Nella serata di sabato è stata condotta un’operazione con decine di forze di polizia per rimuovere i cartelli stradali in lingua greca nel comune di Finiq.
I cartelli in lingua greca, che hanno invaso i villaggi del distretto di Saranda negli ultimi giorni, andavano contro la legge poiché si era notato che in molti di loro non veniva affatto utilizzata la lingua albanese o quando questo accadeva, veniva impostata come lingua secondaria.
Per questo, dopo numerose denunce, le forze dell’ordine si sono attivate – in collaborazione con l’autorità stradale nazionale – per rimuovere definitivamente i cartelli in questione.
La legge albanese, infatti, per la tutela delle minoranze nazionali, afferma che nelle unità amministrative nelle quali le minoranze raggiungono almeno il 20% degli abitanti totali, i nomi e le indicazioni stradali dovranno essere impostati anche nella lingua della minoranza in questione, oltre che in lingua albanese.
Si evince, di conseguenza, che i cartelli stradali del villaggio di Finiq erano in aperta contraddizione con la legge albanese, poiché quest’ultima afferma che in ogni caso la prima lingua deve essere quella albanese.
Il comunicato dell’autorità stradale albanese
“L’autorità stradale albanese, in collaborazione con la polizia di stato, ha provveduto alla rimozione di 35 cartelli stradali che erano stati collocati al di fuori degli standard stabiliti dal codice stradale e senza l’approvazione dell’autorità stradale stessa.
[…] L’autorità stradale ha constato che i suddetti cartelli stradali di questo asse stradale nazionale non soddisfacevano le condizioni stabilite dalla codice della strada della Repubblica d’Albania per la sicurezza degli utenti stradali, dato che la maggior parte di essi ostacolava la visibilità per i segnali d’allarme lungo l’asse.
Inoltre, si è riscontrato che la segnaletica non rispettava le specifiche tecniche stabilite dalla legislazione in vigore riguardante la disposizione tra la lingua albanese e la lingua della minoranza nazionale. “ – si legge nel comunicato dell’autorità stradale albanese.
Le dichiarazioni del premier Rama
Anche il premier albanese Edi Rama, durante la presentazione della nuova applicazione ‘La mia ambasciata’, ha affermato che i cartelli stradali sono stati rimossi poiché non soddisfacevano i criteri del codice stradale e che verranno reintrodotti in base alla legislazione albanese.
“I cartelli stradali non sono stati rimossi perché rappresentavano una minorità nazionale, ma perché non rispettavano gli standard stradali per la sicurezza. Verranno reintrodotti entro questa settimana dall’autorità stradale nazionale seguendo la legislazione albanese.
A tutti coloro che si sentono patriottici e criticano alcuni cartelli stradali scritti anche in lingua greca dico che noi siamo un paese europeo e che quando si parla di Europa, si parla anche di questo, al dì là della nostra tradizione di rispetto reciproco e di ugual trattamento per chiunque.” – ha affermato il premier.
Aggiornamento: abbiamo pubblicato un’altra notizia su com’è stato visto il problema dei cartelli stradali bilingue dai media greci