Carolina Castagna, figlia del noto ed amatissimo conduttore televisivo, Alberto Castagna, ora studia medicina a Tirana:
“Io, come moltissimi altri, non ho superato il test a Roma, ma questo non mi ha impedito di sostenere brillantemente gli esami qui a Tirana.”
In Albania, i primi di ottobre 2013, sono stati circa 600 gli studenti italiani a partecipare al test di ammissione alla facoltà di Medicina e Odontoiatria. Presso l’Università Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana la laurea è, naturalmente, equivalente in Italia.
Nel frattempo – oltre ai nuovi arrivati – a Tirana erano già presenti altri studenti italiani che hanno condiviso in precedenza e continuano a vivere quest’esperienza.
Una di loro è una studentessa italiana, si chiama Carolina Castagna ed è la figlia del noto ed amatissimo conduttore televisivo Alberto Castagna, scomparso nel 2005.
Ciao Carolina, abbiamo il piacere di averti tra noi. Benvenuta su Albania News.
Ciao a tutti, piacere mio di essere qui con voi!
Come nasce l’idea di trasferirti in Albania per conseguire un titolo universitario?
A dire la verità, l’idea non nasce appositamente, ma un po’ per caso… Due anni fa ho sostenuto il test di ammissione per la facoltà di medicina a La Sapienza, a Roma, ma purtroppo non l’ho superato. Sapevo dell’esistenza dell’Università Nostra Signora del Buon Consiglio, così ho deciso di tentare l’ammissione là ed è andata bene.
Quando sei arrivata in Albania? Prima di valutare il tuo soggiorno per motivi di studio, cosa sapevi di questo Paese?
Non sono una persona con pregiudizi, non ho preconcetti sui Paesi stranieri, anzi amo viaggiare, lo faccio frequentemente; sono una tipa curiosa che adora conoscere culture e popoli diversi.
Prima di arrivare in Albania, nel novembre del 2011, non ne sapevo molto, solo che a differenza dell’Italia questo è un Paese in forte crescita economica e sviluppo. Non sapevo però di quanti posti meravigliosi ci sono.
Il primo impatto con Tirana. Come si rivela la vita nella capitale per una giovane ragazza italiana?
Tirana …
Il primo incontro è stato, a dire il vero, un po’ traumatico!
I fili penzoloni in cielo, palazzi vecchi e trascurati accanto a costruzioni moderne… Mi sembrava di essere stata catapultata in un film neorealista di Rossellini!
Mi è bastato molto poco, però, per capire che la gente era meravigliosa, ospitale, disponibile, giovane e viva e questo coincideva con le mie esigenze. Per non parlare della vita notturna, che mi ha sorpreso enormemente.
Il test di ammissione all’Università a Tirana e quello all’Università a Roma a confronto: differenze, criteri, difficoltà…
Dei test di ammissione penso, in primis, che siano un criterio assolutamente fallace per valutare le capacità degli studenti. Purtroppo il nostro sistema non funziona molto bene, come il mio Paese, tutto. Io, come moltissimi altri, non ho superato il test a Roma, ma questo non mi ha impedito di sostenere brillantemente gli esami qui a Tirana, con gli stessi identici professori di Tor Vergata… questo cela sicuramente un “intoppo” nel metodo dei test di ammissione. Detto ciò, credo che in realtà il test a Tirana non sia tanto diverso da quello in Italia, semplicemente la richiesta, il numero di studenti concorrenti era minore quando l’ho sostenuto io. Spesso è anche una questione di fortuna!
Come consideri il livello di apprendimento nella tua Università Nostra Signora del Buon Consiglio a Tirana?
L’università Nostra Signora del Buon Consiglio è ottima, molto qualificata, con grandi nomi e criteri rigorosi. Inoltre è una bella struttura, costruita ad hoc per noi studenti. È un ambiente davvero confortevole e sono certa che gli stessi professori italiani, quando vengono a fare lezione a Tirana, ne sono entusiasti.
Cosa ha comportato in generale per te questo trasferimento, cosa ha cambiato in te: ha deluso le tue aspettative o al contrario, si è rivelato positivo?
Venire a Tirana è stata una delle esperienze più belle e sorprendenti della mia vita! Lascerò un pezzo di cuore quando me ne andrò dall’Albania per esplorare qualche nuova realtà, perché di certo non tornerò in Italia! Agli studenti che arrivano per la prima volta, terrorizzati nel fare il test vorrei dire che non immaginano quanto siano fortunati a poter intraprendere questa esperienza.
Fra pochi giorni, nuovi studenti italiani saranno in arrivo a Tirana per il test di ammissione in Fisioterapia ed Infermieristica.
Cosa pensi della situazione attuale economica e sociale in cui si trova l’Italia, dove le speranze dei giovani neolaureati e diplomati fanno fatica sempre più a realizzarsi?
L’Italia sta affrontando una situazione drammatica sotto tanti punti di vista. Per gli studenti si prospetta un futuro grigio e incerto che spaventa da morire. Da una parte, credo non sia giusto abbandonare l’Italia e fuggire altrove, ma dall’altra, mi rendo conto che sta venendo meno il diritto allo studio, a inseguire i propri sogni, il diritto di essere ambiziosi e desiderare il meglio per noi studenti. È un discorso molto complesso ed io stessa sono confusa sull’argomento. Quello che posso dire per certo è che amo la vita a Tirana, qui ho trovato delle vere amicizie (albanesi, greche, kosovare, italiane) e sento questo posto, ormai, come una seconda casa a tutti gli effetti. Più torno in Italia, più mi sento spaesata e non compresa.
Quest’alternativa ti ha mai fatto pensare, una volta terminato il percorso di studio, di poterti eventualmente fermare a lavorare e continuare a vivere in Albania?
Come dicevo, l’Albania ha un posto speciale nel mio cuore… Qualche volta mi piace pensare di poter mantenere un contatto con questo Paese che si è rivelato così ospitale con me.. chissà, magari nella mia carriera di medico riuscirò a lavorare anche per l’Albania. Lo spero davvero, ma io amo esplorare continuamente nuovi posti e ancora non ho trovato dove mettere radici.
Cosa ti piace di più di Tirana?
Di Tirana amo il suo “essere viva”, è una città che trasuda vitalità dappertutto.. Mi piace pensare che Tirana sia un po’ come me: in continua evoluzione interiore, fortemente inquieta e irrequieta, ma con tanta voglia di farsi ascoltare e capire.
A che punto ti trovi ora con la conoscenza della lingua albanese?
L’albanese è una lingua molto lontana dall’italiano, dall’inglese, dalle lingue neolatine in genere.. Capisco comunque molte frasi e mi piace provare a “parlicchiare” commettendo spesso moltissimi errori. Purtroppo non mi aiuta il fatto che tutti gli albanesi parlino perfettamente l’italiano (sono bravissimi con tutte le lingue e li ammiro da morire!). Però mi sforzo, molto più di quanto fanno tanti italiani che ancora dicono “grazie” e non “faleminderit” dopo anni a Tirana!
La tua specialità gastronomica albanese preferita?
Sono una grande amante del cibo in generale (purtroppo!!!) e assolutamente temeraria e impavida; assaggio qualsiasi cosa! Questo insegnamento viene da entrambi i miei genitori: non ammettevano che dicessi “non mi piace” ancor prima di assaggiare qualcosa!
A Scutari ho mangiato del fegato e delle interiora di agnello meravigliose, amo i datteri albanesi, mi piace il byrek.. ho solo un brutto rapporto con l’aglio!!!
C’è un/una cantante albanese che ti piace particolarmente?
La musica albanese mi permette di imparare molto della lingua, mi piace tanto!!! Ascolto di tutto, Elvana Gjata, Vedat Ademi, Ermal Mamaqi, Capital T.. ma ho un amore segreto per Alban Skenderaj, adoro tutte le sue canzoni e le canto per giornate intere!
Il conduttore televisivo albanese che preferisci?
Sulla televisione posso dire poco: non amo la TV né in Italia, né in Albania, da nessuna parte! Non la guardo e non mi piace chi fa parte di quel mondo… compresi i colleghi di mio padre.
Un pensiero per il tuo caro papà, il grande conduttore televisivo, Alberto Castagna. Un grande professionista, molto popolare, amato dal pubblico italiano, ma conosciuto anche in Albania.
Com’era il rapporto tra te e il papà?
Quello che secondo me (sono di parte chiaramente) distingueva mio padre dagli altri era la sua forte umanità, il non sentirsi mai “prima donna” o VIP a tutti i costi. Ci vuole grande umiltà per fare quel mestiere e questa è una qualità che rendeva mio padre straordinario ai miei occhi.
Il nostro rapporto era speciale: lui era innamorato di me e io di lui, follemente. Nessun conflitto, nessun rancore, nessun motivo di lite o scontro (cosa che invece mi succede con mia madre, ma penso sia fisiologico tra madre e figlia femmina), tanta complicità e rispetto.
Quando le prime volte in Albania succedeva che venisse fuori il mio cognome e mi venisse chiesto “Ma tu sei parente di Alberto” io ero incredula; sono lusingata che la sua persona sia arrivata fin qua e sia ancora così vivo il suo ricordo, per questo partecipo molto volentieri quando vengo invitata in trasmissioni, radio… Mi riempie di gioia ricordarlo con persone belle come voi!
Infine, Carolina, augurandoti buon proseguimento per i tuoi studi e per tutto, ti saluto. Visto che io, attualmente vivo in Italia, mi saluteresti con affetto la mia Tirana?
(sorrido)
(sorride)
Grazie degli auguri!
Alla nostra Tirana manderò un bacio forte da parte tua, e so che lei ricambierà!
E’ stato un piacere conversare con voi!