Le aree di forte interesse economico in Albania, come la riviera albanese o città come Tirana, Durazzo ed Elbasan, sono le maggiormente caratterizzate da fenomeni di abusi nella registrazione delle proprietà.
Il direttore generale dei servizi catastali del paese, Artan Lame, ha stilato una lista di alcune delle aree – la penisola di Karaburun, Gjiri i Lalzit e il porto di Shengjin – in cui le proprietà risultano appartenere fino a quattro intestatari diversi, etichettando queste come ‘furti di proprietà’ che portano ad un conseguente blocco della vita economica.
Le dichiarazioni di Lame
Lame, nelle sue dichiarazioni, ha fatto riferimento a casi concreti delle zone costiere ioniche e adriatiche, o di città come Tirana, Durazzo ed Elbasan, aggiungendo che queste problematiche riguardanti le proprietà bloccano la maggior parte degli investimenti così come lo sviluppo economico.
Il direttore dei servizi catastali, inoltre, ha menzionato episodi di ‘furti di proprietà’ ai danni dello stato. Come nella penisola di Karaburun, dove grazie ad una task force istituita dal primo ministro sono stati restituiti allo stato 250 ettari di terra, o presso Gjiri i Lalzit, dove 68 mila metri quadrati erano stati ‘rubati’ allo stato.
“Da diversi mesi il catasto albanese sta affrontando la sua sfida più grande: lo smantellamento della rete degli abusi nella registrazione delle proprietà. Dobbiamo essere chiari con noi stessi e con gli albanesi: quanto accaduto negli ultimi 15 anni in Albania con le proprietà, supera quanto accaduto nei 50 anni precedenti.
La dittatura ha espropriato gli albanesi ma le proprietà è rimasta lì, nelle mani dello stato, e con la caduta del regime sarebbe dovuto iniziare il processo contrario ovvero quello del ritorno delle proprietà ai legittimi proprietari. Sfortunatamente non è accaduto in pieno.
Giorno dopo giorno abbiamo raccolto e continuiamo a raccogliere casi di abusi nella registrazione delle proprietà, sia ai danni dello stato che di privati. La nostra indagine non viene effettuata perché non sappiamo cosa fare o perché vogliamo portare i cittadini al cospetto della giustizia. Ma perché l’abuso di proprietà è un grave reato costituzionale, è un blocco della vita economica del paese.
Negli ultimi sei mesi sono stati effettuati 30 tra audit, controlli e verifiche in tutto il paese. Sono state prese 120 misure, incluse rimozioni dall’incarico, tutte accompagnate da multe nei confronti dei dipendenti. Sono state trattate circa 7500 denunce pubbliche e di altre istituzioni, di cui la maggior parete riguardavano abusi nella registrazione e furti di proprietà.
Basterebbero queste cifre per testimoniare quanto sia profondo il problema e quanto grandi siano le aspettative del pubblico nei confronti di questa nuova istituzione. La mappa degli abusi nella registrazione di proprietà include tutto il territorio della Repubblica d’Albania, ma è ovvio che sono maggiormente presenti nelle zone dal maggior interesse economico, lì devi il paese e l’economia dovrebbero mostrarsi più aperti agli investimenti e alla libera iniziativa.” – ha affermato Lame nella prima parte del suo discorso, alla quale è seguito l’elenco di tutti i casi specifici più gravi registrati nel paese negli ultimi mesi.