Era l’8 agosto del 1991 quando la nave cargo “Vlora” attraccò nel porto di Bari con a bordo circa 20.000 albanesi, imbarcati a Durazzo. Era piena mattina, ma la nave era stata già avvistata alcune ore prima e già il passaparola era giunto a tutte le redazioni giornalistiche e, attraverso i telegiornali e la radio, ai baresi ed a tutta l’Italia.
In quel periodo il termine “migrante” o “immigrato” era a malapena utilizzato e, comunque, mai con un’accezione negativa. In questo caso, e nei mesi successivi, si parlò piuttosto di “profughi” e di “albanesi in fuga ” e la volontà di comprenderne il perché fu davvero tanta.
Albanesi in Fuga
A quell’8 di agosto di 26 anni fa seguirono giornate confuse ed interminabili, seguite con trepidazione attraverso i telegiornali, durante le quali la politica locale e quella nazionale alternarono decisioni difficili e coraggiose, a volte più o meno condivise e condivisibili ma giustificate poiché colte impreparate dalla assoluta novità di quanto stesse accadendo e dalla sua enorme portata.
Chi davvero si distinse, inutile negarlo, furono gli stessi baresi, chiamati ad un ruolo di solidarietà e di accoglienza quasi involontario, supporto fondamentale al lavoro instancabile dell’Amministrazione Comunale di Bari, all’epoca condotta dal Sindaco Enrico Dalfino, e delle Forze dell’Ordine.
La corsa a fornire supporto e solidarietà fu segno tangibile del senso di “integrazione” che distingue la città di Bari. Tanti dei 20.000 della “Vlora” fuggirono appena la nave giunse in porto a Bari, alcuni nemmeno aspettarono l’attracco per tuffarsi in mare e guadagnare la riva; altri scapparono durante le fasi concitate del trasferimento dal porto allo stadio “Della Vittoria”, convertito a punto di raccolta, e si divincolarono per le vie cittadine. Ed è così che arrivano ad essere accolti ed aiutati dalle famiglie o trovando rifugio in alcune chiese.
Anniversario Vlora – Sigillo della città di Bari a Eliana Quadrato
Per ricordare questo straordinario momento di solidarietà, questa mattina nella stanza del Sindaco a Palazzo di Città a Bari , il vicesindaco Pierluigi Introna e l’assessora al welfare Francesca Bottalico hanno simbolicamente conferito il sigillo della Città di Bari ad Eliana Quadrato, una giovane barese che, negli ultimi mesi, si è distinta per il supporto offerto all’Amministrazione comunale in occasione di nuovi sbarchi di migranti, ma, idealmente, consegnandolo a tutti i baresi che, oggi come allora, mostrano solidarietà e generosità.

Queste le commosse parole del Vicesindaco Introna: «È un dovere per l’amministrazione comunale insignire i cittadini che si sono distinti per impegno e solidarietà in occasioni particolari senza nulla chiedere in cambio. Proprio come accadde 26 anni fa quando arrivarono a Bari 20.000 albanesi, i baresi e l’Amministrazione comunale guidata dall’indimenticabile Enrico Dalfino hanno dimostrato grande cuore e, soprattutto, grande spirito di accoglienza».
A lui ha fatto eco l’Assessora Bottalico: «La storia della città di Bari vede nell’arrivo della Vlora un momento molto importante. In questa giornata non ricordiamo solo l’arrivo di tanti albanesi, ma ricordiamo anche la straordinaria partecipazione che la città seppe dimostrare in quell’occasione e che dimostra ancora oggi».
Quindi è avvenuta la consegna del sigillo della Città di Bari insieme ad una targa che riporta questo testo: «A Eliana Quadrato in rappresentanza dei tanti baresi che in un momento di grande necessità sono stati al fianco dell’Amministrazione Comunale, tendendo la mano ai più bisognosi. Il 21 maggio e il 15 luglio 2017 nel porto di Bari sono state accolte centinaia di persone, che hanno lasciato la loro terra in cerca di un futuro migliore. In queste occasioni, come fu l’8 agosto 1991 con l’arrivo della nave Vlora, i baresi hanno dimostrato ancora una volta il loro grande spirito di accoglienza e solidarietà. Questo è il riconoscimento ad una cittadina che oggi rappresenta tutti i baresi e il loro grande cuore».