I cittadini dei paesi balcanici – compresa anche l’Albania – per viaggiare nell’area Schengen avranno bisogno di un’autorizzazione, a partire dal 2021.
Il commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, ha spiegato, in un’intervista per l’emittente televisiva TV Klan, il sistema elettronico attraverso il quale si otterrà l’autorizzazione assieme alle procedure che dovranno essere seguite:
“ETIAS è un sistema di autorizzazione elettronico, come quello che hanno in dotazione Canada, Stati Uniti e Australia. Secondo le statistiche che abbiamo, la maggior parte dei cittadini che richiederà l’autorizzazione non avrà problemi a ricevere una risposta positiva e l’ok per viaggiare.
Richiedere l’autorizzazione sarà molto veloce e semplice. Di media, infatti, prende dieci minuti di tempo e termina con la risposta, se positiva o negativa. Quello che deve essere sottolineato è che questa autorizzazione non è un visto, ma semplicemente un permesso per viaggiare.” – ha dichiarato Avramopoulos.
Alla domanda su quali fossero i cittadini che rischiano di non avere l’autorizzazione, il commissario per le migrazioni ha risposto così:
“Nel caso il sistema segnalasse un’anomalia, la verifica verrà effettuale manualmente. Anche da questo step noi ci aspettiamo che l’autorizzazione venga data al cittadino in questione, in caso contrario vorrebbe dire che c’è qualcosa che non quadra nella persona stessa che la richiede. Per la stragrande maggioranza di richiesta, la risposta positiva arriverà in automatico.
Durante la compilazione della domanda, è richiesto esclusivamente il passaporto. Il sistema, poi, in automatico effettua la verifica automatica sulla base di tutti i dati a sua disposizione, come quelli dell’area Schengen o dell’Europol.
In caso di anomalia o di una particolare segnalazione, la verifica verrà effettuata manualmente dalle autorità statali del paese dove il cittadino richiede di recarsi o dalla polizia di frontiera. In questi casi, la risposta all’autorizzazione arriverà nel giro di qualche giorno, mentre se si dovesse presentare un problema da risolvere, la risposta potrebbe tardare fino a quattro settimane.” – ha aggiunto e poi concluso Dimitris Avramopoulos.