Anche la Giunta Pisapia ormai si arma di nuove strategie sociali e comunicative per affrontare le necessità dei nuovi cittadini che abitano a Milano: gli immigrati.Con il nuovo Piano di Zona della città di Milano, si vuole arrivare ad un Welfare aggiornato alle nuove caratteristiche della cittadinanza, ormai composta per il 18% da stranieri, appartenenti a 167 comunità internazionali. Un numero elevato, che porta con sè una serie di temi ancora inesplorati: per tale ragione l’assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino vorrebbe che questo piano “non sia il frutto di un confronto che si svolge dietro le scrivanie, ma piuttosto un’occasione di partecipazione della città per definire le scelte che la riguardano”. A tale scopo, una settimana fa Majorino ha inaugurato in un’affollatissima Sala Alessi un percorso di incontri con la cittadinanza, con i rappresentanti delle associazioni e del Terzo settore e le rappresentanze consolari. Sembra una scelta all’insegna della democrazia, che può dare finalmente voce alle esigenze di ben 240mila cittadini. La giornata è stata suddivisa in: “Dalla cultura dell’emergenza alla buona accoglienza”; “Sostenere i progetti di vita”; “Coesione sociale e diritti: verso la piena cittadinanza”.
L’assessore alla Sicurezza Marco Granelli è intervenuto portando in campo un tema particolarmente importante: “Vogliamo che il binomio sicurezza-immigrazione cambi significato: la città deve essere di tutti e sicura per tutti. A partire dall’abolizione dei non luoghi, quelli del degrado e delle occupazioni abusive, situazioni che tolgono dignità alle persone che ci vivono e alla città che finge di non vederli. Dopo l’incendio del campo rom di via Sacile avvenuto la settimana scorsa abbiamo lavorato con un atteggiamento diverso con le famiglie: a chi lo ha voluto l’amministrazione ha trovato una sistemazione, anche grazie al prezioso aiuto di Protezione civile e volontari.”L’assessore alla Cultura Stefano Boeri invece ha parlato del Forum della città-mondo, che riunisce 450 associazioni di immigrati, spiegando come questo stia puntando sulla cultura per l’integrazione: “La cultura aiuta infatti il cittadino migrante a uscire dal ruolo angusto di questuante di diritti e gli riconosce la capacità di offrire la sua ricchezza di saperi e esperienze all’intera comunità urbana. Per questo a Milano stiamo creando un luogo, il Museo dell’interculturalità all’Ansaldo, dove le culture internazionali della nostra città potranno esprimersi ed essere valorizzate”. Un altro argomento importante è l’informazione: per questo l’amministrazione di Milano sta lavorando ad un Immigration Center, unito ad uno sportello anti-discriminazioni. A riguardo l’assessore alle Politiche Sociali afferma: “Grazie alle nostra campagna informativa, e siamo l’unica città tra le grandi a farlo, c’è stato un incremento del 40% rispetto allo scorso anno di 18enni figli di immigrati che hanno fatto richiesta e hanno ottenuto la cittadinanza italiana”.
La Giunta Pisapia ha già dimostrato una particolare sensibilità per l’immigrazione, facendosi promotrice di diverse iniziative: il tavolo permanente di confronto tra le seconde generazioni dallo scorso giugno, l’adesione a “L’Italia sono anch’io”, che in Lombardia ha raggiunto il maggior numero di firme, la campagna “Una finestra sui tuoi diritti”, la sottoscrizione del protocollo UNAR contro le discriminazioni, e infine l’adesione alla giornata nazionale contro il razzismo promossa sempre da UNAR lo scorso 21 marzo.Un prossimo importante appuntamento sarà il Festival sul tema delle nuove generazioni di italiani, “Ri-generazioni”, dal 24 al 27 maggio.