L’Albania è chiamata anche Shqipëri, “la terra delle aquile”. È circondata da alte montagne coperte di fitte foreste e per l’aquila reale, è il luogo ideale in cui nidificare.
L’aquila reale
Le lussureggianti foreste che si estendono oltre le alpi albanesi sono il regno dell’aquila reale. Come una sentinella, l’aquila perlustra in lungo e in largo i limpidi cieli che sovrastano le cime rocciose; dal suo privilegiato punto di osservazione, il panorama è ancora più impressionante. L’aquila è il simbolo nazionale albanese, e per questo viene chiamato dai suoi abitanti ‘Shqiperia’, la terra delle aquile.
Sulle ‘Bjeshket e Namuna’ – le montagne maledette – l’aquila reale deve intensificare le battute di caccia. Di solito, preferiscono cacciare su terreni aperti dove è più facile individuare le prede: grazie alla loro formidabile vista, infatti, sono in grado di avvistare un topo a 100 metri di distanza. Il territorio di un’aquila reale può coprire dai 30 ai 90 km-quadrati, a seconda della necessità di cibo.
Verso i 5-6 anni di età, i maschi raggiungo la maturità sessuale e si mettono in cerca di una compagna a cui rimangono fedeli per la vita. Ogni coppia difende vigorosamente il proprio territorio dalle intrusioni. Il documentario offre molte visioni aeree dei luoghi, come se fossero proprio lo sguardo dell’aquila, tornando spesso al nido dove il pulcino bianco cresce per diventare il grande animale emblema dell’Albania.
L’Albania meridionale
Ma l’Albania non è soltanto terra delle aquile reali. Andando ancora più a sud, vicino alla sorgente ‘Syri i Kalter’ (l’occhio blu), l’aria è vibrante e la natura è di un verde sgargiante. Fiori di ogni specie attirano flotte di farfalle rare; in Albania si trova una sorprendente varietà di habitat, che permettono alla flora e alla fauna di prosperare. Non a caso, infatti, il paese vanta ben 15 parchi nazionali, che ricoprono il 7% della superficie totale.
Al confine con la Grecia, la solenne bellezza della dea di Butrinto sovrasta un paesaggio unico. Ovunque sono presenti tracce della turbolenta storia del paese: qui hanno regnato i Greci, i Romani, i Bizantini, i Veneziani e gli Ottomani. Oggi la natura si è appropriata delle opere abbandonate dall’uomo. Le antiche pietre offrono riparo ad una miriade di piccole creature.Oggi, a Butrinto, dove un tempo si esibivano gli antichi musicisti, sono gli anfibi a tenere concerti.
Le sue rovine di Butrinto sono state dichiarate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Visto che nel tempo sono diventate rifugio per molte specie rare, nel 2011 il sito archeologico è stato dichiarato anche riserva naturale protetta.
Il parco nazionale Hotove-Dangell e Gjirokastër
Nel parco sono nati nel corso degli anni numerosi puledri: quest’area protetta vicino al confine con la Grecia è ricca di campi e pascoli, che offrono cibo in abbondanza tutto l’anno. I puledri appartengono alla razza albanese e hanno un’origine araba.
Ad Argirocastro (Gjirokastër), i cavalli sono ancora molto utilizzati per il trasporto di oggetti pesanti. Tra la zona più alta e quella più bassa della città, infatti, c’è un dislivello di 300 metri. Nel 2005, grazie al suo agglomerato di case di roccia massiccia, il centro storico è stato dichiarato patrimonio dell’umanità.
Di Cornelia Volk
Produzione: Looks Film & TV Produktionen – Germania 2015
Area trattata: Parchi Nazionali Theth, Valbona, Divjaka-Karavasta, Butrinto, Abete di Hotova, Albania