Il 6 ottobre si terranno le elezioni parlamentari anticipate in Kosovo, come confermato dal presidente kosovaro Hashim Thaçi lunedì 26 agosto.
“Sulla base delle responsabilità costituzionali e legali, il presidente Thaçi ha deciso che le elezioni anticipate per l’assemblea della Repubblica del Kosovo si terranno il 6 ottobre 2019.
[…] Il presidente incarica la commissione elettorale centrale di condurre tutte le azioni necessarie per l’organizzazione e lo svolgimento delle elezioni per l’assemblea della Repubblica del Kosovo in conformità alla presente decisione e alla legislazione.“- si legge nel comunicato presidenziale diffuso dai media kosovari.
Sempre lunedì lo stesso presidente Thaçi aveva sciolto il parlamento kosovaro, pochi giorni dopo che i deputati hanno votato a favore di un’azione di questo tipo. Nel frattempo, in vista delle prossime elezioni, la Lega Democratica del Kosovo ha reso noto di aver nominato Vjosa Osmani come candidata primo ministro, scrivendo così una pagina di storia del paese dato che mai in passato una donna si era candidata per questo ruolo.
Elezioni anticipate: il motivo
Alle elezioni anticipate si è giunti dopo le dimissioni il 19 luglio scorso del premier kosovaro Ramush Haradinaj. Le dimissioni sono arrivate a seguito della convocazione dello stesso Haradinaj presso il Tribunale Speciale per i Crimini dell’Esercito di Liberazione del Kosovo (UCK l’acronimo albanese) presso l’Aja. Il Tribunale è stato istituito dopo un Report del Consiglio d’Europa uscito nel 2015.
Nel Report si denunciavano gravi episodi di crimini di guerra di cui erano stati macchiati sia normali soldati che ufficiali dell’UCK durante il biennio della guerra (1998-99) e anche nel periodo immediatamente successivo.
In quest’ottica Ramush Haradinaj è stato convocato dal Tribunale Speciale per poter essere interrogato riguardo le azioni compiute in quegli anni. Haradinaj ha spiegato di preferire le dimissioni e non ricoprire il ruolo di Primo Ministro mentre sospettato di crimini di guerra. Tutto questo per mantenere l’integrità del ruolo più alto nell’esecutivo kosovaro.