri – emerge dal rapporto – continua a registrarsi in Toscana, dove il 14,2% di tutte le attività economiche ha origini fuori dall’Italia. Liguria (13,7%) e Lombardia (12,6%) sono le regioni che seguono da vicino, insieme a Lazio, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia (tutte oltre il 12%). Con più del 10% anche il Veneto e Piemonte.
La provincia a maggior tasso di imprenditoria straniera resta saldamente quella di Prato, con una quota del 30% sul totale delle iniziative imprenditoriali locali. Molto distanziata (con il 17,3%) segue Trieste, mentre altre quattro province (Firenze, Imperia, Reggio Emilia e Milano) si collocano oltre la soglia del 15%.