Il 18 Settembre, il Pazar i Ri a Tirana verrà invaso da 12 chef albanesi provenienti da Italia, Grecia, Belgio, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia e Danimarca, in quel che sarà l’evento più importante della gastronomia albanese.
Tutti gli chef torneranno a Tirana con una missione: aprire una nuova epoca della cucina albanese, portando la loro esperienza dei ristoranti di fama mondiale gestiti da icone della cucina come Rene Rexhepi, Enrico Crippa e Gordon Ramsey.
Questo evento – organizzato da “Rrno për me gatue” e dall’associazione dei produttori albanesi – si pone l’obiettivo di sensibilizzare i professionisti della cucina e il pubblico, come anche di promuovere la ri-fondazione della cucina albanese basandosi su prodotti locali.
L’evento coinvolgerà giovani chef albanesi e contribuirà ad aumentare il loro prestigio, dimostrando loro che è possibile crescere professionalmente grazie al patrimonio locale senza dover necessariamente lasciare l’Albania.
Il programma dell’evento
Durante l’evento che si terrà dalle 10:00 alle 17:00, verranno ‘mostrate’ 12 ricette albanesi tra le più autentiche. Ognuno dei 12 chef invitati si impegnerà a ricreare un piatto totalmente moderno, ma basandosi sulla ricetta tradizionale.
Un altro elemento molto importante dell’evento sarà l’utilizzo di prodotti locali per le ricette. Per questo motivo, è stato pensata anche una breve presentazione dei prodotti. La manifestazione sarà totalmente documentata – attraverso foto e video – in modo da poter avere un archivio che servirà come base di esercitazione per il futuro.
Gli chef invitati
- Fejsal Demi, Copenaghen – Noma
- Mario Peqini, Milano – Piazza Duomo
- Erion Karaj, Londra – Heddon Street Kitchen
- Roland Bukri, Montalcino – Osticcio
- Entiana Osmenzeza, Firenze
- Albert Hazma, Lasithi – Dionyos
- Ardit Curri, San Gimignano – San Martino 26
- Besnik Gashi, Malmo – B.A.R
- Bleri Dervishi, Milano – Lumoi
- Loris Pema, Milano – Pandenus
- Pol Porcari, New York – Le Cirque
- Rahman Buqaj, Antwerpen – Felix Pakhuis
Gli ospiti d’onore
- Eugenio Boer, [bu:r] – restaurantboer.com
- Il professore Andrea Shundi, autore del libro “Arbëresh EtnoGastronomy”, Stati Uniti
- Andrea Pieroni, rettore dell’università delle scienze gastronomiche
Breve storia della gastronomia albanese
L’isolamento e la povertà durante i 45 anni del regime comunista, così come anche le riforme agrarie attuate dalla dittatura, hanno distrutto la tradizione culinaria albanese formatasi nei secoli, smantellando l’attività dei piccoli agricoltori.
Allo stesso modo la cucina albanese è sempre stata molto influenzata dalle vicine culture culinarie, tanto che spesso è considerata come un mix tra la cucina mediterranea, quella balcanica e quella ottomana.
Comunque sia, la vera crisi d’identità della gastronomia albanese è giunta dopo l’epoca comunista, durante gli anni di transizione. La globalizzazione, includendo l’emigrazione di massa e l’industrializzazione caotica del settore alimentare, rappresenta attualmente la sfida più grande della cucina albanese.
Le sfide della gastronomia albanese
L’industria albanese della cucina sta affrontando sfide importanti. La cucina tradizionale albanese attualmente rappresenta più una curiosità piuttosto che avere il posto che merita. In questo momento è un bisogno primario documentare lo sviluppo di queste tradizioni, prima che esse scompaiano definitivamente.
Oltre a questo, l’Albania sta affrontando una sfida importante anche nel reclutamento del personale necessario nel settore culinario. Il sistema di educazione non è negli standard internazionali e la maggior parte delle scuole di cucina sono praticamente di proprietà privata, spesso fondate per semplici interessi commerciali.
I giovani hanno bisogno di modelli ispiratori: loro devono arrivare a capire che c’è bisogno del loro talento in Albania, e che posso avere un futuro anche qui senza dover emigrare all’estero.
La rifondazione della cucina albanese
L’Albania ha bisogno di ricreare la sua cucina in una forma moderna ma basata sulle antiche tradizioni, così come anche tutti gli altri chef del mondo stanno facendo; ritrovando nuovamente le radici della cucina rivitalizzandole, e basandosi sul prodotto locale.
Questo è ormai un trend globale, che contribuisce nella conservazione e nello sviluppo del patrimonio culturale in modo stabile, opponendosi alla potenza della globalizzazione e ai suoi metodi industriali di massa.
In Albania ci sono chef che stanno lavorando seguendo questa filosofia, ma questa comunità è troppo piccola. Per questo motivo c’è il bisogno dell’impegno dell’elite, ovunque essi si trovino, in modo da poter arrivare al completamento di questa missione.
Da qui nasce l’idea di fondare “RRNO per me gatue”, un network internazionale composto dai migliori chef albanesi dentro e fuori l’Albania: uniti per un unico obiettivo, quello di rifondare la cucina albanese.
“Rrno për me gatue”
“Rrno për me gatue” è un movimento gastronomico fondato da un gruppo di chef albanesi con l’obiettivo di conservare, ri-fondare, sviluppare e promuovere la cucina albanese.
Il nome è stato ispirato dalla famoso libro intitolato “Rrno vetëm për me tregue” scritto da At Zef Pllumi, un prete francescano che ha passato 23 anni della sua vita tra carcere e lavori forzati durante il regime comunista.
“Rrno për me gatue” ha scelto il giglio albanese di montagna come simbolo del movimento. Può essere percepito come un simbolo di autenticità, stabilità, bellezza e semplicità; tutti valori strettamente collegati con il lavoro che sta effettuando questo movimento per documentare il patrimonio della cucina albanese, ma anche per sviluppare quest’ultima.
Questo fiore ha molti simili nei Balcani, allo stesso modo della cucina albanese.Non possiamo rimanere scollegati dal resto d’Europa, o del mondo; siamo tutti ‘cugini’, ma abbiamo una nostra autenticità che ci identifica, così come il giglio.
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