Dopo il crollo del regime comunista nel 1991, l’Albania ha vissuto un periodo di transizione politico–economica tormentata. Il congelamento del credito bancario commerciale, imposto dietro consiglio del FMI, e una legislazione favorevole alla creazione di fondazioni operanti nel sistema creditizio, hanno portato a partire dal 1994 alla nascita delle società finanziarie “piramidali” che per i tre anni successivi si sarebbero trasformate nel settore trainante dell’economia albanese.
La filosofia era semplice: guadagnare interessi altissimi dal risparmio investito nelle finanziarie che si occupavano un po’ di tutto. Non c’era più bisogno di lavorare sodo, il problema principale dei cittadini era quello di trovare liquidità monetaria da investire in queste società. È stato un delirio collettivo. Tanti hanno venduto la casa, quasi tutti hanno convinto i parenti emigranti a investire i risparmi di anni di lavoro all’estero, altri si sono dati ad attività illecite dagli alti profitti.
Il meccanismo delle finanziarie truffaldine era elementare: con il denaro degli ultimi risparmiatori si pagavano gli interessi di chi aveva investito prima di loro. Il sistema ha retto fino a quando la quota degli interessi da pagare non ha superato la quantità di liquidità versata. Man mano che il numero degli investitori è iniziato a scendere, sono spuntate le prime difficoltà per le società finanziarie.
Da manuale, verso la metà del 1996, sono nate altre finanziarie che per racimolare quello che era rimasto nelle tasche degli albanesi, offrivano di triplicare il capitale investito nell’arco di tre mesi, e nessuno poteva resistere alla tentazione. Sono fallite tutte, come era naturale che succedesse e come gli organismi di controllo, più volte ignorati dal governo Berisha, avevano annunciato dall’inizio del 1996.
Un’intera società imbrogliata, reduce di 50 anni di regime ferreo e totalitario, ha reagito immediatamente con la violenza. Il risultato era prevedibile. Una quasi guerra civile durata diversi mesi ha portato il paese nel caos. Migliaia di albanesi sono partiti verso l’Italia e il governo Berisha, supportato fino alla fine dalla cancellerie europee, ha dovuto cedere il passo al governo di conciliazione nazionale. I giornali dell’epoca, con rarissime eccezioni, hanno etichettato il tutto come “cose che potevano succedere solamente in Albania”.
Da allora gli albanesi sono rimasti ancora un po’ diffidenti verso il sistema bancario e molti preferiscono investire i propri risparmi in case, terreni, negozi o addirittura ammassarli sotto il materasso come facevano un tempo i loro nonni.
Questo tipo di comportamento è considerato dal sistema bancario e dall’immaginario comune occidentale come arcaico, ma il caso Madoff verificatasi qualche settimana negli Stati Uniti calza a pennello il paragone con le vicende albanesi.
Bernard Madoff era considerato uno dei grandi guru di Wall Street. L’ex presidente di Nasdaq, aveva creato dal nulla, partendo con la somma irrisoria di 5.000 $, una delle più incredibili realtà dell’industria hedge della storia. Un sistema che riusciva magicamente a garantire sempre ai clienti performance eccellenti. La media di rendimento di questi hedge funds, era di circa il 10% all’anno, malgrado la volatilità e le difficoltà di mercato. La truffa è stata costruita con un metodo che viene definito “piramidale“, o “catena di Sant’Antonio” o ancora “schema Ponzi”, lo stesso utilizzato dalle società finanziarie albanesi. Cosa faceva Madoff? Pagava gli investimenti dei sottoscrittori più vecchi, utilizzando il denaro delle nuove sottoscrizioni. Madoff diceva di essere un genio nella gestione del portafoglio grazie all’utilizzo di titoli a larga capitalizzazione, conditi con diverse opzioni utilizzate per le tecniche più sofisticate di trading e hedging quali butterfly, srangle, straddle ecc. Il suo operato, le sue performance e il suo stratosferico stipendio sono stati più volte al centro di critiche. Il fatto gravissimo è che SEC, la Commissione per i Titoli e gli Scambi statunitense, ha dichiarato di aver sempre dubitato sull’operato di Madoff, ma alla fine non ha preso nessun provvedimento. Così la bolla si è gonfiata a dismisura creando una catastrofe immane.
Mentre nell’Albania di una decina di anni fa la gente scendeva in piazza per protestare e reclamare la restituzione dei propri risparmi, negli USA e nell’UE saranno i governi a garantire i risparmi dei cittadini. Perché la storia non continui a ripetersi bisogna ricordarsi che il denaro può generarsi solo grazie al lavoro e alla produzione e non può moltiplicarsi seguendo disequazioni di secondo o terzo grado.