L’ex-Presidente degli Stati Uniti, il democratico Bill Clinton, è oggi in visita ufficiale in Kosovo per le celebrazioni dei 20 anni dalla conclusione della guerra tra Kosovo e Serbia.
Al suo arrivo all’aeroporto Adem Jashari (intitolato all’eroe della guerra kosovara d’indipendenza), Clinton è stato ricevuto dall’ex-Presidente kosovara Atifete Jahjaga e dall’attuale Ministro per gli Affari Esteri Behgjet Pacolli.
L’ex-Presidente statunitense in giornata ha incontrato anche il Primo Ministro Ramush Haradinaj ed il Presidente della Repubblica del Kosovo Hashim Thaçi: durante l’incontro con Thaçi, Clinton è stato anche decorato in merito al suo fondamentale contributo per la liberazione del Kosovo.
Infatti, l’apporto statunitense è stato fondamentale durante il conflitto in Kosovo. Conflitto che iniziò quando gruppi armati di giovani kosovari iniziarono coagularsi in un vero e proprio movimento insurrezionale dagli anni 1995-96 in poi.
Il movimento di insurrezione prese il nome di Ushtria Clirimtare e Kosoves (UCK, ossia l’Esercito di Liberazione del Kosovo), ponendosi come alternativa al movimento pacificista e non violento di Ibrahim Rugova (ispiratosi alle tesi gandhiste) il quale non stava portando a risultati concreti.
Gli stessi Thaçi e Haradinaj sono stati ufficiali dell’UCK. L’intensità più grande durante la guerra fu raggiunta intorno al 1998, quando la risposta delle forze centrali serbe fu ancora più violenta e repressiva, in alcuni episodi macchiandosi anche di crimini contro l’umanità.
L’intervento della NATO per porre fine alle ostilità fu supportato in prima linea proprio dagli Stati Uniti, i quali non aspettarono nemmeno il “via libera” del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (composto, oltre agli stessi Stati Uniti, anche da Inghilterra, Francia, Cina e Russia).
La decisione della NATO fu quella di intraprendere una campagna di bombardamento aereo, con l’obiettivo di piegare le forze di Slobodan Milosevic in pochi giorni. Tuttavia, gli interventi durarono per 11 settimane di fila (dal 24 marzo al 10 giugno), devastando il territorio serbo e portando la popolazione quasi al ginocchio. Infatti, è stato proprio questo intervento della NATO a macchiarla per sempre agli occhi dei serbi e, dall’altro lato, a glorificarla come liberatrice della compagine kosovara.
Quella di oggi rappresenta la seconda visita ufficiale di Bill Clinton in Kosovo, un paese in cui la figura dell’ex-Presidente statunitense è ancora molto amata e rispettata.
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