La delegazione di Bruxelles chiude gli incontri in Albania con la conclusione che il Parlamento deve continuare i lavori con i nuovi candidati, siccome le elezioni erano legittime.
La delegazione del Parlamento Europeo ha dato un forte colpo all’opposizione albanese in tutti e tre i suoi pilastri per far cadere il governo Rama.
La rimissione dei mandati e la violenza durante le proteste sono delle decisioni che minano l’integrazione dell’Albania – hanno dichiarato all’unisono i rappresentanti della delegazione del PE, alcuni dei quali membri dei Partiti Popolari Europeo, dove lo stesso Partito Democratico è parte.
Furto di voti?! Il parlamento e il governo sono legittimi. Un esecutivo di transizione è incomprensibile e rischierebbe di danneggiare le riforme e l’apertura dei negoziati.
Questa causa dell’opposizione con le pretese che le elezioni legislative nel 2017 sono stati marcate dalla compravendita di voti, in riferimento anche alle intercettazioni del sindaco Vangjush Dako, secondo gli europarlamentari, non sussiste, dato che loro stessi hanno dichiarato di aver osservato le elezioni, le quali erano più che legittime, corrette, riconosciute ed accettate.
“Problemi sporadici non possono mettere in dubbio i risultati e la questione delle intercettazioni è materia degli organi giudiziari, non del parlamento.” Gli europarlamentari considerano la situazione come inconcepibile e si dichiarano perplessi su come possano esserci dubbi sulle loro valutazioni riguardo le elezioni.
La terza cause dell’opposizione è un governo transitorio per portare il paese ad elezioni anticipate, una pretesa anch’essa declinata. La delegazione del PE si è espresso in maniera netta e decisa riguardo la legittimità del parlamento e del governo. Il relatore per l’Albania al PE, Knut Fleckenstein, ha ormai perso la pazienza, come lo stesso ha sottolineato, riferendosi ad messaggio da parte della leader del LSI Monika Kryemadhi, che l’obiettivo dell’opposizione è lil cambiamento al potere.
“La First Lady non deve ostacolare i negoziati”, – ha dichiarato, facendo riferimento al fatto che la Kryemadhi è coniuge del Presidente della Repubblica Ilir Meta, appellattivo che lei ha sempre rifiutato di accettare. “Sto perdendo la pazienza per la posizione dei deputati dell’opposizione. Le proteste devono mantenere la calma. Le immagini delle proteste allungo il processo di integrazione.”
Non è mancato nemmeno un richiamo di Fleckenstein rivolto al Consiglio Europeo, per valutare i risultati dell’Albania nel processo di integrazione europea.