ll premier Edi Rama, durante la conferenza stampa tenutasi subito dopo l’incontro straordinario al vertice della Nato, ha affermato che l’Albania è pronta ad accogliere i cittadini ucraini che stanno cercando di lasciare il loro Paese dopo l’attacco della Russia.
La dichiarazione di Rama
Questa è una ricchezza che dobbiamo ai nostri figli, per far sì che possano ereditare uno dei più grandi beni della cultura morale della Nazione. Noi, oggi, ci siamo effettivamente impegnati come molti altri Paesi hanno fatto, aprendo le porte a chi avrà bisogno di accoglienza, esattamente come abbiamo già fatto per gli afgani desolati e lasciati per strada. Questa situazione così grave è sotto gli occhi di tutti e lo sarà per molto tempo. Tutti i Paesi della parte est, senza eccezioni, hanno dato la disponibilità di apertura e in questa fase della nostra vita politica, non vi è alcun dibattito e alcuna controversia.
Ricordiamo che il Paese delle Aquile ha ospitato centinaia di rifugiati afgani quando i talebani hanno ripreso il controllo dell’Afghanistan.
Le iniziative
L’Albania apre quindi le porte a tutti gli ucraini che avranno necessità di ospitalità e a farlo non è solo il governo. Diverse strutture alberghiere hanno messo a disposizione le loro capacità ricettive per tutti gli ucraini che chiederanno accoglienza.
Sono tanti i segni di solidarietà nei confronti del popolo: molte sedi istituzionali, in Europa, per esempio, sono state illuminate con i colori della bandiera ucraina.
Le dichiarazioni dei cittadini
BIRN Albania ha contattato diversi cittadini ucraini e russi che vivono nel Paese. Essi non hanno esitato a riferire tutti i loro timori e il loro dispiacere circa questa situazione conflittuale.
Oggi non mi sono destata con il suono della sveglia, come ogni mattina, ma con un messaggio di mio padre alle 7 che ha scritto: la guerra è iniziata, ha detto Anastasia Seitaj, cittadina ucraina che vive in Albania da 5 anni.
Li ho sentiti direttamente al telefono, ma quello che ho ascoltato era solo il rumore di passi e il respiro affannoso e ho capito che stavano correndo. Mi hanno brevemente detto che stavano bene, ma che l’aeroporto vicino a loro era appena stato bombardato. Hanno visto l’esplosione con i loro occhi, ha aggiunto la donna.
Non sono fuochi d’artificio, come quelli di Capodanno, ma sono bombe da guerra.
Secondo Anastasia, gli albanesi che hanno vissuto la guerra del Kosovo alcuni anni fa, possono capire davvero cosa sta accadendo.
Alle 5 del mattino ho ricevuto un messaggio da mia madre in cui mi diceva che la guerra era iniziata e che si sarebbero sdraiati in un bunker vicino alla casa per sfuggire ai bombardamenti.
Anna Fipichenko, un’ucraina che vive in Albania con i suoi figli da molti anni, ha detto a BIRN che i genitori sono pronti a lottare per la loro libertà.
Un cittadino ucraino, residente in Italia, che da due settimane si trova in Albania come turista, riferisce di non aver mai immaginato che la Russia avrebbe davvero attaccato.
Non ci è mai venuto in mente che questo sarebbe diventato una realtà. Spero si trovi una soluzione diplomatica, aggiungendo che la Nato deve intervenire.
Danilo dice di essere molto preoccupato per un suo zio che in Ucraina faceva parte delle forze militari e di cui da qualche giorno, non si sa più nulla.
Spero davvero che mio zio ne esca vivo
Nel frattempo, gli stessi cittadini russi che vivono in Albania esprimono la loro tristezza per l’inizio di questa guerra, mentre in un certo senso sentono sulle spalle il peso della vergogna per quello che il loro Stato ha fatto al Paese vicino.
Ero molto triste stamattina leggendo il telegiornale. I miei occhi si sono riempiti di lacrime a causa dei sentimenti di rabbia e di vergogna, ha detto Anna Popova Kryemadhi, cittadina russa che vive in Albania da 20 anni.
Vivo qui da 20 anni. Ho molti amici che vengono dall’Ucraina. Ho amici a Kiev, finora non ho sentito nulla da loro, sono molto preoccupata, perché temo che quanto stia accadendo possa avere gravi conseguenze per il mondo intero, non solo per l’Europa.