“La storia completa dell’umanità verrà scritta quando gli albanesi vi prenderanno parte.” – affermava, tempo fa, l’albanologo austriaco Maximilian Lambertz.
La stessa frase è stata utilizzata dall’attuale ambasciatore austriaco a Tirana, Johann Sattler, per presentare una raccolta di documenti dal titolo ‘Monarchia austro-ungarica e Albania nel 1916-1918’. Il libro è stato introdotto nella conferenza tenuta nell’ambito dell’anno austriaco-albanese 2018.
L’opera arriva a seguito di un intenso lavoro tra l’ambasciata austriaca in Albania, il ministero degli esteri austriaco, il ministero della cultura albanese e il museo di storia nazionale di Tirana.
La conferenza di presentazione
“Questa raccolta di articoli di ricerca può essere etichettata come un contributo alla scrittura della storia dell’umanità, perché in essa hanno contribuito professori di storia, archeologi, museologi, linguisti e albanologi, sia albanesi che austriaci.
I documenti comprendono un interesse speciale per il lettore perché non mostrano solo lo sviluppo storico degli eventi, ma vanno al di là di ciò contestualizzando il progresso amministrativo, educativo, scientifico e socio-politico nella successiva configurazione dello stato albanese.” – ha affermato Sattler.
L’ambasciatore, in seguito, ha voluto ricordare alcuni esempi, come la costruzione della prima linea ferroviaria in Albania – che collegava Shkoder a Berat – o la modernizzazione avuta dall’intero paese durante l’amministrazione militare ungarica.
Tuttavia, quello fu in periodo di guerra e invasioni che – a parte i molti effetti positivi – fece registrare molti aspetti negativi, menzionati in una prospettiva unica nel libro.
Il periodo storico 1916-1918
Lo storico e direttore del museo di storia nazionale, Dorian Koci, ha osservato che il libro parla di una breve cornice storica piena di processi molto complicati e di personaggi politici, socio-economici e culturali.
Inoltre – ha aggiunto Koci – è stato un periodo caratterizzato da alti sentimenti nazionalistici da parte dei paesi vicini; indipendentemente dal contesto delle rivolte di guerra, dei conflitti interiori e degli sforzi per preservare le frontiere attraverso mezzi diplomatici o bellici, le relazioni tra i due paesi hanno mostrato tentativi di far rivivere la cultura e la scienza nella vita dei cittadini. In questo senso, la diversità delle relazioni tra Albania e Austro-Ungheria nel 1916-1918 è molto più ampia.
All’opera hanno contribuito numerosi autori: Paskal Milo, Tamara Scheer, Marenglen Kasmi, Valentina Duka, Kurt Gostentschnigg, Proletar Hasani, Beqir Meta, Ledia Dushku, Ilir Kalemaj, Enriketa Pandelejmoni, Erwin A. Schmidl, Gentiana Kera, Anila Omari, Aljula Jubani, Bendis Kraja, Izer Maksuti, Rovena Vata, Luan Perzhita, Dorian Koçi e Skender Bushi.