Rozeta Lami
Lei è nata il 26 Gennaio 1983 a Gramsh (Albania). Il trasferimento a Tirana all’età di 11 anni, ha fatto si che definisse le sue idee che avrebbero poi influito sulle sue scelte future, quali la passione per l’arte della pittura della musica e della performance teatrale ed anche della pazzia sperimentale. Le grandi cittá ti regalano questa possibilità.
I giovani artisti crescono di fronte anche a tanta concorrenza a causa dei social network. Una foto avrebbe il valore della testimonianza ma non tutti possono interpretare questa come un’arte. Poi c’è il linguaggio, il modo di codificare ciò che il pensiero tenta di esprimere attraverso il mezzo meccanico.
Ebbene si, ci vuole ben altro per saper parlare in bianco e nero attraverso quel mezzo. Ci vuole tanta gavetta e tanto studio.
Rozeta Lami, una studentessa che arrivò dall’ Albania per spostarsi a Parma e dopo a Milano apre le porte della sua arte in Lombardia.
Lei si è formata da sola, se si può dire, solo studiando e lavorando per realizzare il meglio di se.
Questa giovane donna vive fluttuando nei suoi desideri senza fermarsi. Vorrei promuovere questa promessa d’arte come forma di testimonianza perché la donna che sa bene il fatto suo è come quel “Ritratto di seppia” di Allende, nulla la può fermare.
Il 27 Ottobre 2017, grazie alla collaborazione con Nord Est Cafè, il quale ogni mese ospita artisti vari, è stato possibile organizzare la sua prima mostra fotografica presso il locale, situato a Milano nella bellissima zona dell’Isola, adiacente al centro direzionale di Milano.
I primi passi?
Ho sempre amato la novità e l’arrivo nella capitale ha fatto si che mi riscontrassi con persone ed idee decisamente diverse rispetto a quelle di una piccola città. Ciò mi ha spinto a pormi degli obiettivi e a cercare sempre quel qualcosa in più nei miei rapporti con gli altri.
Il paese da dove vengo mi ha dato la possibilità di vedere oltre e la mia famiglia mi ha spinto a realizzare i miei sogni. Ho sempre avuto un appoggio enorme da loro e per questo mi sento molto fortunata.
La fotografia cosa centra in tutto ciò?
La passione per quest’arte è cresciuta in modo totalmente inconsapevole, tramite gli album perfettamente conservati da mio padre. Ha fotografie vecchie 70 anni e quelle piccole immagini ingiallite mi facevano venire in mente ricordi lontani che mi stuzzicavano la fantasia.
Poi, per anni il mio obiettivo era studiare all’estero e mi sono affacciata alla vita universitaria in Italia, a Parma per l’esattezza. Una volta laureatami in Economia e Marketing mi sono trasferita a Milano, nella metropoli dove tutt’ora vivo.
Come si vive a Milano, la senti un po’ tua ora?
Milano la trovo molto affascinante in quanto ti offre quello che cerchi. Dalla vita mondana all’intimità di vicoli piccoli e antichi dove prendendo un bicchiere di vino ti immergi tra la musica e le danze del Teatro della Scala o alla maestosità del Castello Sforzesco, dalle invenzioni geniali di Leonardo da Vinci alle passeggiate in bicicletta lungo il Naviglio.
Mi sono piano piano innamorata di questa città ed è qui che nasce anche la mia esperienza fotografica.
Quando arrivò il primo scatto?
Collaborando con fotografi che seguivo, cercando di capire come funzionava questo aggeggio così strano ed affascinante ho iniziato a scattare. Comprata la mia prima macchina fotografica ho iniziato, come tutti i fotografi alle prime armi, a fare fotografie alle persone più care poi agli eventi. Dopodiché book fotografici fino ad arrivare a sviluppare i miei progetti personali, arrivando alla mostra che sto tenendo dal 16 Ottobre 2017 al 19 Novembre 2017.
L’inaugurazione avverrà in data 27 Ottobre presso Nord Est Café e rimarrá in esposizione fino 19 Novembre.
I passi fatti insieme ad altri?
Ho avuto la fortuna di conoscere e collaborare con persone veramente brave in questo mestiere come Riccardo Frezza, fotografo per riviste varie in Italia, Giovanni Gastel, fotografo pluri premiato, che mi ha dato delle indicazioni molto importanti per la mia carriera.
Cosa c’é di bello da vedere?
La mostra in questione tratta la donna nella sue varie sfaccettature, dalla donna perfetta sogno degli uomini alla donna confusa con tutte le sue paure più intime. Perché noi siamo esseri complessi e non perfetti. In più i miei scatti rappresentano anche il gioco come forma di espressione. Le mie modelle mi offrono tantissimo durante gli scatti perciò voglio tirar fuori sempre di più da
loro.
Un buon motivo per venire?
La mostra ha come oggetto il corpo che sia esso femminile o maschile. Lo studio delle movenze e delle forme geometriche che un corpo può creare è una cosa che mi ha sempre affascinato. Questo mi ha spinto a giocare e cercare di creare delle fotografie che rappresentino il mio gusto e il mio essere.
Mi auguro che possiate gradire anche voi.
Ispirazione fondamentale della mia fotografia – Herb Ritts, Michelangelo Antonioni e Giovanni Gastel.
Quindi penso che il motivo fondamentale per cui venire sia la curiosità, come lo è per me con altri artisti. Questo sarebbe un ottimo motivo!
Come seguire Rozeta Lami
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