Hanno fatto molto discutere in Albania le parole del critico d’arte Vittorio Sgarbi, il quale ha etichettato come “greca” l’antica città di Byllis, le cui rovine si trovano oggi nel distretto di Mallakastër.
Numerose sono state le reazioni sul web del popolo albanese, a cui sono seguite ulteriori post social di Sgarbi a conferma della sua tesi. Per chiarire questa situazione, l’emittente televisiva Top Channel – attraverso il giornalista Marin Mema – ha realizzato un reportage dettagliato basato su fonti storiche.
Il reportage
Qual è la vera storia di Bylis? E’ davvero greca questa città come viene considerata dal rinomato critico italiano? E’ stata occupata Bylis dai greci? Cosa sostengono gli storici, le fonti antiche così come anche i reperti archeologici? Solo tramite loro riusciremo a scoprire la verità su Bylis.
“Fino a 40 anni fa anche noi avevamo questo dilemma: una città che ha un teatro, che ha un’organizzazione così buona, che non è così lontana dall’antica città di Apollonia, che cos’è realmente?” – sostiene l’archeologo Neritan Ceka
Alla fine degli anni ’70 furono organizzate tre spedizioni archeologiche con l’obiettivo di chiarire in termini scientifici la storia delle tre antiche città situate nel territorio dell’Albania di oggi. Il defunto professore Selim Islami guidò i lavori nella città di Albanopoli, non lontano da Kruja; ad Antigone, vicino ad Argirocastro, un centro fondato da Pirro re dell’Epiro, i lavori furono condotti da un altro archeologo, il professor Dhimosten Budina; mentre il terzo gruppo si stabilì a Bylis guidato dal professor Neritan Ceka.
“Tra le tre Bylis è il modello perfetto dell’antica civiltà illirica” – prosegue l’archeologo.
Ma a prescindere da tutto questo, come considerano gli studiosi antichi la città Bylis? E’ stata una colonia greca?
“Dagli autori antichi viene affermato al 100% che si tratta di una città illirica. Se prendiamo in considerazione il più recente, Plinio, che ha vissuto all’incirca nel 60 d.c, afferma che vicino a Nymfeo abitavano i Bylin barbari.
Il termine ‘barbaro’ all’epoca non significava gente priva di educazione, perché loro avevano un teatro e uno stadio, e questo Plinio lo sapeva bene; ‘barbaro’ era riferito a tutte quelle persone che parlavano lingue incomprensibili ai greci.” – sostiene Neritan Ceka.
Anche Stefano di Bisanzio (geografo vissuto nel VI secolo d.c), nel suo dizionario geografico, definisce Bylis come una città dell’Illiria, fondata e abitata sempre dalla stirpe illirica dei Bylin. […] Quindi le discussioni su Bylis sono totalmente inutili: è una città che ha una storia completamente illirica e che non è mai stata conquistata dai greci.
La colpa di queste discussioni non è di Sgarbi, ma delle persone incaricate di accompagnarlo, le persone che dovrebbero servire dati accurati e scientifici e che dovrebbero raccontare la vera storia di Bylis. Ci sono volute le reazioni di ricercatori, archeologi e di migliaia di persone comuni per far sì che le autorità comprendessero e imparassero che Bylis non è e non è mai stata una città greca.
Mesi fa era diventata greca l’antica città di Butrinto, oggi Bylis, domani invece toccherà a qualcun altro. La nostra storia è stata modificata molte volte e continuerà ad essere modificata fino a quando gli esperti del settore verranno messi da parte. E’ inutile incolpare gli altri quando la colpa è solo nostra: la storia la stiamo distruggendo noi stessi.