Oggi a sbigottire, a confondere, a manovrare, a inquisire, e a uccidere crudelmente il libero pensiero; umiliare e schiacciare la società della “Terra rossa” non è più quel governo comunista e antidemocratico, fortunatamente smorzato da circa 20anni: sono i nuovi leader politici che circondano ovunque il Paese accompagnati dalla loro immensa corte dei servi, specie questi giorni in piena campagna elettorale.
L’otto maggio, dove si svolgeranno le elezioni è diventato una specie di ossessione non solo per i politici, ma anche per i cittadini della “Terra rossa”
I “menzogneri” si sono buttati alla caccia disperata dei loro sostenitori promettendo delle realtà oggettive alquanto imbarazzanti solo a sentirle pronunciare. I loro alleati politici, ovviamente venduti vengono accompagnati da comparse pagate per portare in braccio le loro bandiere. Solo i rimunerati indossano le magliette con dei slogan imbarazzanti associati da fastidiosi gridi acuti e sorrisi dissimulatori, stampati nei loro visi da burattini del potere.
Menzogneri in cerca di un posto di potere nella corte dei servi sono organizzati, hanno programmato le loro mosse, che sono le medesime dei loro rivali. Interpellano i loro sostenitori, denominano i propri difensori, avvertono i presunti favoreggiatori, captano i collaboratori e agitano al vento le bandiere dei propugnatori venduti. Tutti insieme consapevoli di avere la coscienza sporca e la dignità alienata per “quattro soldi” si muovono tutti contemporaneamente riempiendo le sale delle conferenze e le piazze della “Terra rossa”. Tutto ciò solo ed esclusivamente, con lo scopo di confondere gli elettori.
I menzogneri della “Terra rossa” come tutti i menzogneri del mondo, hanno l’immunità e non possono essere arrestati neanche quando derubano e mentono il popolo palesemente, promettendo un programma ingannevole, tipico dei politici della “Terra rossa”, che guardando i loro vicini, imparano ad essere ancora più inadeguati. Dagli italiani per esempio prendono l’esempio del Premier Berlusconi, ammirano la sua bravura nel raggirare non solo gli italiani ma anche il resto del mondo. Cosi facendo, loro, i menzogneri della politica riducono il loro Paese in una brutta coppia dell’Italia che già di per sé, politicamente parlando, è messa abbastanza male.
Perché nessuno, ne denuncia la pericolosità? In una società sofferente e squilibrata come quella della “Terra rossa” chi si azzarda a parlare, viene messo subito a tacere, i procedimenti sono eterogenei, ma la violenza è la medesima a quella dei tempi di Enver Hoxha. I mas media sono tutti politicizzati. In qualsiasi ora della giornata, viene violata la dignità del libero cittadino. Chi si azzarda a protestare rischia anche la vita come ultimamente è accaduto nella piazza della capitale. Quando palesemente, non possono usare le armi da fuoco, usano senza nessun timore altri metodi che uccidono molto in fretta e senza rumore, “UCCIDONO DENTRO”.
Usano la loro immagina fasulla, scendono nelle piazze e si recano persino nei quartieri più sperduti delle città, visitano le case dei sventurati e promettono di far fiorire la loro vita in quel quartiere che per colpa della classe politica nemica, che ora vorrebbe governare, è diventata una specie di mortorio.
I’opportunità di arrivare ad avere un posto di potere ed avere l’immunità, spinge i nuovi aspiranti ad arrivare addirittura a fare visite anche ai quartieri dove, nei fatti, abitano in condizioni disumani le numerose minoranze rom. I menzogneri, quelli, più audaci, incoraggiati dal loro perbenismo hanno oltrepassato i confini del proprio Paese e sono usciti a caccia dei loro connazionali che vivono all’estero.
Alcuni hanno scelto le associazioni, hanno corrotto i loro leader e hanno cercato (in tanti casi sono riusciti) di raggirare gli associati e presentare, indicare quel movimento politico come l’unica soluzione per salvare la loro amata “Terra rossa”. Se te lo dice la tua associazione di fiducia non politicizzata, ma molto informata, impossibile non crederci. Gli altri hanno scelto una via più diretta di comunicare. In altre parole: i leader si sono presentati sul posto, hanno avvertito e riunito i loro connazionali.
Si sono presentati come l’ultima speranza, con lo slogan “L’unica via” e hanno chiesto chiaramente di convincere i propri famigliari che vivono nella “Terra rossa, il Paese delle aquile” che l’unica via per uscire dalla crisi causata dalla corruzione, l’unica via per dire basta all’immoralità degli opportunisti, l’unica via per cacciare chi si è arricchito con disonestà soffocando i cittadini è l’unica via per fermare indecenza del governo.
Tralasciando l’offesa alla morale di chi si è sentito sempre abbandonato nella terra straniera, tanto, non è il momento per parlare di immigrazione, di conseguenza, rimangono loro, solo loro che hanno preso il disturbo di presentarsi anche all’estero a chiedere i voto, come l’unica via per riuscire un giorno, (non molto lontano, ovviamente secondo loro) a vedere le aquile che spiccano il volo e tornano a costruire i loro nidi nella loro amatissima “ Terra rossa”. Non ci resta che sperare!