Alì Pascià è il personaggio storico albanese per il quale si è scritto forse di più di qualsiasi altro personaggio albanese nella storia.
A lui sono state dedicate oltre duecento tra monografie storiche, romanzi, poemi, poesie e così via; è l’unico albanese per il quale sono state composte 21 opere, le quali sono andate in scena nei più grandi teatri d’Europa, come a Berlino, Londra, New York e Milano.
Oltre alle opere e ai romanzi, a lui sono stati dedicati innumerevoli pubblicazioni: nel Regno Unito, in Francia, in Italia, ci sono tantissimi documenti dal valore unico che parlano di questo personaggio, ancora poco conosciuto.
Alì Pascià, inoltre, attirò l’attenzione dei più importanti pittori europei. Le sue imprese, le sue battaglie, gli eventi che accompagnarono la sua vita , crearono profonde impressioni nei più grandi pittori dell’epoca come Delacroix, Jacobs, Stackelberg, Monvoisin ecc.
La vita privata di Alì Pascià nell’arte mondiale
I dipinti dedicati a questa personalità sono dominati da tematiche dal carattere epico, come scene di guerra e di conflitto, ma affianco a queste gli artisti rimasero colpiti dalle terre in cui vivevamo gli albanesi, caratterizzate da paesaggi unici, e dai particolari costumi fino ad allora ignoti.
D’altra parte, proprio Alì Pascià, attirò l’attenzione degli artisti anche per la sua vita privata molto particolare: all’età di quasi 60 anni, il monarca di Tepelena sposò la non ancora sedicenne Kyra Vasilika, originaria della Ciamuria .
Una donna che era considerata tra le più belle, se non la più bella. Nonostante lei fosse cristiana e lui musulmano, fu organizzato un matrimonio nella chiesa di Porto Palermo; un evento senza precedenti nel mondo islamico dell’epoca.
Vasilika ha amato Alì Pascià in un modo incredibile, non solo quando il monarca era vivo ma anche dopo la sua morte. Questa ragazza, a differenza del mondo e della moralità ottomana, ha seguito le tendenze, i gusti e la raffinatezza della moda e dei modelli europei.
Questi e molti altri comportamenti della vita privata di Alì Pascià con Vasilika divennero noti pubblicamente negli scritti del tempo. La ribellione contro il moralismo e l’istituzione islamica, hanno creato l’opportunità per i pittori stranieri di dedicare alla coppia un gran numero di dipinti ad olio.
Quattro pittori europei, il ritratto di Alì Pascià
Paul Emil Jacobs
Paul Emil Jacobs era un pittore tedesco. Nacque nel 1802 e morì nel 1866. Per i critici d’arte è un maestro del nudo, ed ha immortalato Alì Pascià assieme a Vasilika durante l’intimità di una vacanza della coppia.
Così come anche nei suoi ultimi momenti di vita, quando le truppe ottomane entrarono con forza nella sua stanza. A differenza di altri europei della sua generazione, seguì con piacere la guerra per l’indipendenza della Grecia e le azioni umane che diedero vita alla rivoluzione di Alì Pascià.
Raymond Monvoisin
Raymond Monvoisin nacque in Francia, a Bordeaux, nel 1790 e morì nel 1870. Dopo la sua brillante carriera in Francia si trasferì in Italia nel 1823. Mentre il suo nome è diveniva famoso per una serie di opere orientate al romanticismo, intraprese numerosi viaggi verso l’America Latina.
Ha lavorato con molta passione al tema e alla figura di Alì Pascià in alcune opere molto simili tra loro, sempre assieme alla sua Vasilika. I suoi dipinti raffiguranti Alì Pascià, sono diventati oggetti di riproduzione da parte di altri pittori.
Helley
Helley raffigurò Vasilika in uno dei momenti più difficili della sua vita, ovvero dopo la morte di Alì Pascià. Nel dipinto di Helley, infatti, Vasilika è nei giorni di grande solitudine, nei momenti della sua grave sofferenza, senza supporto e sostegno nella vita.
Solo la tristezza e i ricordi lontani la accompagnano. Rimase accanto a lui fino all’ultimo istante in cui affrontò l’impero ottomano.
Francesco Hayez
Hayez nacque a Venezia nel 1791 e vi morì nel 1882. Era un pittore che si inseriva tra neoclassicismo e romanticismo europeo. Tra le sue tante opere, troviamo alcuni dipinti raffiguranti tematiche albanesi.
Ma perché il pittore veneziano si era interessato all’Albania?
Poiché la città di Parga, nella Ciamuria, è stata un possedimento veneziano prima di finire sotto il potere di Alì Pascià. I residenti di Parga, che non volevano rimanere sotto il potere di Alì Pascià, cercarono di andarsene prima che Pasha prendesse le chiavi della città.
Una parte di essi emigrò a Corfù, dove si stabilì per alcuni anni. Questa scena tragica ed epica, che scosse l’opinione della città di Venezia e di Hayez, ispirò lo stesso pittore veneziano.
Il dipinto sconosciuto di Eltjon Valle
L’artista e pittore albanese Eltjon Valle , che opera a Milano, ha tentato di acquistare – nella mostra organizzata nella cattedrale di Milano – un dipinto raffigurante Alì Pascià.

Il quadro è originale e appartiene alla fine del XVIII secolo. Raffigura Alì Pascià con alle sue ginocchia Vasilika: mentre alla sinistra del dipinto c’è un gruppo armato che sembra esser entrato con forza nell’intimità di Alì Pascià.
Ma chi è l’autore di questo dipinto che raffigura forse l’ultimo momento di vita del sultano albanese? La firma assomiglia molto a quella di Hayez. Comunque sia, ora è di proprietà albanese grazie all’acquisizione di Eltjon Valle.
Un passo importante, visto che per Alì Pascià non esiste un museo in Albania ma i suoi dipinti ed ogni cosa che lo raffigura è nei musei mondiali: un’aggiunta al valore del nostro patrimonio artistico e culturale.
Acquistare opere d’arte su questo argomento è un gesto radicato nella cultura e nel patriottismo dell’individuo, che dovrebbe essere onorato e sostenuto. Sperando che questo sia solo il primo passo e che il patrimonio albanese verrà ulteriormente ampliato, come parte dell’identità nazionale e della cultura albanese.
Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Shqiptarja.com dal titolo “Një tablo e panjohur e Ali Pashës në fondin e një shqiptari” dell’autore Irakli Kocollari.
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