Esistono tre grandi gruppi – nel contesto della fuga di cervelli dall’Albania – che hanno contribuito alla creazione e all’ampliamento della diaspora scientifica albanese.
Il primo gruppo
Il primo include, tra gli altri, ingegneri, agronomi, insegnanti, geologi, artisti e medici, i quali hanno iniziato ad emigrare nei primi anni di transizione post-socialista, spinti principalmente come fattori econoici-sociali come la disoccupazione, la povertà e il crollo delle strutture finanziarie piramidali nel 1997.
Secondo i dati Instat, tra il 1989 e il 2001, l’Albania ha perso il 2,3% degli studenti di questi ambiti universitari. A causa di questo ci sono state alcune importanti conseguenze, sociali ed economiche, che hanno comportato un peggioramento nella qualità dei servizi.
Il trend della fuga di cervelli è tornato in auge ultimamente, grazie a specifici classi di professionisti – come medici, ingegneri e infermieri – che hanno lasciato e continuano a lasciare il paese per trasferirsi principalmente in Germania.
Ogni anno si laureano circa 180 medici, ma negli ultimi anni il 30% di loro si è trasferito in Germania: una percentuale altissima.
Il secondo gruppo
Il secondo raggruppamento include insegnanti universitari, ricercatori e altri professionisti, principalmente sui 35 anni – istruiti e laureati in altri paesi dell’UE o negli Stati Uniti – i quali sono emigrati legalmente, assieme alle loro famiglie.
“Questa tipologia di emigrazione ha raggiunto il suo culmine tra il 1991 e il 1993, e tra il 1997 e il 2000. Tra il 1990 e il 2008, in totale, è emigrato circa il 40,6% tra staff universitario e ricercatori. Una valore molto alto.” – afferma il professor Gedeshi, autore dello studio.
In alcune facoltà, come scienze naturali, ingegneria, fisica e arte, questa percentuale è ancora più evidente. Per il politecnico di Tirana, ad esempio, la fuga di cervelli ammonta al 76% nell’istituto di fisica e al 60% nell’accademia artistica.
Il terzo gruppo
Il terzo comprende gli studenti albanesi che studiano all’estero, includendo coloro che dopo il percorso scolastico si trasferiscono definitivamente nel paese che li ha ospitati.
Le statistiche dell’UNESCO evidenziano come sia aumentato il numero di studenti albanesi appartenenti a questa categoria: nel 1998, infatti, il totale era di 4.596 studenti, mentre due anni fa era balzato a 24.372 studenti.
Questi valori inseriscono l’Albania al primo posto nei Balcani occidentali.
Questo articolo è stato originariamente pubblicato in lingua albanese sulla rivista economica albanese Monitor