Nonostante l’Albania fosse tra i paesi più poveri ed arretrati d’Europa, il re Zog conduceva una vita piena di lussi e di spese senza limiti. Infatti, viaggiava da una capitale all’altra d’Europa, portando con sé la moglie e le sorelle.
Si ritiene che gran parte di questo patrimonio economico arrivasse dagli oligarchi dell’epoca, gli unici benestanti del Paese delle Aquile in quel periodo.
Chi era il re Zog I
Ahmet Lekë Bej Zog, conosciuto come Zog I, nacque a Burgajet (Burrel) 8 ottobre 1895; si proclamò Re degli Albanesi il 1 settembre 1928 istituendo una monarchia costituzionale, simile a quella allora presente in Italia.
Creò un nuovo Codice penale, Civile e commerciale. Nel Codice Civile veniva conosciuto il matrimonio civile e il divorzio. Istituì anche un sistema di istruzione nazionale. Nel 1939, infatti, fuono costruite 633 scuole elementari e 19 scuole di livello medio.
Ma il punto debole che si trasformò in un fallimento per lui, fu l’economia. La dipendenza fiscale dall’Italia cresceva in un periodo in cui Mussolini stava estendo la sua influenza nei Balcani ed esercitava un controllo crescente sulle finanze e sull’esercito albanese.
Nell’aprile del 1938 sposò la contessa Geraldine Apponyl de Nagyappony, una cattolica che era metà ungherese e metà statunitense. Dal loro matrimonio nasce l’unico figlio Principe Leka Zogu II, il 5 aprile 1939.
Solo due giorni dopo la nascita del figlio, le truppe italiane entrarono in Albania. L’Albania entrò nell’orbita italiana, pur mantenendo un governo autonomo, e Vittorio Emanuele III assunse il titolo di Re d’Albania.
Zogu e la sua famiglia iniziarono il lungo calvario dell’esilio cominciando dalla Grecia, Turchia, Gran Bretagna, Egitto e in fine in Francia, dove morì il 9 aprile 1961.