Il premier albanese Edi Rama è stato tra i primi in mattinata a commentare la notizia riguardante la liberazione del piccolo Alvin dal campo profughi in Siria.
Il presidente del consiglio ha utilizzato Facebook per esprimere la sua gioia e per ringraziare tutti coloro che si sono impegnati affinché il tutto si realizzasse, come il suo omologo italiano Giuseppe Conte:
“Alvin sta tornando a casa!
Dopo una settimana nel confine siriano, insieme ad una nostra squadra speciale di polizia e in stretta collaborazione con i partner italiani, il nostro ministro degli interni sta accompagnando in questo momento Alvin all’ambasciata italiana di Beirut, dove il piccolo riceverà tutta la documentazione necessaria per viaggiare verso Roma da suo padre.
Un grazie particolare va al primo ministro Giuseppe Conte, il quale si è impegnato personalmente nel seguire l’operazione della parte italiana.
Grazie anche alle due organizzazioni umanitarie che sono diventate di vitale importanza in questa operazione estremamente complessa e pericolosa, senza dimenticare il console d’onore dell’Albania in Libano, Marc Ghorayeb, che ha svolto un ruolo indispensabile.
Ma per noi gli sforzi non finiscono qui, perché bambini e donne albanesi continuano ad essere ostaggi nel campo di prigionia da cui siamo riusciti a liberare Alvin.” – si legge nel post Facebook di Rama.
Una trappola per donne e bambini
Secondo i dati ufficiali – riporta Agenzia Nova – sarebbero almeno 28 i bimbi albanesi finiti in Siria, a causa dei loro genitori, giunti per combattere a fianco dell’Isis. Pochi giorni fa in aula, il sottosegretario per le relazioni con il parlamento albanese, Elisa Spiropali, ha fatto sapere che il governo di Tirana sta analizzando le possibilità per il rimpatrio dei cittadini albanesi rimasti bloccati in Siria.
I cittadini in questione sono famigliari di persone che si sono arruolate a fianco dell’Isis, alcune delle quali rimaste uccisi e le cui consorti e bambini sono ormai intrappolati e senza possibilità di andare via.
“Lo scorso agosto, avevamo stabilito un piano operazionale, ed era quasi tutto pronto, ma la situazione nella zona del conflitto è cambiata e il tutto è stato sospeso. Attualmente un gruppo operazionale sta avviando i contatti, e sta esaminando tutte le possibilità per effettuare il trasferimento.
E’ stato molto difficile poter identificare gli albanesi che si trovano in quella zona, e la situazione rimane complicata. Non possiamo offrire ulteriori dettagli perché c’e’ il pericolo di mettere a rischio la vita dei nostri concittadini.” – ha aggiunto Spiropali.
*Lo staff di Albania News e l’intera comunità albanese ringraziano la trasmissione “Le Iene”, la quale ha fatto sì che Italia e Albania venissero a conoscenza del caso del piccolo Alvin permettendo il suo trasferimento dalla famiglia.
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