Uno spettacolo autobiografico che narra la storia di un figlio che crescerà lontano dalla sua terra natia, ma anche la storia di un padre, dei sacrifici fatti per evitare di crescere il figlio nella miseria di uno Stato che non esiste più.
È anche la storia del suo grande amore nei confronti della propria terra: l’Albania.
Dall’Albania all’Italia. La mia vita un viaggio meraviglioso. Aleksandros Memetaj
Il malcontento del popolo si esprime con manifestazioni, distruzione dei simboli dittatoriali ed esodi di massa, per primo quello di Brindisi. Tanto più che il focolare della rivolta, ultimo in Europa, aspetta da anni, dopo la morte di Enver Hoxha nel 1985 e la caduta del muro di Berlino nel 1989, di appiccare, a partire da Scutari, divampando poi in tutta la nazione e raggiungendo le città principali: Tirana, Durazzo e Valona.
I movimenti politici formatisi (soprattutto diseredati, intellettuali e studenti) cominciano ad agitarsi contro il governo. Le Ambasciate vengono aperte dai rispettivi paesi e inondate di persone richiedenti asilo. Allora il presidente Ramiz Alia concede il diritto di viaggiare fuori dallo stato, riaprendo i confini e aprendo all’economia libera. Migliaia di persone cercano di scappare verso l’Occidente partendo dai porti di Valona e Durazzo con navi, pescherecci e gommoni diretti verso l’Italia. Tra questi c’è anche Alexander Toto, trentenne che scappa da Valona a bordo del peschereccio “Miredita” (Buon giorno) e giunge a Brindisi.
In quel peschereccio c’è anche Aleksandros Memetaj, bimbo di 6 mesi. Albania casa mia è la storia di un figlio che crescerà lontano dalla sua terra natia, in Veneto, luogo che non gli darà mai un pieno senso di appartenenza.
“Albania casa mia” è anche la storia di un padre, dei sacrifici fatti, dei pericoli corsi per evitare di crescere suo figlio nella miseria di uno Stato che non esiste più. È anche la storia del suo grande amore nei confronti della propria terra, di grande patriottismo, di elevazione di alcuni valori che in Italia non esistono più. Quando il popolo piange sangue e si ribella allo Stato, per un gioco controverso dell’animo umano il cuore, pur bagnato di veleno, conserva gli odori, le immagini e i dolci ricordi di una nazione unica, con una storia sofferta e passionale. I destini di Aleksandros Memetaj e Alexander Toto apparentemente lontani si incrociano più volte nella storia fino creare un’unica corda, un unico pensiero. Finché l’uno diventerà il figlio e l’altro il padre.
Il 27 giugno, nell’ambito del progetto “Alleanza per lo sviluppo e la valorizzazione dell’agricoltura familiare nel Nord Albania”, “Albania casa mia”, l’intenso monologo autobiografico del giovane attore Aleksandros Memetaj fa tappa a Reggio Emilia
Al termine dello spettacolo è previsto un incontro/dibattito con Aleksandros Memetaj, con la partecipazione di Nicola Pedrazzi, già redattore e ricercatore di Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa
Vendita biglietti presso:
- Ravinala Bottega del Mondo (Via Guido Da Castello 6/a – Reggio Emilia)
- o chiamando RTM al 0522/514205
Ingresso posto unico: 5 €
L’iniziativa è promossa da RTM – Volontari nel mondo nell’ ambito del Progetto di Cooperazione internazionale “Alleanza per lo Sviluppo e la Valorizzazione dell’Agricoltura Familiare nel Nord Albania”
- Media partner: ALBANIA NEWS
- Con il contributo di: AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo
- Con il patrocinio di: Comune di Reggio nell’Emilia