A tre anni dall’indipendenza, il governo del Kosovo è finalmente in possesso di cifre esatte riguardo la popolazione residente nel paese.Dall’ultima conferenza internazionale, da poco tenutasi a Prishtina, si evince che la popolazione di Kosovo ammonta a 1 milione 739mila e 825 unità, escludendo i tre comuni del nord Zubin, Potok, Zvecan e Leposavic, contesi tra la Serbia e il neonato stato kosovaro. Dai dati statistici del suddetto censimento risulta che il 92,93% della popolazione kosovara è di etnia albanese, 1.47% serbi ,1.08% turchi, 1,58% bosniaci, 0.51% rom, e minime percentuali di gorani, egiziani, ecc. mentre solo lo 0,05 % ha preferito non rispondere al questionario. L’intero processo si è svolto con l’aiuto e sotto la sorveglianza dell’Unione Europea tramite organismi come l’Eurostat. Il censimento demografico è di cruciale importanza, a maggior ragione per un nuovo stato come Kosovo, in quanto esso costituisce il punto di partenza per individuare adeguate politiche e azioni di sviluppo, mettendo a confronto le diverse realtà territoriali del paese. Il rappresentante dell’Ue in Kosovo, Samuel Zbogar, precisa che il possesso di dati certi sulla popolazione è un elemento cruciale ad ogni scopo, politico o sociale che sia; inoltre ha affermato che ritiene assolutamente ipocrita la dichiarazione di Belgrado per quanto concerne il censimento della popolazione residente nel nord del Kosovo. Queste le sue parole: “ Quando la Serbia tentò di svolgere il censimento in Kosovo, l’Unione Europea ha messo bene in chiaro che ciò non poteva avere luogo in nessun modo e credo che con la questione del nord si tratti della medesima situazione, per cui mi aspetto una reazione simile dall‘UE.”Apprezzamenti sui dati statistici sono stati espressi anche dalle autorità kosovare. La vicepremier Edita Tahiri, ritenendoli un vero e proprio tesoro, ha affermato che questi dati daranno un grande contributo allo sviluppo del paese in numerosi ambiti tra cui economia, istruzione, studi scientifici e molti altri ancora.