Stesso mare e stesso clima. Questo è quello che rende abbastanza simili la cucina albanese e quella italiana, che si possono senz’altro definire del tipo mediterraneo.
Ciò vuol dire anche che, grazie ai doni di Madre Natura, frutta e verdura sono abbondantemente presenti e facilitano l’alimentazione di chi ha scelto lo stile vegetariano.
E’ una domanda che gira spesso sulle pagine e nei gruppi Facebook in estate, quando anche molti italiani si preparano a partire per il Paese delle Aquile: esistono locali in cui i vegetariani possono mangiare senza problemi? E quanto è conosciuto il mondo del vegetarismo in Albania.
Chiariamo prima un concetto.
Che cosa mangia un vegetariano?
Tutto cioè che è frutta e verdura, cereali, legumi e ortaggi con l’inclusione delle sole proteine animali derivanti da latte e uova. Più propriamente si parla di latto-ovo-vegetarismo. I vegani, invece, non mangiano nessun tipo di alimento di origine animale. Nemmeno il miele.
Quanto è conosciuto il vegetarismo in Albania?
Nella pratica, cioè andando a vedere le pietanze tipiche del Paese, gli albanesi mangiano da sempre vegetariano per una buona parte della loro dieta. In percentuale, si può dire che almeno il 40% dei piatti tipici albanesi non contiene carne o pesce.
D’altronde, la carne fino a pochi decenni fa era un lusso in Albania e ci si doveva ingegnare in cucina con i prodotti della terra, molto più a buon mercato e facilmente reperibili.
Se, invece, la mettiamo sul piano della conoscenza alla base della filosofia vegetariana, forse bisogna arrivare a tempi più recenti. Praticamente all’anno scorso, quando l’8 giugno è stato organizzato il primo Festival veg in Albania.
Il VegFest , così si chiama, si è tenuto a Tirana presso il Pazari i Ri , il Mercato Nuovo della capitale. Per il 2020 non è deciso ancora niente, ma la pagina Facebook dell’evento è attualmente ancora attiva. In realtà tratta più tematiche vegane che semplice dieta vegetariana, ma questo vi può dare l’idea di come l’Albania sia piuttosto veloce ad adeguarsi ai movimenti culturali e di life-style (inteso in senso stretto, in questo caso) del mondo.
Pietanze vegetariane in Albania
La più golosa pietanza albanese da asporto è il byrek , che è una torta salata ripiena millefoglie. Ne esiste una versione con ripieno di carne macinata ma, per la maggior parte, i ripieni sono adattissimi a una dieta vegetariana, poiché consistono in spinaci, pomodoro, cipolla, ricotta albanese (chiamata gjizë). Queste le varianti comuni che potete comprare nei panifici o nelle cosiddette byrektore.
A casa, si può naturalmente spaziare con altri ripieni, ad esempio la zucca, il cavolfiore o il porro. Oppure aggiungere l’uovo all’impasto del ripieno.
1 Antipasti
Sono chiamati meze e, solitamente, quando mangiate in casa di una persona albanese, ve li ritrovate in tavola dall’inizio alla fine del pasto. In sostanza, fino ad esaurimento scorte.
Si va dalla classica insalata (in estate mista a cetrioli) ai pomodori, alle immancabili e buonissime olive, per passare alle patate, formaggio a pasta bianca (dhjatë i bardhë, simile alla feta, che nei supermercati viene venduto in forme rettangolari da tagliare a fette) e kaçkavall (formaggio a pasta gialla, che nei supermercati trovate in forme tonde tipo le caciotte).
Per ammorbidire il tutto, la buonissima salcë kosi, la salsa allo yogurt e cetrioli, che in Italia a livello commerciale è conosciuta meglio come tsatsiki. In Albania spesso trovate sia la versione con aglio che senza.
Può essere utilizzata, ad esempio, per intingerci i turqi, nome generico con cui si intendono tutte le verdure in salamoia. Quelle che, in Albania, finiscono più spesso in vasetto sono i peperoni (speca) e le melanzane (patellxhane).
2 Primi piatti
Posto che la pasta sarebbe una importazione dalla cucina italiana e, quindi, ve la riescono a preparare come volete voi (in Albania basta chiedere…), nel Paese delle Aquile è usato molto di più il riso.
Tradotto alla lettera, oriz, ma qui si chiama pilaf, anche se, da un punto di vista gastronomico, pilaf è il termine tecnico che si dà ad un tipo di cottura del riso (cioè messo in forno in una teglia coperta, in cui viene versato brodo vegetale che si fa assorbire a poco a poco).
Nella cucina tradizionale albanese non esisterebbe il concetto di ‘primo piatto’. Lo stesso riso, più che essere consumato come prima portata (nella versione vegetariana si può chiedere del pilaf me perime, cioè riso con verdure), di solito accompagna la carne, come vorrebbe la cucina balcanica e, più in generale, quella medio – orientale.
Piuttosto (ovvio che, magari, in estate è raro vederla mangiare ma i ristoranti la preparano tranquillamente) si può optare per la mitica zuppa di fagioli, il grosh. Nei ristoranti propriamente detti ormai non la servono quasi più, ma nelle taverne shqiptare (cioè le locande a cucina tipica) ve la servono tranquillamente. Occhio, però, a chiedere che venga preparata con sola acqua e aromi, perché alcune volte viene arricchita utilizzando brodo animale.
3 Secondi piatti e piatti unici
Piatti da locanda tipica, più che da ristorante quotato. Perché sono un’eredità della cucina povera albanese. Ve li inseriamo come secondi piatti, seguendo la sequenza menù all’italiana. Ma in un menù da osteria albanese è più probabile ve li troviate tra i meze.
Parliamo di fërgesë, speca të mbyshura e japrak.
La parola fërgesë non ha in italiano una traduzione letterale. Piuttosto, stando alla nomenclatura dei dizionari albanesi (traduco io) si tratta di ‘preparazione con ricotta salata o formaggio sbriciolato, fritti con poco pomodoro e spezie’.
La versione classica prevede che l’ingrediente principale sia la carne o il fegato, ma ne esiste anche una versione vegetariana che contempla l’uso di peperoni e cipolle.
La consistenza finale del fërgesë è quella di una crema piuttosto densa. Si può accompagnare con pane abbrustolito oppure con un pezzo di byrek.
Gli speca të mbyshura sono i classici peperoni ripieni. Mentre in Italia la ricetta originale prevede sempre la carne macinata, quella albanese ha anche la versione vegetariana. Il ripieno dei peperoni sarà il classico riso, pomodoro, aglio e cipolla, spezie varie, tra cui origano e, qualche volta, anche menta.
Specie nella cucina casalinga, non è raro trovare che i peperoni vengano sostituiti dalle melanzane, fatte come da noi a barchetta.
Lo japrak è l’involtino di foglie di vite o di cavolo, ripieno di riso ed erbette, tipico della cucina balcanica e dell’Asia centrale (le antiche zone di estensione dell’Impero ottomano).
Chi gira per ristoranti etnici in Italia magari se l’è ritrovato in menù col nome di yaprak, dolma o sarma/sarmale e può aver assaggiato anche delle varianti ripiene di carne macinata, mentre la versione albanese è esclusivamente vegetariana.
Se vi trovate dalle parti di Gjirokastër, non potete non provare le qifqi, che sono polpette vegetariane tipiche di questa località, fatte con riso, uovo, menta, sale e pepe.
Se possibile, accompagnate l’assaggio di queste polpette con la dhallë, bevanda a base di yogurt, acqua e sale.
Quindi, tirando le somme, qualcuno ha ancora dubbi che si possa mangiare vegetariano in Albania? Non crediamo proprio.
Visitando ricette.albanianews.it potete leggere alcune delle ricette tipiche della cucina albanese.