Sommario
Fallito il negoziato con il consorzio turco che avrebbe dovuto interamente finanziare la costruzione dell’aeroporto di Valona, il Governo albanese ha indetto una nuova gara d’appalto, del valore di 2 milioni di dollari, aperta agli investitori internazionali, per riprendere il mano un progetto da cui dipende, ora più che mai, la fattibilità del pieno sviluppo del turismo nel sud dell’Albania.
1 Storia di un’odissea
Nelle intenzioni del governo albanese, l’aeroporto a Valona, che si sarebbe dovuto costruire ad Akërn entro il 2018 per essere operativo a fine 2019, dovrebbe servire a gestire l’afflusso sempre crescente di turisti che visitano il sud del Paese, ma anche a mitigare quello che è a tutti gli effetti il monopolio dell’Aeroporto ‘Madre Teresa’ di Rinas-Tirana, il quale rappresenta una delle concessioni più proficue del paese.
Il Ministero delle Infrastrutture e dell’Energia aveva confermato, a inizio 2018, che un consorzio di tre società turche, cioè la Cengiz Construction, la Kalyon Construction e la Colin Construction, aveva presentato un’offerta per costruire l’aeroporto.
Il Primo Ministro Edi Rama, che aveva spesso parlato di questo grande progetto anche nella sua pagina Facebook, aveva annunciato con toni entusiasti l’inizio cantiere a giugno 2018.
Poi, i primi stop, sebbene la procedura burocratica stesse andando avanti e, addirittura, nel luglio 2018 era stato lo stesso Sinan Idrizi, uno dei rappresentanti del consorzio turco, a rassicurare che l’operatività dell’aeroporto sarebbe cominciata già a settembre 2019.
2 Il mancato accordo
Ai primi di settembre 2018, la doccia fredda. Sulla sua stessa pagina, Rama diceva più o meno così: ‘A differenza di quanto annunciato, non è stato un vero affare, perché si sta rivelando una trattativa difficile’.
Il governo albanese aveva deciso di pagare al consorzio 2,5 milioni di euro per i 7 anni consecutivi, a titolo di copertura/rimborso per i mancati guadagni della nuova gestione dell’aeroporto. Una specie di garanzia sul flusso dei passeggeri. La società turca, per lo stesso periodo, ne aveva richiesti 31,5.
A fine settembre 2018, quindi, i giochi si chiudono. Fuori i turchi, per l’aeroporto di Valona si riparte da zero.
3 Una nuova gara d’appalto
A metà agosto 2019 Albcontrol, la società pubblica di gestione del traffico aereo, ha annunciato una nuova gara d’appalto, che dovrebbe realizzarsi a settembre, con un fondo limite di 198 milioni di lek (al cambio attuale, poco più di 1.5 milioni di euro).
Sembrerebbe che tra gli interessati al progetto dell’aeroporto ci sia anche una società italiana. Il nome non è dato saperlo. In realtà, ora come ora e alla luce dell’esperienza fallimentare con i turchi, la domanda è un’altra.
Quale potrebbe essere la formula più adeguata per la messa in opera del cantiere?
Riprovare con la concessione ai privati, con il rischio di un altro mancato accordo, o investire soldi pubblici e quindi saranno gli stessi albanesi a pagarsi il proprio nuovo aeroporto?