Il quindici dicembre di quest’anno sembra segnare la fine dell’isolamento degli albanesi lungo 70 anni e l’apertura dei cancelli per la libera circolazione in Europa.
È senza dubbio un giorno che non può essere contestato da nessuno, in qualsiasi circostanza. Non sarà come tutti gli altri, ma verrà ricordato nella storia dell’Albania come il primo giorno di vera libertà per chiunque si sente veramente libero.
Sono passati anni e anni di sacrifici e dura lotta per arrivare a incoronare un sogno cosi grande. Dal 15 dicembre l’abolizione del regime di visti Schengen di breve durata vale anche per l’Albania e i suoi cittadini non avranno più bisogno del visto per viaggiare nei 25paesi membri dell’Unione Europea e in altri tre paesi che fanno parte della zona Schengen.
La decisione presa prima dal Parlamento europeo e dopo dai ministri degli interni dell’UE, è entrata in vigore alle 00:00 del mercoledì 15 dicembre 2010. Quest’oraha visto il sogno di tanti albanesi trasformarsi in realtà, quest’ora ha segnato la più grande conquista di libertà e di dignità negata.
Le 00:00 hanno portato quello che gli albanesi aspettavano da tanto, tantissimo tempo: l’abbattimento delle terribili barriere che impedivano la libera circolazione. Perché dopo quest’ora nessuno può più ostacolare la circolazione in Europa di nessun albanese con un passaporto biometrico. Nemmeno i temibili Consolati e Ambasciate dove fin’ora i cittadini albanesi dovevano rivolgersi più volte per ottenere un solo visto di qualche giorno.
Dalle ore 00:00 gli edifici dei consolati e ambasciate non saranno più edifici-idoli, misteriosi e irraggiungibili, ma dei normalissimi edifici dove i funzionari fanno solamente il loro dovere. Le terribili file d’avanti alle porte delle ambasciate, sotto la pioggia e il sole, il caldo e il freddo, sono finalmente finite. I migliaia di euro che uscivano dalle tasche degli albanesi, a volte spesi anche inutilmente, ora verranno finalmente risparmiati. Per moltissimi albanesi l’Europa diventerà la realtà che per tantissimi anni è stata negata.
Le ore 00:00 hanno scoccato anche in onore dei cittadini albanesi che hanno perso la loro vita per il desiderio di essere liberi a cercare una vita migliore. Molti sono quelli uccisi dal regime dittatoriale comunista perché passavano la frontiera e venivano bollati come traditori.
Altri sono morti cercando di passare illegalmente le montagne per recarsi in Grecia, ma molto di più sono quelli annegati nelle acque dell’Adriatico e dell’Ionio nel loro viaggio verso l’Italia, su gommoni e navi con in braccio i loro bambini o a canto i loro cari. Morti, annegati a un passo dalla libertà. Per chi dopo le 00:00 toccherà la terra del Europa lo dovrà fare pensando anche a queste persone e alle loro famiglie, i veri martiri di questa libertà.
Molti nelle file politiche cercano di appropriarsi i meriti di questo sogno, ma in verità questi spettano solo agli albanesi. Sono i loro sacrifici di tanti anni, di dure prove che oggi vengono incoronati. Sono i sacrifici di quelle persone che hanno subito le carceri della dittatura, solo perché hanno avuto il coraggio di chiedere di essere liberi, di uscire dall’oscurità e guardare oltre, oltre le mura invalicabili del regime, verso l’Europa. Sono stati loro ad abbattere per primi le barriere, andando in cerca della cultura e delle tradizioni dell’Europa, e per questi sono stati incarcerati, torturati e privati da qualsiasi diritto.
Sono i sacrifici di tante famiglie divise per molto tempo, senza avere la possibilità di incontrarsi in tutti questi anni di transizione che oggi vengono premiati. Da mercoledì scorso è finalmente scoccata un’altra ora, piena di vita e tanta speranza, la quale ci chiede di lasciare dietro tutto il male subito,non dimenticando, ma solamente fare ciò che avrebbero voluto fare quelli che oggi non ci sono più: festeggiare questo nuovo inizio meritato.