Stereotipi e miti risalenti all’Indipendenza dell’Albania e alla Seconda Guerra Mondiale, continuano a frenare i rapporti tra Albania e Grecia.
Oggi a Tirana si sono incontrati i capi della diplomazia dell’Albania e Grecia per concordare sugli ulteriori passi che verranno presi nei prossimi mesi in funzione dell’avanzamento del processo di dialogo per trovare soluzioni accettate da entrambe le parti sulle questioni irrisolte.
Dopo molti anni di alti e bassi nelle loro relazioni, Tirana ed Atene hanno avviato dallo scorso autunno un processo di colloqui guidato dai rispettivi capi della diplomazia, che ha portato ad un primo vertice svoltosi in Grecia lo scorso ottobre e ad un altro in Albania nel mese di gennaio
Le questioni in discussione come i confini marittimi, la legge di guerra del 1940 ancora in atto in Grecia e i diritti legati alla comunità della Ciamuria, espulsa nel nord della Grecia e privata della propria cittadinanza alla fine della Seconda Guerra Mondiale con l’accusa di aver collaborato all’invasione delle truppe tedesche ed italiane sono state tra le tematiche della conferenza.
Inoltre, la Grecia vuole la tutela della minoranza ellenica residente in Albania e che nuovi cimiteri siano costruiti per i caduti greci in Albania durante la Seconda Guerra Mondiale.
“E’ ora di cambiare pagina. False percezioni, stereotipi obsoleti e pregiudizi infondati dovrebbero essere seppelliti una volta per sempre.
Siamo due paesi vicini con distinte identità storiche e culturali, nel pieno rispetto reciproco dell’integrità territoriale e della sovranità.
Dobbiamo portare le nostre relazioni nel mondo reale del 2018, cioè in un’era in cui i confini dell’Europa sono pienamente riconosciuti e garantiti e dove non ci sono rivendicazioni territoriali.” – ha dichiarato l’ambasciatore greco a Tirana Eleni Sourani in occasione della conferenza ‘Riesaminare le relazioni Albania-Grecia; sfide nel presente, prospettive per il futuro’ organizzata dall’Istituto albanese di studi internazionali (AIIS ) .
La legge di guerra
La legge di guerra del 1940 in Grecia contribuisce al pregiudizio albanese e dovrebbe essere abolita al più presto, come confermato anche dal capo della commissione parlamentare per gli affari esteri dell’Albania, Mimi Kodheli.
“A differenza di Francia, Germania e altri paesi europei, Albania e Grecia non hanno mai combattuto una vera e propria guerra. Tuttavia, come tutti sappiamo, la Grecia con un decreto nel 1940 dichiarò ‘lo stato di guerra’ verso l’Albania, decreto che è ancora in vigore. Questa legge di guerra ha contribuito negativamente non solo ai pregiudizi e ai sentimenti negativi, ma anche alle questioni economiche e immobiliari.” – ha dichiarato Kodheli.
La Grecia abrogò la legge di guerra con l’Italia nel 1949, ma l’ha lasciata in vigore per l’Albania poiché le truppe fasciste utilizzarono il Paese delle Aquile come transito per invadere la Grecia.
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Albania e Grecia ristabilirono le relazioni diplomatiche nel 1971, ma rimasero minime fino agli inizi degli anni ’90 quando crollò il regime comunista di Enver Hoxha.
Il riconoscimento del Kosovo
Il fatto che la Grecia non abbia ancora riconosciuto l’Indipendenza del Kosovo, un paese di etnia prevalentemente albanese, contribuisce a frenare il rapporto tra Albania e Grecia, come dichiarato da Ledion Krisafi, ricercatore senior dell’istituto albanese di studi internazionali:
“Tra i cinque stati dell’UE che non hanno riconosciuto il Kosovo, la Spagna ha problemi con la Catalogna e l’area basca, la Slovacchia ha una grande minoranza ungherese nel sud come anche la Romania e Cipro è divisa in due (area greca e area turca) da più di mezzo secolo: solo la Grecia non ha una grande minoranza concentrata in un’area del paese. Detto questo, quindi, la giustificazioni degli altri quattro paesi per non riconoscere il Kosovo non è valida per la Grecia.”
Per Krisafi, infatti, il non riconoscimento greco del Kosovo è il risultato di calcoli geopolitici e legami storico-religiosi con la Serbia:
“Dal punto di vista geopolitico, l’indipendenza del Kosovo ha indebolito uno stretto alleato della Grecia e ha rafforzato l’influenza turca nei Balcani. Penso che ci sia una rivalità greco-turca per l’influenza economica e politica nei Balcani, e la questione Kosovo-Serbia è parte di questa rivalità.”