Dove va il Kosovo? Diventerà indipendente? Il suo popolo si trasformerà in una nazione? Se si, allora la nazione kosovara sarà di matrice politica secondo il modello francese oppure etnica secondo quello tedesco. Prevarrà l’etnicità come appartenenza e origine, o il demos come partecipazione nel processo istituzionale del sistema politico?
Per capire in che direzione si sta portando il Kosovo, è necessario capire il Piano Ahtisaari. Questo piano è citato otto volte nella Dichiarazione d’Indipendenza, mentre la parola Indipendenza solo tre volte, incluso il titolo della Dichiarazione. Per di più, il Piano è parte integrante della Costituzione del Kosovo. L’articolo 143 stabilisce che il Piano Ahtisaari sta al di sopra della Costituzione. Cosa ci dice il contesto del Piano riguardo agli interrogativi riportati sopra?Nella Clausola 1.1 del Piano Ahtisaari si specifica che il Kosovo deve essere una società multi-etnica. Al centro del concetto di multi-etnicità c’è l’etnicità. Diverse etnie che vivono separate costituiscono la multi-etnicità. È così che Ahtisaari l’ha concepito perché non ambiva ad integrare le comunità. Il punto iniziale è l’etnicità, mentre la sua aspirazione è la coesistenza di queste comunità una accanto l’altra (e non integrate insieme). Di conseguenza, la decentralizzazione, il patrimonio culturale, la rappresentanza, la partecipazione e il processo decisionale delle istituzioni politiche sono completamente erette su basi etniche. Il Piano Ahtisaari non costruisce un Kosovo kosovaro, ma uno albanese-serbo; non fa del popolo del Kosovo una nazione kosovara, ma lo divide nelle comunità nazionali albanesi e serbe (formalmente anche in altre quattro).
L’elemento costitutivodel Piano Ahtisaari non è il kosovaro o il cittadino ma la comunità nazionale (di ciascuna delle etnie, ndt). Con il Piano Ahtisaari, il Kosovo non diventerà uno stato-nazione, il suo popolo non diventerà una nazione-etnica né una nazione-politica. Il Kosovo diventerà uno stato albanese-serbo, ove gli albanesi e i serbi vivranno divisi territorialmente gli uni dagli altri. Eventualmente i politici albanesi e serbi saranno insieme nelle istituzioni, ma lo stesso non si dirà per gli albanesi e i serbi comuni. (Di fatto, questa è la risposta internazionale alla pulizia etnica, le cui cause vengono adibite alla cosiddetta differenza etnica e non all’egemonia della Serbia di Milosevic. Questa interpretazione è convenuta alla Serbia che dopo la fine della guerra era interessata a demarcare i territori con presenza serba in Kosovo).
Naturalmente, questo approccio perpetua il governo internazionale in Kosovo, ritenuto necessario per unire albanesi e serbi, perché si da per certo che senza la presenza internazionale si avrebbe una nuova guerra. La dicotomia albanesi – serbi detiene lo stato kosovaro e la sua sovranità nelle mani del fattore internazionale. Sintomo di tutto ciò è il fatto che la parola “internazionale” è la parola più usata nel Piano Ahtisaari,complessivamente 126 volte. Il termine “serbo” è usata 37 volte mentre “albanese” due volte: una volta nella Clausola 1.6 quando si stabilisce la lingua albanese come una delle due lingue ufficiali, e l’altra in una annotazione alla Clausola 2.1 dell’Allegato 7 che parla di “comunità non-albanesi”.
Tuttavia il progetto del Kosovarismo è evidente in Kosovo. C’è una contraddizione in questa spiegazione? Chi è il target di questo progetto e perché esiste se il Piano Ahtisaari non fa il Kosovo kosovaro ma albanese-serbo? La multi-etnicità come intesa dal Piano Ahtisaari è molto difficile da giustificare perché la popolazione del Kosovo è composta per circa il 92% da albanesi e il 5% da serbi. Allo scopo di rendere la multi-etnicità giustificabile e sostenibile, il fattore serbo si rafforza permettendo l’ingerenza della Serbia all’interno del Kosovo,mentre quello albanese viene indebolito gettando l’Albania fuoridal Kosovo. Il Kosovarismo è il progetto politico che punta a distanziare gli albanesi del Kosovo il più possibile dalla loro identità albanese e dall’Albania. Il Kosovarismo non è un progetto sviluppato contro la Serbia, ma contro l’Albania. La costruzione dell’identità kosovara significa denazionalizzare (solo) gli albanesi mentre non c’è un processo di state-building (nel significato vero della parola) perché lo stato rimane nelle mani degli internazionali. Inoltre, non è causale la mancanza del censimento della popolazione a 9 anni dalla fine della guerra. Lo scopo è aumentare il numero dei serbi includendo i rifugiati serbi in Serbia che non sono dal Kosovo, ma anche diminuire il numero degli albanesi lasciando fuori la Diaspora, addirittura, non permettendo a loro di dichiararsi come kosovari. Ciò porterà ad una situazione simile alla Macedonia dove per esempio membri della stessa famiglia si dichiarano chi macedone, chi bulgaro.
La multi-etnicità non è funzionale al Kosovarismo o all’immaginata nazione kosovara (composta dagli albanesi del Kosovo), ma l’opposto: il Kosovarismo è funzionale alla multi-etnicità (la divisione albanese-serba del Kosovo). Il Piano Ahtisaari (come le strutture legali e la codificazione normativa della multi-etnicità) sta al di sopra della Costituzione del Kosovo (come la piattaforma della futura nazione kosovara immaginata) di cui è parte integrante. Perciò, la multi-etnicità è al di sopra del Kosovarismo ed è più grande di essa. Il Kosovarismo è uno strumento con cui la multi-etnicità intende indebolire l’etnia dominante per garantire la sua solidità. La multi-etnicità è un concetto e un progetto calato dall’alto, mentre il Kosovarismo non è altro che uno dei suoi rami. Tutto si fa a vantaggio di un concetto macchinoso presente nelle istanze più alte della politica, e non per l’interesse dei cittadini comuni. Hashim Thaçi e i suoi ministri sono come gli agenti del film “The Matrix”. Loro sono kosovari e macchine che vogliono mettere le mani dentro i corpi dei cittadini per arrivare al cuore e trasformare anch’essi in macchine. Mentre “Kosovo” sarebbe il titolo perfetto per il film “Bosnia Reloaded”. Già, un’altra volta…
Albin Kurtiè il leader del Movimento “Vetëvendosje” (Autodeterminazione) che si oppone all’amministrazione internazionale del Kosovo.
Fonte: New Kosova Report e tradotto da Olti Buzi