Bashkim Sejdiu è un albanese del Kosovo, residente a Varese. È arrivato in Italia all’età di dieci anni, nel 1993.
Laureato nel bel paese, nel 2014 dà vita ad una applicazione, InfoStranieri , una start up a vocazione sociale, per semplificare la vita agli stranieri regolari in Italia, nell’abbattere i muri della burocrazia italiana, a partire dal permesso di soggiorno fino ad arrivare alla pratica dell’ottenimento della cittadinanza italiana ed altre informazioni a seconda delle varie esigenze dell’utenza.
L’App “InfoStranieri” di Bashkim Sejdiu, albanese del Kosovo, varese di adozione
L’ha messa in rete in ben dieci lingue diverse. Dopo aver aperto uno studio per pratiche burocratiche in supporto degli stranieri, ha anche aperto la prima associazione albanese nel luogo in cui vive, a Varese, essendo che Varese conta ben 12.000 albanesi.
Parallelamente al perfezionamento dell’applicazione InfoStranieri di per sé, focalizzata sul supporto burocratico per gli stranieri regolari di diverse etnie presenti in Italia, Bashkim ha creato di recente anche un’altra opzione, aggiungendo la sezione “Salute” nell’esistente applicazione.
Quest’ultima, in collaborazione con l’Ats di Milano – Agenzia Tutela della Salute della Città metropolitana di Milano – la quale punta sulla prevenzione e l’aiuto indirizzato agli stranieri, stavolta dal punto di vista della salute e in particolare, informazioni su sintomi, rischio predisposizioni, richiesta di check-up e vaccinazioni per la tubercolosi.
In provincia di Milano è stato segnalato un 60% di casi di tubercolosi su immigrati. Per cui, con questa applicazione si viene in supporto all’utenza straniera con tutte le informazioni necessarie sulla malattia e sui contatti adeguati che dovrebbero richiedere in caso di necessità. Il progetto è stato implementato in (sono dieci se si considera anche l’italiano) dieci lingue.
Oggi Bashkim è ospite di Albania News.
È più facile che in Italia si parli del successo di cantanti o ballerini di origine albanese. Nel tuo caso invece, come è stata accolta a livello istituzionale italiano, la tua idea innovativa e la creazione della App Infostranieri? Hai trovato quali riscontri? La realizzazione del tuo progetto innovativo, ha ottenuto appoggio dalle istituzioni italiane oppure, ironia della sorte, una App creata per abbattere la burocrazia, è proprio con la rinomata burocrazia italiana che ha dovuto fare i propri conti?
La mia idea dell’App, devo dire che sin dall’inizio ha avuto una grande accoglienza nelle varie istituzioni Italiane, dicendomi che era davvero una grande idea che serviva al Paese, agli immigrati e al quel percorso di integrazione tanto cercato, a conferma di tutto ciò sono stato citato diverse volte anche da Renzi e vari Ministri sia di “sinistra” che di “destra”, nonché ho avuto il patrocinio del Parlamento Europeo per poi fare la presentazione del progetto alla Camera dei Deputati.
Dentro di me, ero davvero felice di questo appoggio e pensavo che si sarebbe stati disponibili davvero a fare qualcosa di concreto, per il bene di tutti, ma purtroppo la realtà è molto diversa, tutte quello che ho raccontato prima era solo un modo per queste persone/enti di far vedere che seguono il problema, ma quando si è trattato di lavorare intensamente e di attuare i cambiamenti di certe dinamiche in meglio, non è stato cosi immediata la disponibilità.
L’ironia della sorte, appunto, è chiedere l’appoggio per abbattere la burocrazia, proprio alle persone/enti che ogni giorno la aumentano e alimentano..
Ma diciamo che finita l’illusione dei primi tempi, tornato alla realtà, mi sono rimesso a lavorare duro e a far in modo che un giorno solo non si possa fare a meno di non considerare la mia App un mezzo necessario ed indispensabile per risolvere e migliorare davvero, una volta per tutte, la burocrazia nell’ambito dell’immigrazione, la quale sono convinto che è la causa maggiore di una mancata integrazione.
L’App InfoStranieri nasce nel 2014 con l’intenzione di aiutare gli stranieri regolari in Italia ad abbattere i muri della burocrazia ed a snellire le pratiche per l’ottenimento della cittadinanza italiana ecc…
Dalla sua nascita ad oggi, qual è il rapporto tra le aspettative che avevi posto sulla tua invenzione, con l’effettivo riscontro ottenuto dall’utenza, a cui essa è stata indirizzata?
Hai mai pensato a miglioramenti od aggiornamenti, a cambiamenti eventuali nella funzionalità della App Infostranieri?
L’App Infostranieri è stata creata da una mia esperienza personale e professionale nell’ambito immigrazione, e non solo è stata creata per le pratiche di cittadinanza, ma un supporto effettivo ed efficace per sapere quali sono i documenti necessari, i requisiti economici a partire dal Permesso di Soggiorno, Ricongiungimento Familiare fino ad arrivare alla Cittadinanza, il tutto in 10 lingue sempre aggiornate e a portata di mano in ogni evenienza.
Inoltre, in merito a queste pratiche noi abbiamo digitalizzato tutti i moduli di richiesta di questi inter, ad oggi solo in Italiano e spesso cartacei, e resi User Facility in 10 lingue, pronti a dialogare con le varie istituzioni, ma ad oggi questi accordi sono ancora in standby.
Non solo, tramite la funzione “Contattaci”, l’utente può inoltrare una sua richiesta in merito a qualsiasi problematica, nella propria lingua e in 48h avere la risposta, sempre nella propria lingua e senza dover spendere soldi e perdere tempo per recarsi a terzi per avere una risposta ad una semplice domanda.
Abbiamo anche sezione per le Associazioni e Ambasciate e Consolati, che sono un pezzo importante e fondamentale nella vita di ogni immigrato.
Ad oggi, senza fare un marketing a pagamento ma tramite passaparola abbiamo 10 mila utenti attivi, con una media di 40/50 interazioni con gli utenti al giorno.
Tutto questo non basta, e stiamo costruendo un Marketplace di servizi anche commerciali specifici per il segmento immigrazione, sia perché molti utenti ci chiedono suggerimenti in tal senso, ma anche per far in modo che il progetto possa andare avanti in maniera autonoma, dato che si parla tanto di finanziamenti nazionali ed europei per progetti innovativi, sul sociale ecc … ma a noi fino ad ora non è arrivato nemmeno un centesimo.
Hai ottenuto un premio, e precisamente sei il primo classificato a «eHealth4all» , una manifestazione di settore a livello nazionale ad argomento tecnologia e salute. Questo in quanto, parallelamente all’App InfoStranieri, in collaborazione con l’ Ats di Milano, hai creato l’applicazione in 9 lingue, che aiuta gli utenti stranieri ad informarsi su sintomi della tubercolosi e sulle opportune vaccinazioni, contribuendo a migliorare la vita a queste persone. Sei soddisfatto della riuscita del nuovo progetto?
Questo premio è stato molto importante, perché dalle belle parole si è passato ai fatti e con le persone “operative” abbiamo avuto il giusto riconoscimento del duro lavoro fatto, e soprattutto è stata la prova che questa App è funzionale alla Pubblica Amministrazione e di conseguenza si ripercuote positivamente anche alla vita degli immigrati.
L’algoritmo creato per la Tubercolosi è stato creato in base alla realtà di Milano, dove circa il 60% dei Malati di Tbc (tubercolosi) sono stranieri, e se tramite l’app riuscissimo anche a salvare solo un malato sarebbe un bellissimo risultato.
Ora, stiamo lavorando anche su un algoritmo sui vaccini e i relativi obblighi per l’iscrizione a scuola dei bambini, siete i primi a cui confido questo ma di più non posso dire.
La parola soddisfatto, purtroppo non fa parte del mio repertorio e del mio modo di essere, quindi una volta che raggiungo un risultato, seppur importante, penso già al prossimo step, e il lavoro da fare è molto, considerando che nella mia testa il progetto è ancora al 10% di sviluppo.
Quali sono i tuoi impieghi attuali?
Il mio impegno è solamente per l’App. anche perché dietro ad un’App del genere che va a sostituirsi all’apparato della pubblica amministrazione il tutto in 10 lingue, vi deve essere una struttura non indifferente.
Vi è anche tutta la parte di partecipazione degli eventi a cui vengo invitato che sono senz’altro molto impegnativi, come quello che vi sarà il 23/11 dove sono invitato a Roma dalla Stampa Internazionale presente in Italia, per una presentazione del mio progetto e a rispondere alle loro domande.
Oltre a questo, io sono il Presidente e fondatore della prima Associazione Albanese a Varese , e con tutte le difficoltà comuni a tutte le associazioni albanesi, cerco di attuare dei processi di integrazione e promozione delle belle realtà Albanesi.
Quanto ha influenzato la tua immagine, il tuo esempio positivo e intraprendente nella comunità albanese a Varese dove vivi, sia sugli albanesi stessi, che sulla cittadinanza italiana del luogo?
La città di Varese, dove vivo dal lontano 1993, è sempre stato considerato il feudo leghista per eccellenza, e per certi aspetti sembra assurdo che proprio da Varese sia nata questa idea dell’App Infostranieri, ma io sono stato educato e cresciuto con l’idea che se ognuno di noi rispetta il proprio ruolo e si impegna a raggiungere un obiettivo, il quale porta benefici da tutte le parte non ci sarà mai nessuno che potrà impedire tutto questo.
La mia storia e il mio “caso” ha fatto sì che a Varese fino al 2013 si è sempre scritto degli Albanesi solamente per gli arresti e le varie attività illegali, ma dal momento che ho fondato l’Associazione e poi l’App ho fatto vedere e capire che gli Albanesi sono persone umili, lavoratori con sani principi, integrati che non dimenticano le proprie origini ma che allo stesso tempo cercano di essere attivi nel posto in cui vivono per poter ringraziare dell’opportunità data.
In Albania e nella tua terra, il Kosovo, si è a conoscenza di questi tuoi traguardi importanti innovativi riusciti finora? Ci sono progetti od iniziative professionali da parte tua anche nel tuo paese?
A malincuore, dico che ho avuto più articoli negli U.S.A che in Albania o in Kosovo, dove vi è stato solo un articolo il quale è stato solamente copiato e tradotto anche male, uscito sulle diverse testate online, ma nessuna delle realtà mediatica in Albania ha parlato in maniera approfondita del progetto.
Mentre, ho avuto il grande onore di partecipare come relatore al Summit della Diaspora a Tirana, dove ho presentato il mio progetto e ribadito diverse volte che per l’Albania e per tutte le istituzioni sono a completa disposizione con loro per poter creare qualcosa di bello e innovativo, ma attendiamo …
Lasciatemi però farvi i complimenti a Voi come testata e a te come giornalista per quello che fate con tutte le difficoltà del caso che in pochi purtroppo capiscono.