Kristian Zefi, ventenne scutarino nato in Italia ed il suo legame con il liuto delle montagne albanesi
Di Kristian Zefi, giovane ventenne albanese d’Italia, originario di Scutari, sarebbero fieri specialmente padre Gjergj Fishta , autore dell’opera epica, monumento della letteratura albanese, “Lahuta e Malcis” – “Il liuto della Montagna” e la nota albanologa, Edith Durham , la scrittrice inglese vissuta a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, che dedicò tutta la sua vita allo studio dell’Albania, che visitò e trattò l’Albania settentrionale in “High Albania”, uno dei suoi tanti resoconti di viaggio estesi tra l’analisi storico-politica e l’etnografia.
“Il giorno in cui la mia lahuta suonò per la prima volta, fu proprio il giorno quando Madre Teresa di Calcutta venne proclamata Santa .
La portai da mia nonna in Albania e ne fu meravigliata! Lei ama questo strumento.
Era proprio ciò che volevo! Renderla felice. Questo fu il motivo per cui costruii quella lahuta!”
Kristian, il giovane scutarino, albanese d’Italia e la tradizione di costruire e suonare il liuto delle montagne albanesi.
Ho assistito ad una esibizione di Kristian Zefi che suonava il “çifteli ”, strumento musicale a corda, tradizionale folcloristico delle montagne albanesi, in un evento culturale della diaspora albanese qui in Italia.
Lo stupore da parte mia e di tutti i presenti è stato non indifferente, perché quando si incontra un giovane ragazzo di appena vent’anni, appartenente alla seconda generazione albanese d’Italia, quindi figlio di immigrati albanesi, originari di Scutari, sottolineando che lui è nato in Italia, sentirlo suonare çifteli, lo strumento musicale a corda, tipico tradizionale albanese, questo suscita non solo curiosità, ma anche tanta ammirazione.
Parliamoci chiaro: ai tempi di oggi, in un mondo digitale che fa da padrone su maggior parte dei campi della vita, mentre la creatività e l’ingegno associati alla manualità sembrano scomparire, in una generazione nuova spesso incurante del passato e delle tradizioni dei propri antenati, che anche la stessa lingua madre la trasforma in fusioni gergali ed anglicismi soprattutto, facendole perdere la sua autenticità, seppur vivendo nella propria terra di origine senza spostarsi od emigrare, scorgere un giovane che parla la sua lingua madre, l’albanese, il dialetto ghegë della sua zona, Scutari, un perfetto italiano con un’ eloquenza notevole per l’appunto, vivendo non più in Albania, terra di origine dei suoi ma ad Asti in Italia, questa sua presentazione non può che suscitare apprezzamento.
Il suono del çifteli di Kristian ha magicamente avvolto la sala, facendoci immergere nel mondo dell’etnografia, degli usi e costumi, della mitologia, dei canti e dei poemi epici albanesi.
Se per un istante chiudevi gli occhi, ti trovavi trasportato nelle alte montagne d’Albania, respiravi l’aria pulita di quelle zone a cui hanno dedicato versi e hanno cantato vari poeti e cantanti albanesi e non solo, a cui hanno dedicato degli studi e ricerche diversi storici ed albanologi stranieri, quali Edith Durham, Robert Elsie ecc …
Con una peculiarità: questo trasporto non stava avvenendo, come sarebbe stato più facile immaginare, da un anziano suonatore montanaro albanese in abiti tradizionali, con il “plis” in testa – tipico copricapo, parte del abbigliamento maschile folcloristico albanese del Nord – ma semplicemente da un ragazzo giovanissimo albanese d’Italia.
Kristian, il giovane di Scutari, un futuro Stradivari albanese?
“Del legno, carta vetrata , una raspa ed uno scalpello, associati a tanta passione, mi immergo al lavoro e çifteli, lahuta e sharkia li costruisco con le mie mani!”
Nel momento in cui vengo informata che lui, non solo è uno strumentista ed interprete per passione di questi strumenti a corda tradizionali albanesi, ma che quei strumenti, quali çifteli, lahutë e sharki li progetta e li costruisce lui stesso con le sue mani, allora a questo punto, sono tornata indietro con la memoria nella mia ultima visita a Cremona, la Città del Violino. Ho rivisto spalancarsi davanti a me gli ambienti del Museo del Violino, la riproduzione delle botteghe antiche dell’arte liutaria ed il laboratorio del maestro Stradivari.
Ecco, chissà: nel caso di Kristian, che sia lui il nuovo Stradivari albanese?
Sono sicura che nel futuro sentiremo parlare di lui e dei suoi progressi nelle sue creazioni liutarie.
Così come al contempo è accaduto – sempre in ambito artistico – di avere già sentito parlare nel panorama artistico musicale mondiale invece, del nuovo Paganini albanese, il noto violinista Tedi Papavrami .
Ho posto alcune domande al giovane Kristian e condivido ben volentieri con voi le sue risposte
Intervista a Kristian Zefi
Ciao Kristian, benvenuto su ALBANIA NEWS!
Grazie, bentrovata!
Due parole per presentarti ai nostri lettori.
L’origine della mia famiglia proviene dalla regione delle montagne albanesi (Malësia e Madhe) ma, stanziati a Lezhë e poi trasferiti a Scutari.
Io ho vent’anni, sono nato e cresciuto qua in Italia da genitori immigrati. Vivo ad Asti.
Come avviene la tua prima conoscenza con çifteli, lo strumento musicale tradizionale albanese?
La prima volta che ho visto una çifteli è stata proprio in tivù.
Avevo 12-13 anni e da quel giorno mi innamorai di quello strumento tradizionale albanese.
Da lì, iniziai a fare ricerche in internet su canzoni attraverso video e altrettanto di immagini di questo strumento ed altri ( lahuta, sharkia e flauti).
Per i primi due anni da quel giorno, mi ero concentrato a suonare il flauto e ad imparare le melodie nostre albanesi.
Una volta familiarizzato con le melodie albanesi folcloristiche, l’impatto reale con çifteli, oltre a quello avvenuto attraverso la TV, come ha proseguito?
È stato 3 anni fa che ho comprato la mia prima çifteli.
Una çifteli semplice, tanto per imparare a suonare diciamo.
La prima volta che l’ho presa in mano, oltre ad essere stato al settimo cielo, ricordo che sono stato al contempo anche maldestro perché, non ero neanche in grado di maneggiarlo adeguatamente quello strumento musicale particolare.
Come scaturisce invece la tua vera e propria passione per la liuteria tradizionale albanese?
Dopo aver imparato bene o male a suonare la çiftelia, volevo imparare a suonare la lahuta. Ma erano troppo costose. E allora ho pensato di costruirla io stesso.
Fu così che iniziò la mia passione per la liuteria tradizionale albanese.
Costruii la mia prima lahuta quando avevo 16-17 anni.
Esistono diversi tipi di çifteli, con diverse note, professionali. E ciò mi spinse un giorno a costruire una çifteli professionale! Con molte più note rispetto a quella che avevo comprata e con il microfonino per attaccarlo con l’impianto audio. Fu veramente faticoso, perché oltre a della carta vetrata , una raspa e uno scalpello avevo tanta passione e mi sono immerso al lavoro.
Come procedette il tuo lavoro?
Piano piano costruii la mia prima çifteli.
Il suono non era ottimo, perché dovevo ancora imparare molte cose sulla liuteria, come spessori, tipi di legno, ecc …
Ma conobbi sia personalmente, che tramite internet liutai dell’Albania, che costruivano questi strumenti, i quali mi insegnarono molte cose e mi spiegarono passaggi importantissimi nella loro costruzione.
L’anno scorso costruii la mia seconda lahuta.
Perché ne ho costruita un’altra se una ce l’avevo già?
L’anno prima portai in Albania la prima lahuta che ebbi costruito e la feci vedere a mia nonna. Lei ama questo strumento!
Era meravigliata e contentissima.
Fatto sta che come molte anziane della sua età, purtroppo inizia a perdere la memoria…E l’anno scorso parlando con lei, le chiesi se si ricordasse della lahuta che io costruii.
Rise e disse scherzosamente: ”Figurati se tu sai suonare e costruire quello strumento!” Insomma, non si ricordava più…
Ed io, lì fui spinto dalla tentazione di costruirne un’altra per convincerla e farle tornare la memoria.
La costruii in soli 6 giorni in fretta e furia, perché dovevamo ritornare in Italia!
E il giorno in cui la mia lahuta suonò per la prima volta, fu proprio il giorno quando Madre Teresa di Calcutta venne proclamata Santa.
La portai da mia nonna e ne fu meravigliata come quando vide l’altra per la prima volta!
Ed era questo che volevo! Questo fu il motivo per cui costruii quella lahuta.
Poi trovai del bel legno e abbondante e decisi di costruire anche una çifteli e una sharkia. Uguali come decorazioni, visto che erano fatte dello stesso legno.
Nella tua famiglia, suonare e costruire questi strumenti, ne è una tradizione? Altri tuoi parenti hanno praticato in precedenza l’antico mestiere della liuteria?
Il paradosso è che prima mi sono innamorato e ho imparato a suonare e fare questi strumenti e solo in seguito sono venuto a sapere che il nonno paterno di mio papà (mio bisnonno) era un suonatore e cantante eccellente con la lahuta e che il padre di mia mamma suonava la çifteli.
Hai mai pensato di costruire anche per gli altri delle tue creazioni di liuteria albanese tradizionale?
Per la verità, un giorno mi scrive un ragazzo. Uno di quelli che io stesso seguivo su internet per imparare dai suoi video. Voleva una çifteli costruita da me! Lui vive a New York. In un mese costruii la çiftelia migliore che abbia mai costruito con i legni più pregiati e le decorazioni migliori. Gliela spedii a New York e mai avrei creduto che sarebbe stato così contento! Lui in totale ne aveva 43, è un collezionista! E solo due lo soddisfacevano a livello sonoro.
Ma, quando mi disse che quella che io costruii per lui era perfettamente come lui voleva, sia per suono, che per decorazioni, quelle che lo soddisfacevano ormai, da due, con la mia çifteli ne erano diventate tre!
Mi sono sentito orgogliosissimo! Perché mai avrei creduto di rendere il mio primo cliente così felice.
E ora, nel tempo libero, costruisco questi strumenti. E vendo se riesco, sempre per passione.
Ma tu Kristian, con questa predisposizione per l’arte, hai mai frequentato un istituto d’arte?
No, io sono perito elettrotecnico e lavoro come programmatore di macchine enologiche. L’arte è solo una mia passione. Così come lo è anche il disegno.
E aggiungo che come sono appassionato della musica tradizionale albanese, lo sono anche per la storia e le tradizioni d’Albania.
L’Albania ha una storia che purtroppo è sempre stata oscurata e rubata.