Dopo la cerimonia d’inaugurazione di giovedì, si è svolta ufficialmente ieri la prima giornata del ‘Secondo Summit della Diaspora Albanese’. La mattinata – all’Expo City – si è aperta con i discorsi del ministro per la diaspora, Pandeli Majko, e del primo ministro del paese, Edi Rama:
“Non solo gli albanesi stanno meglio oggi rispetto al summit dello scorso anno, ma quello che veniva considerato impossibile per gli albanesi della Macedonia del Nord, oggi è realtà. In questo arco di tempo, nel parlamento macedone, infatti, si è iniziato a parlare albanese.
Noi siamo interessati a quello stato, affinché migliori verso l’integrazione euro-atlantica e affinché gli albanesi che sono lì vivano meglio oggi e in futuro, rispetto al passato. Senza gli albanesi non ci sarebbe stata la Macedonia del Nord, e tantomeno la Macedonia del Nord nella NATO.” – si è espresso inizialmente il premier.
Il primo ministro, inoltre, ha voluto ricordare il peggior ‘nemico’ dell’Albania e degli albanesi:
“Non c’è mai stato nulla di più rischioso per gli albanesi che l’affrontarsi l’un con l’altro per piccole cose negli ambienti politici, trasformando la bandiera in un’arma da utilizzare nel combattere l’un con l’altro per trovare il traditore e il patriota, il buono e il cattivo, il diavolo e il santo.” – ha concluso il premier.
Dopo il discorso del premier si sono tenuti numerosi pannelli di discussione – fino alle ore 15:00 – con numerosi ospiti albanesi da tutto il mondo e con tematica principale, ovviamente, quella della diaspora.
La cerimonia di gala serale
Alle ore 19:00 tutti i rappresentanti della diaspora coinvolti nell’evento e le principali figure istituzionali del paese, si sono riunite al Palazzo dei Congressi per la cerimionia di gala.
Una banda musicale e le guardie d’onore hanno inaugurato la serata, che ha visto la consegna dei premi ‘Ambasciatore della Nazione’ e ‘Aquila d’oro’ nell’ambito del secondo summit della diaspora albanese.
I primi tre premi – come ambasciatori della nazione – sono stati consegnati a Brikena Muharremi (fondatrice dell’unione degli avvocati albanesi in Gran Bretagna), Mark Gjonaj e Avni Dervishi.
Le 15 ‘Aquile d’oro’, invece, sono state consegnate ad altrettante personalità della diaspora albanese, tra cui Ragip Xhaka – padre dei due calciatori Xhaka, Granit e Taulant – Ermina Perlaskaj – deputata del parlamento croato – il professore di albanologia arbëreshë dell’università di Palermo, Matteo Mandalà, ed Ekrem Bardha, noto uomo d’affari negli Stati Uniti.