Tutti i governi democratici sanno benissimo quanto gli studenti siano capaci di rovesciarli e quanto sia forte la loro voce per conquistare tutti i diritti possibili. Ma in Albania è difficile essere studente ed avere i tuoi diritti minimi per istruirti.
Nei limiti delle possibilità devi pagare moltissimo per i libri, per le fotocopie, per le spese riguardo la casa dello studente, per il biglietto dell’autobus, fino alle tasse annuali che tutti i studenti gli devono pagare.
Gli studenti albanesi non hanno nemmeno la Carta dello Studente, a differenza dei loro coetanei nel mondo i quali pagano a metà prezzo.
Essere studente in Albania vuol dire che ti traballa sotto i piedi il pavimento della facoltà dove studi, fare due turni di studio, studiare in classi affollate, scrivere sulle lavagne ancora con il gesso, pagare soldi anche per un certificato, svolgere le lezioni in classi non a norma igienica e senza riscaldamento, rimanere in aula senza fare lezione ad aspettare il professore, che i muri e le finestre degli auditori si crepano e scricchiolano dagli scossoni del pavimento, e soprattutto che ti cade il soffitto in testa; perdere le lezioni per tre settimane perché il Ministero della Diseducazione non si interessa a trovare nuove strutture dove svolgere le lezioni, ma gli preme solo che gli vengano pagate le tasse.
Gli studenti hanno il diritto di avere di più, soprattutto nel caso delle facoltà di Scienze Sociali e di Giurisprudenza, poiché quella struttura ormai fuori uso, dove anche nelle aule si sente l’odore dei bagni, assomiglia di più ad un policlinico di quartiere. Ma in Albania ancora una volta il nulla diventa qualcosa.
Gli studenti pagano le tasse, ma dove vano a finire tutte quelle tasse veramente? Dove vanno a finire tutti quei soldi recuperati dalle tasse dei studenti delle facoltà di Scienze Sociali e di Giurisprudenza che messi insieme pagano ogni anno intorno a 2 miliardi di Lek?! Chi è capace di dare una risposta a tutto ciò? E poi cosa, il governo non ha dei fondi per trovare un’altra nuova struttura, oppure per costruire un nuovo campus?!
Può darsi che i soldi dei studenti tramite le Delibere del Consiglio dei Ministri vadano a finire per finanziare le campagne elettorali.
Essere studente in Albania vuol dire non avere la biblioteca in facoltà, avere l’iva sui libri superiore al 20%. Essere studente in Albania vuol dire che le migliori strutture statali sono occupate da privati e che noi altri dobbiamo arrangiarci dove possiamo.
Tradotto in italiano da Brunilda Ternova